Mercoledì è saltata la conferenza stampa di Wen. L'Api denuncia: hanno visto entrare tre giornalisti che non erano dei loro. La Commissione nega. Ma una fonte europea conferma.
Questa mattina fonti europeee hanno confermato che è stata la censura del premier Wen Jiabao a far saltare la conferenza stampa finale del vertice Ue-Cina. La delegazione comunitaria non ha diffuso la notizia per evitare che la questione oscurasse una riunione a loro modo di vedere positiva. La linea ufficiale delle istituzioni Ue è stata quella di dire "il rinvio si è avuto per il prolungamento della sessione di lavoro". E' stata difesa per opportunità politica. Sino a che una fonte europea ha dovuto ammettere che la versione giusta era quella apparsa, in esclusiva, su La Stampa e Stranueropa di ieri mattina.
Oggi Yang Lixin è venuto a salutarmi. Voleva ringraziare la Stampa per aver dato la notizia. Ha una faccia per bene, è un collega preparato. Non si può essere mai sicuri di un'altra persona, sopratutto se ha una cultura molto diversa dalla tua. Eppure Yang Lixin sembra una bravo giornalista come tanti altri.
Ecco quello che abbiamo scritto ieri.
La Conferenza stampa finale del vertice Ue-Cina è saltata all'improvviso. Era attesa per le cinque e un quarto, dopo la firma di alcuni accordi bilaterali, ma il Consiglio Ue ha informato i giornalisti che il botta e risposta col premier Wen Jiabao e i vertici dell'Unione non ci sarebbe stato. Scontro sull'economia? Niente affatto. Problema di libertà di stampa dopo che la delegazione di Pechino ha cercato di vietare l'accesso di due reporter cinesi e di un operatore Tv alla sede dell'istituzione che rappresenta i ventisette governi comunitari.
Secondo la ricostruzione fornita da Lorenzo Consoli, il presidente dell'Associazione della stampa internazionale di Bruxelles (Api), i tre sono stati bloccati dal servizio di sicurezza del Consiglio Ue su segnalazione di alcuni funzionari di Wen Jiabao, a quanto risulta per la loro presunta vicinanza al movimento spirituale Falun Gong, da sempre osteggiato a Pechino. Il corrispondente di Epoch Times, Yang Lixin, e la reporter della Ndt TV, Wen Luo, hanno chiesto l'intervento dell'Api che, «dopo qualche ora», è riuscita a garantire loro l'accesso al Consiglio, cosa alla quale erano pienamente intitolati. Subito dopo la conferenza stampa è stata cancellata con qualche dispiacere europeo di troppo.
«Preferiamo perdere un occasione di incontro piuttosto che vedere l'Ue piegarsi alle decisioni di paesi che non garantiscono la libertà di stampa - ha spiegato Consoli -. Succede anche coi russi. Tutte le conferenze nella sala Politoskaia del Parlamento europeo vengono puntualmente annullate».
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