La mattina del 17 aprile i praticanti della Falun Dafa italiani hanno esposto gli atti criminali del Partito Comunista Cinese di fronte al Consolato Cinese a Firenze suscitando stupore ed interesse sia da parte dei cinesi di passaggio sia dei dipendenti dello stesso consolato.
Appena giunti sul posto i praticanti hanno subito parlato con gli agenti di polizia presenti sul posto che, venuti a conoscenza dei fatti sulla persecuzione e sull'espianto degli organi operato dal PCC sui praticanti della Falun Dafa in Cina, hanno espresso il loro disprezzo verso un così brutale regime.
Dal consolato sono usciti due dipendenti che hanno provato in modo "gentile" a convincere, senza successo, i praticanti ad andarsene. Hanno passato circa un'ora di tempo a osservare le immagini esposte, leggere i manifesti ed ascoltare le spiegazioni dei praticanti, la cui intenzione era quella di salvare con la loro benevolenza queste persone, ingannate dalla propaganda del PCC.
Protesta davanti al Consolato cinese a Firenze | Chiarire i fatti ai funzionari del consolato |
La manifestazione ha attirato l'attenzione di un giornalista italiano, che ha intervistato sia un responsabile del consolato, sia una praticante la quale gli ha fornito del materiale, tra cui un volantino e una copia dei Nove Commentari sul PCC.
I praticanti hanno continuato ad inviare forti pensieri retti per tutto il tempo e chiarito la verità ai passanti sia cinesi che italiani.
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