(Minghui.org) Dall'inizio della persecuzione del Falun Gong nel 1999, il dottor Xiong Jiwei, praticante del Falun Gong della provincia dello Hubei, è stato incarcerato numerose volte. Nel corso di questo periodo: è stato condannato a quattro anni di reclusione, inviato nei campi di lavoro forzato per due volte, torturato dalla polizia e anche licenziato dal lavoro.
Per protestare contro la persecuzione illegale messa in atto dalle forze dell'ordine, ha fatto più volte lo sciopero della fame ed a causa delle torture subite, è stato spesso vicino alla morte.
Il 13 giugno 2015, il dottor Xiong ha presentato una denuncia penale nei confronti dell'ex dittatore cinese Jiang Zemin, accusandolo di aver dato inizio alla persecuzione del Falun Gong.
Nella sua querela, il medico 45enne ha ricordato: “Sono stato legato su un letto d'ospedale. Le mie mani sono state fissate all'intelaiatura di ferro del letto e sollevate fino al punto più alto delle sbarre, e allo stesso tempo i miei piedi incatenati venivano tirati verso il punto più in basso. L'intero mio corpo è stato tenuto in tensione in quella posizione per quasi una settimana.
Le guardie mi hanno poi inserito in bocca, giù fino allo stomaco, uno spesso tubo di gomma per alimentarmi con la forza. Un capo sezione mi ha detto: “Per i prigionieri, è normale morire in carcere”.
1999: Un anno di lavori forzati nel campo di Xiaogan
Il 28 ottobre 1999, sono andato a Pechino per appellarmi pacificamente in favore del Falun Gong e sono stato arrestato mentre stavo facendo gli esercizi della mia disciplina in piazza Tiananmen assieme ad altri praticanti. Gli agenti del corpo di polizia ci sono venuti a cercare e ci hanno frustati con le loro cinture di pelle. In un primo tempo, siamo stati detenuti a Pechino e successivamente, scortati nelle nostre aree di residenza.
Dopo essere stato incarcerato nel centro di detenzione n.1 della città di Yingcheng, sono stato condannato ad un anno di lavori forzati da scontare nel campo di Xiaogan.
Nella nuova struttura, sono stato costretto a svolgere svariati lavori pesanti, quali ad esempio trasportare massi, costruire case, scavare fondazioni e trainare carri pieni di cemento, e nonostante la grande quantità di energie spese, mi è stata somministrata un'esigua quantità di alimenti. Il cibo era della stessa qualità di quello che veniva dato ai maiali. Oltre a questo, le guardie e gli altri prigionieri mi hanno preso a pugni e calci, e mi hanno frustato con le cinture di cuoio.
L'ospedale presso il quale ero impiegato, ha interrotto il mio contratto di lavoro e sono stato privato di tutti i benefici che avevo accumulato nel corso degli anni.
2001: Torturato nel centro di detenzione N.1 della città di Yingcheng
Il 3 ottobre 2001, sono stato nuovamente arrestato. L'agente di polizia Zhou Tao, mi ha ripetutamente colpito alla testa.
Nella stazione di polizia locale del distretto di Xinji della città di Yingcheng, l'agente Zhou mi ha privato del sonno e dell'uso del bagno. Durante gli interrogatori, lui e Nie Yaoshan, un altro poliziotto, mi hanno anche torturato. Dal momento che mi sono rifiutato di collaborare, Nie ha urlato: “Appendiamolo per aria!", e dopo avermi fatto ingoiare una pagina di confessioni scritte da loro che volevano forzarmi a sottoscrivere, Nie ha urlato: «Tienilo fermo e uccidilo!”
Successivamente, mi hanno trasferito al centro di detenzione N.1 di Yingcheng, dove mi sono rifiutato di indossare l'uniforme carceraria.
All'interno della prigione, tre guardie mi hanno ammanettato e poi percosso. Una di loro mi ha chiesto di inginocchiarmi, ma mi sono rifiutato. Allora, mi ha preso a calci e poi mi tirato le braccia fino a dietro la schiena. A quel punto, altre due altre guardie mi hanno ammanettato in quella posizione, mi hanno preso a schiaffi e poi appeso per le manette ad una sbarra di ferro.
