(Minghui.org) Nel giugno 2015 la signora Wang Xibin ha presentato una denuncia penale contro l'ex leader cinese Jiang Zemin per le torture ed altre sofferenze che lei e la sua famiglia hanno sopportato perché pratica il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista.
In un arco di 12 anni ne ha trascorsi quasi nove in qualche forma di detenzione, durante i quali è stata brutalmente torturata per aver rifiutato di rinunciare al Falun Gong.
La signora Wang non solo ha perso il lavoro dopo il suo primo arresto, ma è anche stata gravemente ferita durante la detenzione. Sono passati più di 14 anni ed ancora non riesce a sollevare completamente le braccia.
Quanto segue è un estratto dalla sua denuncia presentata alla Corte Suprema del Popolo.
Primo arresto
Nel giugno 2001 diversi agenti in borghese hanno arrestato mio figlio mentre stava affiggendo del materiale informativo sulla persecuzione del Falun Gong. Hanno poi fatto irruzione in casa mia senza un mandato e hanno confiscato tutti i miei libri della Dafa, i nastri magnetici ed altri oggetti personali. Hanno anche arrestato me e mia figlia, che non pratica la Dafa.
Poiché mi sono rifiutata di confessare, gli agenti mi hanno torturata con il metodo chiamato “trasportare una spada sulla schiena” (*): sono stata appesa con entrambe le mani legate insieme strettamente dietro la schiena, con una mano tirata in giù da sopra la spalla e l'altra mano tira in su contro la parte più bassa della schiena. A causa di questa tortura non riesco ancora, 14 anni dopo, a sollevare le braccia.
Sono poi stata portata al centro di detenzione n.1 della città di Shenyang. All'arrivo mi hanno spogliata di tutti i miei vestiti. Ho fatto lo sciopero della fame per protestare contro i maltrattamenti e di conseguenza sono stata sottoposta all'alimentazione forzata così brutalmente che ho tossito sangue. Durante la detenzione ho anche perso il lavoro.
Nel giugno 2002 sono stata condannata illegalmente (*) dalla corte distrettuale di Tiexi a tre anni di carcere da scontare nella prigione femminile del Liaoning. Ogni giorno ho svolto 12 ore di lavoro forzato e dormito meno di cinque ore.
Per “trasformarmi” (*) le guardie mi hanno costretta a guardare video di propaganda che attaccano il Falun Gong. Ai loro ordini avevano delle detenute che mi hanno castigata ed isolata. Hanno poi cercato di costringermi a sottomettermi per fame.
Quando questi approcci hanno fallito nel “trasformarmi”, il capitano mi ha costretta a stare ferma in piedi nel locale freddo ed umido adibito ad autolavaggio per 12 ore al giorno. Di notte le detenute assegnate a controllarmi mi hanno impedito di appendere i miei vestiti ad asciugare.
Questo abuso è durato sette giorni. Il capitano poi mi ha costretta a stare di notte nella stanza del turno notturno dove altre detenute si alternavano ad attaccarmi. Alcune di loro mi hanno maltrattata verbalmente, altre mi hanno sputato addosso, altre mi hanno pizzicata ed altre ancora percossa fino a farmi perdere conoscenza.
Mentre ero svenuta le detenute hanno preso la mia mano ed impresso le miei impronte digitali su un modulo prestampato di “Dichiarazione di trasformazione”.
Nel 2003, durante il periodo della SARS, ho redatto una dichiarazione solenne in cui ho dichiarato che la mia “trasformazione” era nulla in quanto eseguita con la forza. Un mese prima di essere rilasciata ho scritto in una dichiarazione finale che i praticanti della Dafa coltivano sempre in conformità con i principi di “Verità, Compassione e Tolleranza” con l'intento di diventare brave persone.
Secondo arresto
Una sera del dicembre 2004 un'altra praticante ed io siamo state arrestate mentre parlavamo alla gente del Falun Gong e della persecuzione, e portate alla stazione di polizia di Tiexi. Siamo state legate ad una sedia. Quella notte la mia casa è stata perquisita. Il giorno successivo ci hanno portate al centro di detenzione n.2 di Shenyang.
Ho fatto lo sciopero della fame e sono stata sottoposta all'alimentazione forzata con una soluzione salina concentrata che mi ha fatto male allo stomaco. Un mese dopo sono è stata inviata al campo di lavoro di Masanjia.
Nella nuova struttura le guardie mi hanno costretta a sedermi su un “piccolo sgabello” (*) e mi hanno fatto ascoltare tutti i giorni le trasmissioni di propaganda. Mi pizzicavano le palpebre quando chiudevo gli occhi e mi battevano la testa contro il muro quando la chinavo.
Un giorno, quando abbiamo rifiutato di indossare l'uniforme da detenute, una guardia di sesso maschile è venuta ad indagare. Gli ho detto che non eravamo delle criminali, che c'eravamo comportate bene e che avevamo mantenuto l'area pulita, persino a nostre spese.
Gli ho consigliato di non prendere parte alla persecuzione. Lui si è arrabbiato e mi ha spinta fuori. Poi mi ha colpita duramente e mi ha presa a calci in testa e alle costole. Le lesioni che ho subito erano così gravi che qualcuno doveva aiutarmi a sdraiarmi e ad alzarmi.
