Maggio è stato, per me, un mese molto intenso sia dal punto di vista lavorativo, sia dal punto di vista della coltivazione. Ho passato dei momenti difficili soprattutto per delle interferenze molto forti del karma di pensiero che non volevano lasciarmi: "non sono un vero praticante", "perchè il Maestro dovrebbe darmi un'altra occasione" e pensieri simili. Tutto perchè mi ostinavo a non voler lasciar andare degli attaccamenti nonostante li avessi chiaramente riconosciuti.
I primi di giugno sono andato in campagna, nella maremma toscana, a casa di mia zia. Volevo dedicare un po' più di tempo a me stesso e allo studio della Fa, ne sentivo il bisogno. La casa è isolata in cima ad una collinetta ed immersa nel verde. Ogni volta che ho l'occasione di poterci andare ne sono contento visto che il giardino attorno alla casa è molto tranquillo e con delle grosse quercie; praticare in un ambiente simile è sempre piacevole.
Una mattina sono andato alla catasta della legna per prendere dei tronchi secchi per il fuoco. Sulla corteccia di uno di questi ho notato tre piccolissimi steli verdi con altrettanti boccioli in cima. In un attimo mi sono sentito leggero e mi è venuto in mente l'immagine del Maestro sempre sorridente. Le interferenze si sono dissolte, così come il karma di pensiero. Non nascondo di essermi emozionato all'idea di aver trovato tre fiori di Udumbara e mi rendo conto che non dovrei ricercare simili conferme sulla magnificenza della Fa, ma in un momento difficile di coltivazione il mio cuore ha battuto forte. Grazie di cuore Maestro.
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