Il giorno dopo, le guardie mi hanno nuovamente ammanettato le mani dietro la schiena e percosso con una tavola di legno. Dopo di che, mi hanno appeso in aria per le manette per circa trenta minuti.
Per protestare contro le torture, ho fatto lo sciopero della fame. Le guardie hanno ordinato ad un condannato a morte di picchiarmi e poi lo hanno elogiato apertamente per avermi torturato.
Tre mesi più tardi, dopo che gli agenti hanno estorto alla mia famiglia 1.500 yuan (200 euro circa) per conto della polizia locale e 500 yuan (70 euro circa) (*) per conto del centro di detenzione, sono stato rilasciato.
Luglio 2002: Arrestato e percosso con in braccio la figlia di sette mesi
Dopo che il 20 luglio 2002, mia moglie è stata arrestata perché sorpresa a parlare alla gente dei fatti attinenti al Falun Gong, mi sono recato alla stazione di polizia del distretto di Mafang per farle visita, assieme a nostra figlia di sette mesi. Le guardie ci hanno rinchiusi in una stanza e poi hanno iniziato a prendermi a pugni e calci mentre avevo ancora in braccio la bambina. Successivamente, sono stato incarcerato ancora una volta nel centro di detenzione N.1 della città.
All'interno del centro, ho parlato ai detenuti dei fatti inerenti al Falun Gong. Il capo della struttura, Tang Zhuqing e il direttore politico, Song Jiang, mi hanno picchiato, infilato a forza un asciugamano in bocca e ammanettato le mani dietro la schiena. In segno di protesta, ho fatto lo sciopero della fame. Il giorno dopo, il centro di detenzione ha ordinato al medico del carcere di alimentarmi con la forza, tuttavia mi sono opposto e gli ho impedito di farlo.
Successivamente, mi hanno messo delle pesanti catene ai piedi. Una guardia mi ha serrato le catene proprio sopra le ossa delle caviglie, causandomi un dolore lancinante.
Ottobre 2002: Condannato a quattro anni il giorno dell'arresto
Il 30 settembre 2002, sono stato arrestato perché stavo diffondendo in pubblico i fatti inerenti al Falun Gong. Per protestare contro la persecuzione, ho fatto uno sciopero della fame nel centro di detenzione di Yunmeng. Solo dopo essermi astenuto dal cibo per nove giorni e dopo il deterioramento della mia salute, sono stato rilasciato.
Tuttavia, meno di un mese dopo, nell'ottobre 2002, sono stato nuovamente arrestato e condannato nello stesso giorno a quattro anni di reclusione. Al processo, non era presente alcun mio familiare e oltretutto, non mi è neppure stato concesso di assumere un avvocato.
Nel centro di detenzione, ho fatto lo sciopero della fame e il nono giorno ero a un passo dalla morte. Nel mese di novembre, mi è stata concesso la libertà provvisoria per sottopormi alle cure mediche, tuttavia ero costantemente tenuto sotto controllo durante tutto il giorno.
Poi, alcuni giorni dopo, tre agenti di polizia mi hanno arrestato ancora una volta e portato al carcere di Fanjiatai della città di Shayang, nella provincia dello Hubei.
Carcere di Fanjiatai della città di Shayang: Torture e lavaggio del cervello
Tutti i praticanti rinchiusi nel carcere di Fanjiatai venivano torturati e veniva loro negato ogni tipo di contatto con i proprio familiari.
Ci hanno costretti a guardare i DVD che diffamavano il Falun Gong, tuttavia, dal momento che mi sono rifiutato di farlo, sono stato portato in una cella di isolamento. Una volta, dopo che era stato ordinato agli altri prigionieri di picchiarmi, sono stato lasciato volutamente fuori dalla cella.
Per protestare, ho fatto uno sciopero della fame e il terzo giorno, le guardie mi hanno aperto a forza la bocca e inserito dentro fino allo stomaco, uno spesso tubo per alimentarmi.
Quando sono stato gettato a terra e ferito alla testa, le guardie si sono rifiutate di curarmi la ferita. Il mio incisivo laterale destro dell'arcata inferiore, il dente che si trova nella mascella, adiacente alla linea mediana della faccia, è stato fratturato. Il detenuto che mi ha causato la lesione non è stato neppure redarguito.
