I praticanti del Falun Gong non sono solamente spietatamente perseguitati in Cina. Secondo un’indagine internazionale, sono pure sottoposti forzatamente a subire l’espianto degli organi, andando così incontro alla morte.
Brussels: La scorsa settimana il canadese David Kilgour, ex querelante, Segretario di Stato e Membro del Parlamento, ha introdotto un rapporto a Brussels, risultato di un’indagine fatta insieme ad un famoso avvocato per i diritti umani e difensore delle vittime delle torture, David Matas.
I due canadesi hanno portato alla luce molte prove riguardanti le operazioni fatte dai medici nei campi di lavoro cinesi per asportare gli organi dei praticanti del Falun Gong. Gli organi vengono poi trasferiti negli ospedali per i trapianti su cinesi o addirittura stranieri su ordinazione.
Uno dei testimoni è la ex moglie di un chirurgo cinese. Suo marito le ha rivelato che in due anni ha asportato le cornee di 2mila persone vive. Nel 2003 si è rifiutato di continuare con le operazioni. Il chirurgo le ha pure detto che nessuno dei “donatori” è sopravvissuto all’operazione di rimozione degli organi. I resti venivano poi cremati.
“Operazioni di questo tipo equivalgono a commettere un omicidio”, ha detto Kilgour.
Il gruppo di investigatori è arrivato alla conclusione dopo aver verificato una serie di prove, di dati che poi sono stati messi insieme.
Nel rapporto sono presenti traduzioni di conversazioni telefoniche con ospedali i cui medici ammettono la disponibilità immediata di organi provenienti da praticanti vivi del Falun Gong.
La Cina era già stata accusata di espianti illegali di organi fatti senza il consenso delle vittime, il più delle volte prigionieri. Ad aprile, la British Transplant Society aveva accusato la Cina di severa violazione dei diritti umani per questi motivi.
Il vice presidente britannico del Parlamento Europeo, Edward McMillan-Scott, durante una conferenza stampa ha detto che una persecuzione su larga scala dei praticanti del Falun Gong è, secondo le definizioni internazionali, una forma di genocidio.
Ha detto che I Gulag cinesi “devono essere sottoposti ad un’indagine da parte dell’ONU”. “Se saranno trovate nuove prove del traffico di organi la comunità internazionale non può permettere che i Giochi Olimpici vengano tenuti a Beijing nel2008”.
L’avvocato belga Georges Henri Beauthier ha detto che la Cina “risponde solo con disdegno” al problema e alle accuse. Il famoso difensore dei diritti umani ha intentato causa contro il regime cinese in Belgio e Francia sulla base della giurisdizione internazionale. Ha pure detto che i praticanti del Falun Gong sono minacciati anche all’estero dal PCC.
“E’ tempo che il mondo si svegli”, ha detto McMillan-Scott. “C’è stata molta diplomazia discreta, è tempo di renderla pubblica”.
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