Heilongjiang: uomo di Qiqihar detenuto e brutalmente torturato per la sua fede

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(Minghui.org) Il 7 aprile 2017 nel centro di detenzione di Qiqihar, un avvocato della difesa è rimasto sconvolto quando ha visto il suo cliente ammanettato e incatenato con le mani e i piedi legati insieme.

L'avvocato si è chiesto come era possibile che il signor Li non essendo in grado di raddrizzare la schiena, fosse riuscito a raggiungere la sala riunioni.

Grazie alla protesta dell'avvocato, le guardie gli hanno tolto le manette e le catene. Li Shunjjang ha rivelato che nel giorno del suo arresto, il 21 marzo 2017, era stato interrogato e torturato per una notte intera. Quel giorno la polizia ha prelevato lui e la moglie perché entrambi hanno rifiutato di rinunciare al Falun Gong, una disciplina spirituale che viene perseguitata dal regime comunista cinese.

Yu Gang, vice capo della stazione di polizia locale ha ammanettato Li e l’ha appeso per le manette, poi l’ha tirato su cercando di strappargli la pelle dai polsi.

In seguito ha rimosso una delle sue scarpe e l'ha usata per colpirlo in faccia una trentina di volte, poi ha afferrato diversi oggetti pesanti per colpirlo sulle braccia e sulle gambe facendolo svenire. L'uomo è poi stato rianimato per essere ancora sottoposto a un altro giro di percosse.

Incapace di sopportare il dolore, Li ha accettato di auto-incriminarsi come richiesto da Yu. Inizialmente l'uomo ha rifiutato di firmare il verbale dell'interrogatorio, ma ha ceduto quando Yu l’ha minacciato di picchiare la moglie nello stesso modo. Tuttavia l’ha comunque picchiata selvaggiamente.

Nel corso della riunione avvenuta ad aprile, l'avvocato ha visto molti lividi sulle braccia e sulle gambe del praticante.

Questa non è la prima volta che Li e la moglie sono presi di mira per la loro fede. In passato sono stati imprigionati per nove anni lui e per tre lei .

(*)GLOSSARIO

Versione inglese

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