L’11 giugno un conosciuto quotidiano danese, Politiken, ha pubblicato un articolo intitolato “La Cina vende gli organi prelevati dai prigionieri”, scritto da Ole Wong, il corrispondente a Shanghai.
L’articolo riportava la pubblicità di un ospedale di Shanghai, “Per sfortuna poche persone all’estero hanno sentito della Rete di Assistenza ai Trapianti Internazionali in Cina. I pazienti devono quindi aspettare anni per trovare un donatore. Nel frattempo perdono l’opportunità di un’operazione riuscita”.
La pubblicità, ha commentato il giornalista, era rivolta ai pazienti stranieri costretti senza speranza ad aspettare per trovare un organo compatibile. Questi stranieri avranno il privilegio di trovarsi in prima linea tra quelli in attesa di trapianto.
Secondo l’articolo, un alto ufficiale cinese ha ammesso che la maggior parte degli organi sono prelevati da prigionieri uccisi. L’attuale legge in Cina stabilisce che l’espianto degli organi dev’essere concordata degli stessi prigionieri. Ma si sa poco su quanto le regole siano state infrante, visto che la maggior parte degli organi vengono rimossi dai prigionieri senza il consenso dei familiari.
Il gruppo di meditazione del Falun Gong ha denunciato che i praticanti in Cina sono stati imprigionati in 36 campi di concentramento dove i loro organi vengono rimossi mentre ancora in vita e il corpo è poi cremato per eliminare le prove. Il Falun Gong ha lanciato una campagna internazionale per far presente ai media e ai governi cosa sta accadendo in Cina.
* * *
Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a33864-article.html
Potete stampare e diffondere gli articoli ed i contenuti pubblicati su Clearharmony, ma per favore citate la fonte.