Una volta sono stata rinchiusa in una stanza dove una guardia ha cercato ogni giorno di farmi il lavaggio del cervello, alterando gli insegnamenti della Dafa e calunniando il fondatore della Dafa. Nonostante il tremendo stress mentale, non ho vacillato.
Un paio di giorni dopo mi hanno portata in un'altra stanza. Da lì potevo vedere la gente che passava. Potevo anche udire le imprecazioni, le percosse e le grida nell'altra stanza, ma non potevo sapere cosa stava succedendo. Questa situazione mi ha resa estremamente nervosa e non riuscivo a dormire.
Un giorno ho detto ad una guardia di sesso maschile che continuerò a praticare la Falun Dafa. Mi ha ammanettata alla ringhiera del letto con entrambe le mani completamente aperte ed ha legato le mie gambe con una corda. Era così doloroso che poco dopo sono svenuta.
Mentre ero incosciente hanno impresso con la forza le mie impronte digitali su una “Dichiarazione di trasformazione”. Successivamente ho appreso che tutti i praticanti reclusi nel piano dell'edificio in cui mi trovavo erano stati “trasformati” con la forza a causa delle brutali torture.
Sono stata detenuta per due mesi in più rispetto alla condanna stabilita perché una volta ho rifiutato di sbucciare l'aglio. Quando sono stata rilasciata sono stato presa in consegna dagli agenti dell'Ufficio 610 (*) di Tiexi. Sulla strada di casa ho affermato che Verità, Compassione e Tolleranza sono buone. Per questo motivo sono stata portata in un altro campo di lavoro per un mese.
Terzo arresto
L'8 giugno del 2009 sono stata arrestata dopo aver dato il DVD della Shen Yun Performing Arts ad un uomo che ha poi condotto gli agenti da me per arrestarmi. La mia casa è stata perquisita due volte, tuttavia la polizia ha trovato solamente un volantino del Falun Gong.
Sono stata portata nel centro di detenzione n.1 di Shenyang dove sono stata costretta a sottopormi ad un prelievo del sangue. Nel marzo 2010 mi hanno trasferita al carcere femminile del Liaoning.
Durante il giorno sono stata obbligata a guardare video di propaganda e a leggere libri che attaccano il Falun Gong. Di notte sono stata costretta a dormire accanto a una finestra senza alcuna coperta e a diretto contatto con il gelido pavimento. Il maltrattamento è durato tre mesi.
Quando l'edificio di tre piani del centro di detenzione è stato ridipinto sono stata costretta a pulire tutti i pavimenti, le porte e le finestre. Ero esausta.
Quando sei mesi dopo sono tornata nel mio gruppo di detenute, sono stata assegnata fino al giorno del mio rilascio a lavorare a diverse macchine per la produzione di capi di abbigliamento. Avevo il terrore del lavoro stressante, perché nel caso si fosse riscontrato qualche problema operativo o una carenza di quantità o qualità del prodotto, sarei stata punita.
Anche la mia famiglia ha sofferto
Durante i miei oltre otto anni di detenzione i miei familiari hanno sopportato enormi sofferenze. Sono stati interrogati ed attaccati verbalmente ogni volta che mi venivano a trovare.
Mio marito è dovuto venire a farmi visita in bicicletta e non in autobus perché è affetto da chinetosi. Di conseguenza ogni inverno gli si congelavano i piedi.
Mio figlio è stato colpito maggiormente. Dopo essere stato arrestato e “trasformato” con la forza in un campo di lavoro, ha smesso di praticare il Falun Gong. Diventa ansioso ogni volta che sente qualcosa riguardo alla Falun Dafa.
Dopo il mio primo arresto mia figlia ha accusato disturbi di assenza mentale. Ha iniziato a gridare ogni volta che ripensava all'arresto, indifferentemente da dove si trovava e da quante persone erano presenti.
Scenario
Nel 1999 Jiang Zemin, come capo del Partito Comunista Cinese, contro la volontà degli altri membri del comitato permanente del Politburo, lanciava la violenta repressione del Falun Gong.
Nel corso degli ultimi 16 anni migliaia di praticanti del Falun Gong sono stati torturati a morte. Il bilancio attuale è probabilmente più alto poiché tale informazione viene strettamente censurata in Cina. Molti sono stati torturati per la loro fede e molti altri uccisi per i loro organi. Jiang Zemin è direttamente responsabile di aver dato inizio e condotto questa brutale persecuzione.
Il 10 giugno 1999, sotto la sua personale direzione, il Partito Comunista Cinese ha istituito un organo di sicurezza extralegale, l'Ufficio 610. Quest'organo ha la precedenza sulle forze di polizia e sul sistema giudiziario nello svolgimento degli ordini di Jiang per quanto riguarda il Falun Gong: “Rovinare la loro reputazione, distruggerli economicamente ed eliminarli fisicamente”.
La legge cinese permette che i cittadini ricorrano alle cause penali e molti praticanti stanno ora esercitando tale diritto sporgendo denunce penali contro l'ex dittatore.
(*) GLOSSARIO
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