Il 26 settembre, l’Agence Télégraphique Suisse (ATS), in Svizzera, ha pubblicato un articolo intitolato “L’ONU indaga sul traffico di organi in Cina”
L’articolo diceva che la Cina non era in grado di fermare la discussione nella Commissione dell’ONU per I Diritti Umani sulle accuse che gli sono state mosse di espianto degli organi dei praticanti vivi del Falun Gong. L’incontro dei commissari si è concluso il 6 ottobre e si indagherà sulle accuse.
L’avvocato canadese per i diritti umani, David Matas, e l’ex Ministro canadese degli Esteri responsabile di Asia- Pacifico, David Kilgour, hanno pubblicato un rapporto investigativo sul traffico di organi asportati ai praticanti del Falun Gong dal regime cinese. Martedì. Matas ha detto a Ginevra che la risposta del regime cinese è stata deludente e inconcludente. Il regime non nega i fatti riportati nel rapporto, ma attacca gli autori. Questo ha reso la situazione più preoccupante.
In nome dell’organizzazione Internazionale per la libertà di credo, il sig. Kilgour ha chiesto all’Ambasciatore Cinese di rispondere prima delle Olimpiadi di Baijing delle accuse di privazione della libertà, di torture e sparizione di praticanti del Falun Gong.
Il sig. Matas ha detto che il rapporto sui problemi di torture, sentenze arbitrarie, libertà di religione e sparizioni improvvise è stato consegnato al commissario dell’ONU Manfred Nowak che ha visitato la Cina lo scorso anno. Lo stesso Nowak ha detto di unirsi alle indagini in corso.
La Cina non ha rilasciato alcuna informazione sul traffico di organi. Ma il traffico di organi è estremamente lucrativo grazie alla domanda proveniente pure da Taiwan e da Hong Kong. Per esempio, un rene costa $62,000, un fegato $130,000, un polmone più di $150,000 e un cuore da $160,000.
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