Durante un’intera settimana di attività romane, legate alla manifestazione: Notti d’estate alla Università “La Sapienza”, un gruppo di una ventina di praticanti ha operato sia all’interno dell’Università, che all’esterno.
Tra queste una era dedicata al Parlamento italiano, l’altra a Palazzo Chigi, sede del presidente del Consiglio dei Ministri.
Molti passanti, turisti, gruppi di cinesi sorpresi di vedere molti italiani, che manifestavano per un problema da loro ritenuto solo cinese, passavano, s’informavano, scattavano fotografie e molti si avvicinavano al tavolino per firmare la petizione.
Roma in questi giorni è piena di turisti, che arrivano da ogni parte del globo, ma la loro commozione di fronte alle immagini e alle informazioni che i praticanti fornivano loro era comune alla nostra, molti occhi erano lucidi.
Il traffico attorno ai praticanti era impressionante, specie a Palazzo Chigi dove lo spazio riservato loro era davvero esiguo, ma la loro tranquilla e composta meditazione colpiva i passanti, tanto era il contrasto. La loro postura comunicava più di tante parole e la gente non capiva perché quelle persone così tranquille, dignitose e silenti vengono perseguitate in Cina.
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Davanti al Palazzo di Montecitorio, sede del Parlamento italiano, una signora di mezz’età vestita in modo sobrio mi avvicinò e con voce calma mi guardò dritto negli occhi e mi ha disse: “sono un Membro del Parlamento, cosa posso fare per voi”; è la seconda volta che un Parlamentare mi pone la stessa identica domanda, molto più spesso è avvenuto con altre persone. Tutte le volte mi sono commosso, stavolta però ho sentito tanta umiltà nella sua voce, non era il potente disponibile a elargire un favore, era un persona che voleva veramente fare qualcosa per la Dafa. Le risposi: “Grazie Onorevole, la prima cosa lei l’ha già fatta, il suo pensiero retto che l’ha guidata da me è molto prezioso. La seconda è più concreta: La Questura di Roma ci permette di manifestare di fronte al Parlamento e Palazzo Chigi, ma ci impedisce di farlo sotto all’ambasciata cinese. Le motivazioni sono legate ai recenti attentati terroristici, ma noi le riteniamo pretestuose in quanto il divieto di manifestare nei pressi dell’ambasciata dura da molto tempo”.”Impedirci di manifestare di fronte all’ambasciata di un paese che non ha il minimo rispetto per la vita dei propri cittadini è lesivo dei nostri diritti e schierarsi con il male non è mai una scelta saggia”. “Vuole per favore aiutarci”? “Farò tutto il possibile per aiutarvi”! Io le ho creduto.
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