Nel marzo 2004, mio padre ha avuto il permesso di farmi visita. Dal momento che dovevamo comunicare attraverso l'interfono, mio padre ha domandato di poter fare un colloquio diretto e la sua richiesta è stata accettata. Ciononostante, abbiamo dovuto parlare circondati da almeno sei guardie e quando mio padre mi ha chiesto se venivo picchiato, le guardie mi hanno portato via immediatamente.
Il 13 settembre 2005, le guardie, con la collaborazione di alcuni prigionieri che mi tenevano fermo, mi hanno percosso e preso a calci nel costato per circa un'ora per essermi rifiutato di farmi rasare la testa.
2008: Condannato ai lavori forzati
Il 2 luglio 2008, sono stato arrestato mentre mi trovavo a lavoro e portato al centro di detenzione di Yingcheng. Essendomi rifiutato di lasciare le impronte digitali, un poliziotto mi ha percosso con un bastone fino a che non si è spezzato. Nel frattempo, mentre ero in carcere, gli agenti di polizia hanno saccheggiato l'appartamento dei miei genitori.
Il 3 dicembre 2008, ha avuto luogo l'arresto successivo. Gli agenti non hanno mostrato né il loro distintivo o né alcun mandato d'arresto, mi hanno prelevato e portato al centro di detenzione N.1 di Yingcheng.
Sono stato condannato ad un anno di lavori forzati e incarcerato nel campo di Shayang. Dopo venti giorni, ho ricevuto una notifica legale di detenzione. Tuttavia, i miei dati personali erano sbagliati ed erano indicati dei crimini che non avevo commesso.
Le guardie mi hanno costretto a svolgere i lavori forzati e mi hanno obbligato a stare accovacciato e sull'attenti per lunghi periodi di tempo. Sono stato anche privato del sonno.
2014: Perquisito nelle stazioni ferroviarie
Quando, durante un viaggio di lavoro nel luglio 2014, la mia carta d'identità è stata scansionata alla stazione ferroviaria, è scattato improvvisamente un allarme. Sono stato trascinato da una parte ed è stato perquisito il mio bagaglio, poi hanno preso il mio portafoglio e ne hanno esaminato il contenuto. Quando hanno trovato delle banconote sulle quali erano scritte alcune informazioni sul Falun Gong, mi hanno trattenuto per diverse ore, prelevato un campione di sangue e fotografato. Infine, dopo avermi confiscato i soldi, mi hanno rilasciato.
Al mio ritorno, sono stato fermato e perquisito nuovamente. Non avendo trovato niente, hanno cercato il mio cellulare e dopo aver trovato nell'archivio del telefono, alcuni articoli inerenti il Falun Gong, mi hanno trattenuto per un'ora. E prima di rilasciarmi, mi hanno nuovamente prelevato un campione di sangue e fotografato.
Antefatto
Nel 1999, Jiang Zemin, capo del Partito Comunista Cinese, scavalcando gli altri membri del comitato permanente del Politburo, ha lanciato una violenta repressione contro il Falun Gong.
Negli ultimi 16 anni, la persecuzione ha causato la morte di molti praticanti di questa disciplina. Gli agenti dell’ufficio 610, hanno inflitto su larga scala minacce, pestaggi, incarcerazioni illegali e torture ai praticanti del Falun Gong. La maggior parte di loro, sono stati torturati per la loro fede e persino uccisi per i loro organi. Jiang Zemin è direttamente responsabile per l'avvio e la continuazione di questa brutale persecuzione.
Nel 10 giugno 1999, sotto la direzione personale dell’ex leader Jiang, il Partito Comunista Cinese, ha istituito un organo di sicurezza extralegale, chiamato Ufficio 610 (*). Questo ufficio è stato istituito per danneggiare la reputazione dei praticanti del Falun Gong, tagliare le loro risorse finanziarie e distruggerli fisicamente. Ha la precedenza sulle forze di polizia e sul sistema giudiziario e risponde direttamente alle direttive di Jiang Zemin.
La legge cinese permette ai cittadini, di ricorrere alle cause penali e molti praticanti, stanno ora esercitando tale diritto, presentando denunce penali contro l'ex dittatore.
(*) GLOSSARIO
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