Durante i primi anni della dinastia Han, ci furono continui tumulti al confine nord, col nucleo etnico degli Xiongnu. Le frequenti intrusioni degli Xiongnu furono uno dei maggiori problemi per gli imperatori Han. La situazione cambiò dopo l'ascesa al trono dell'imperatore Wu, il cui potente esercito sconfisse più volte gli Xiongnu. Da allora i conflitti tra gli Xiongnu e gli Han gradualmente si attenuarono.
Il re degli Xiongnu cercò di stabilire la pace con gli Han rilasciandone i messaggeri che erano stati arrestati nel precedente periodo di guerra. L'imperatore Wu pianificò di far tornare i detenuti Xiongnu nella loro patria, insieme a doni di valore, come risposta positiva ai tentativi di pace degli Xiongnu. Per eseguire la missione diplomatica di scambio dei detenuti, l’imperatore Wu scelse Su Wu Nel 100 a.C., Su Wu guidò un gruppo di oltre 100 membri del personale e lasciò la capitale Chang'an per dirigersi verso la terra degli Xiongnu. Allora aveva quarant'anni. Nessuno si aspettava che quel viaggio avrebbe preso diciannove anni della sua vita.
Su Wu arrivò presso gli Xiongnu e portò a termine lo scambio dei detenuti. Tuttavia, i doni degli Han furono interpretati come un segno di debolezza, e l'arroganza mostrata dal re degli Xiongnu non impressionò nessuno dei membri del gruppo diplomatico. Solo un giorno prima di fare ritorno verso casa, Su Wu venne arrestato con tutti i suoi uomini dal re degli Xiongnu, furioso nello scoprire che, a causa delle umiliazioni e offese, l'assistente di Su Wu aveva complottato contro di lui. Come conseguenza, tutti i diplomatici Han furono arrestati e, ancora una volta, Xiongnu dichiarò guerra agli Han.
Quando Su Wu venne portato al cospetto del re degli Xiongnu, gli fu detto che sarebbe stato risparmiato se si fosse arreso agli Xiongnu in qualità di alto diplomatico Han. Su Wu rifiutò e comunicò che, nonostante non sapesse nulla del complotto, si sentiva responsabile del comportamento del suo assistente. Su Wu disse anche che avrebbe scelto di morire, scontando così la sua pena, ma che non si sarebbe arreso.
Il re degli Xiongnu usò allora vari approcci per far arrendere Su Wu, minacciandolo di morte, promettendogli benessere e potere, torturandolo e incarcerandolo senza cibo e acqua. Su Wu sopportò tutto e non tradì gli Han.
Sapendo che non vi era alcuna possibilità di far arrendere Su Wu, il re lo esiliò in una zona desolata vicino al Mare del Nord (adesso Lago Baikal) dicendogli che gli sarebbe stato permesso di tornare a casa quando gli arieti avrebbero allattato gli agnelli. Gli si prospettò una vita da pastore, una morte lontano da casa e in solitudine. Su Wu decise di accettare. Durante il giorno portava al pascolo un branco di arieti vicino al lago. Di notte stava in una tenda, da solo. Nelle dure stagioni invernali, il re di Xiongnu tagliava di proposito le sue scorte di cibo e Su Wu, per sopravvivere, doveva cacciare topi o scavare l’erba fino alle radici alla ricerca di cibo. Si tenne la staffa imperiale che talvolta usava come bastone da pastore. I ciuffi decorativi sulla staffa caddero tutti con il passare del tempo e quindi rimase solo il nudo bastone.
Anni dopo, gli Xiongnu ebbero un nuovo re la cui volontà era di vivere in pace con gli Han, cosicché rilasciò Su Wu e i suoi delegati. Nell'81 a.C., dopo diciannove anni, Su Wu poté fare ritorno presso gli Han con soli nove delegati. Quando arrivarono nella capitale Chang'an, l’imperatore, i ministri, i funzionari ed il popolo andarono tutti ad accoglierlo e nessuno riuscì a trattenere le lacrime quando si mostrò ai loro occhi il vecchio e fragile uomo coi capelli grigi e la barba bianca che teneva ancora fermamente il nudo bastone della staffa imperiale in rappresentanza degli Han.
Per premiare la fedeltà e lo spirito patriottico di Su Wu, l'imperatore degli Han gli fece numerosi preziosi doni e terre. Tuttavia, Su Wu continuò a vivere una vita semplice e diede la maggior parte dei suoi tesori ad altri. Morì all'età di 83 anni (nel 60 a.C.)
Nella storia cinese Su Wu divenne simbolo del funzionario di grande fedeltà, dal comportamento e dalla volontà inflessibili; il racconto "Su Wu in pastorizia " è stato tramandato di generazione in generazione.
Agg.V.
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