Jilin: La signora Pei Shushua, di 55 anni, è tremendamente dimagrita a causa della persecuzione.

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Il 31 Luglio 2006 la signora Pei Shushua fu mandata a casa dall’ospedale provinciale di Jilin. Tutti quelli che la videro non potevano credere ai loro occhi, ed erano totalmente scioccati nel vederla. La signora Pei era così magra che nessuno avrebbe potuto riconoscerla se non gli fosse stato detto che era davvero Pei Shushua.

Pei estremamente dimagrita a causa della persecuzione (fotografia scattata quattro giorni dopo il suo rilascio)

Prima di essere perseguitata la signora Pei Shushua era una donna alta circa 1.70 con un corpo in salute del peso di 72 kg. Dopo il suo rilascio la pelle di Pei era violacea e tutta coperta di lividi, i suoi capelli erano grigio-bianchi, ed era estremamente magra. C’era appena un pò di carne sul suo corpo ed anche le sue vene sembravano raggrinzite. Nient’altro che uno strato di pelle copriva il suo scheletro di 27 kg. Non riusciva a urinare bene, né a stare in piedi o seduta. Aveva perso la capacità di muoversi e aveva bisogno di aiuto per voltarsi, per alzarsi dalla sedia e per mangiare.

La signora Pei Shushua, di 55 anni, aveva lavorato nell’Ospedale Distrettuale di Shuangyang nella città di Changchun. Dopo aver ricevuto la Fa nel 1998, condusse la sua vita strettamente in accordo ai principi della Dafa. Lavorava diligentemente e trascurava gli interessi e gli affari personali. Si affrettava a terminare ogni lavoro per se stessa e per gli altri e mostrava i grandi miglioramenti fisici e mentali ottenuti grazie alla coltivazione. Nonostante ciò dopo che il 20 Luglio 1999 la persecuzione del Falun Gong ebbe inizio soffrì a causa di numerosi arresti, persecuzioni, pestaggi e imprigionamenti.

Il 20 Luglio 1999, per fare un appello a favore della Falun Dafa, la signora Pei si recò a Pechino per rivolgersi al governo. A causa di ciò fu imprigionata e condannata ai lavori forzati; fu mandata in un campo di lavoro vicino all’Ufficio di Sicurezza Pubblica del Distretto di Shuangyang. Nel 2001 fu condannata ad un altro anno di lavori forzati perché distribuiva materiale che esponeva la persecuzione. L’anno successivo fu etichettata come “non-traformata” (*) e spedita al centro per il lavaggio del cervello di Xinglongshan nella città di Changchun. Rifiutandosi di abbandonare i propri principi fu mandata direttamente in un campo di lavoro forzato senza giustificazione o procedura formale. Non c’era nessun documento scritto che stabiliva quanto a lungo dovesse essere imprigionata, etc. Dopo più di un anno, nel Settembre 2004, iniziò a sentirsi molto male a causa della persecuzione e le autorità autorizzarono il suo rilascio incondizionato.

Nel Settembre del 2005, mentre distribuiva volantini, la signora Pei fu nuovamente arrestata e detenuta. Per protestare contro la persecuzione iniziò uno sciopero della fame, rifiutandosi di mangiare e di bere. Solo quando iniziò a stare veramente male, cinque giorni dopo, fu rilasciata.

Nel Novembre 2005, mentre stava chiarendo i fatti riguardanti le dimissioni dal Partito Comunista Cinese, agli studenti della Scuola Elementare di Quyi Shiyan, fu denunciata alle autorità e arrestata dalla Polizia Stradale della Stazione di Tongyang nel distretto di Shuangyang. La signora Pei iniziò un nuovo sciopero della fame rifiutando cibo ed acqua. Cinque giorni più tardi la polizia la trasferì al Terzo Centro di Detenzione di Changchun. A causa della scarsa salute ed essendole stato diagnosticato un serio problema di cuore e pressoché un’assenza di polso, non fu accettata dal centro di detenzione.

Gli ufficiali del centro di detenzione affermarono: “Non possiamo credere di non riuscire a ‘trasformarti’!”, come risultato fu mandata all’ospedale Provinciale di Rieducazione attraverso il Lavoro, dove fu brutalmente perseguitata mediante alimentazione forzata ed iniezioni. Furono brutalmente inseriti tubi nel suo esofago per alimentarla forzatamente.

Dal 28 Marzo 2006 , la signora Pei viene torturata con il muro della morte (*). Dovette apparire alla Corte del Popolo del Distretto di Shuangyang nella città di Changchun. Dopo più di cinque mesi di sciopero della fame, la signora Pei gravemente malata fu portata con addosso le lenzuola del letto in tribunale, per un’udienza preliminare. Il suo intero corpo era avvolto nei vestiti, comprese le mani e la faccia.. Solo i suoi capelli, pressoché bianchi, erano visibili; il personale medico teneva una bombola d’ossigeno vicino a lei. Non era capace di rimanere seduta e riusciva solo a sporgersi dalla macchina della polizia. I suoi familiari domandarono che venisse accordata la libertà provvisoria per trattamenti medici, ma la corte rispose che ciò non poteva essere fatto per i praticanti della Falun Dafa. Anche le visite erano proibite. Dopo alcuni trattamenti di emergenza i dottori scoprirono che non era più in grado di muoversi, e così l’udienza dovette essere rinviata.

Nel Maggio del 2006 un’udienza illegale fu tenuta nell’Ospedale Provinciale di Rieducazione attraverso il Lavoro, e la signora Pei fu condannata a tre anni di reclusione.

Mentre era all’Ospedale di Rieducazione attraverso il Lavoro la signora Pei chiese di essere rilasciata e continuava il suo sciopero della fame. Tra Maggio e Luglio 2006 non mangiò una singola briciola. Alla fine l’ospedale si rifiutò di tenerla e la mandò all’Ospedale Provinciale di Jilin. All’Ospedale Provinciale di Jilin i dottori la giudicarono “incurabile” e come ultima risorsa, furono costretti a chiamare i membri della famiglia di Pei per farla portare a casa il 31 Luglio 2006.

(*) GLOSSARIO

Versione Cinese: http://minghui.ca/mh/articles/2006/8/10/135021.html

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Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a35035-article.html

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