L’8 settembre, dopo le dieci di sera, mia moglie ed io siamo andati a fare visita ad un paziente in ospedale. Appena usciti dall’ospedale, ci siamo imbattuti in un altro praticante che, come noi, era venuto per inviare pensieri retti. Mia moglie ha iniziato subito a chiacchierare con lui. In quel momento il cielo era molto nuvoloso. Dopo un pò si è alzato un vento fortissimo, che ha alzato la sabbia e le foglie secche degli alberi e che sferzava i volti delle persone. Si stava avvicinando una tempesta. Ho detto ovviamente, “Sta per piovere!”
Ma sembrava che non mi sentissero, e hanno continuato la loro conversazione. Ho pensato, “Se andiamo adesso, non sarà troppo tardi. Se aspettiamo ancora un pò, ci inzupperemo. Se non vuoi venire, io vado. Puoi anche non essere preoccupata del fatto che ci inzupperemo, ma io lo sono.” Ho acceso la motocicletta e ho percorso alcuni metri, ma loro continuavano a parlare. Alla fine ho chiamato mia moglie, “Sbrigati!” La ho convinta e ho guidato fino a casa senza voltarmi a guardarla.
Andando a casa, stavo ancora “guardando fuori”. Ho pensato, “Se la pioggia avesse iniziato a cadere, avresti potuto andare dentro all’ospedale, e così non ti saresti bagnata. Il Maestro non ci insegna forse a pensare prima agli altri e a coltivare per diventare esseri illuminati retti e altriusti? Come hai coltivato? Pensavi solo a chiacchierare e non pensavi a nessun altro. Che genere di coltivatore sei?” Più pensavo e più mi arrabbiavo e più pensavo di avere ragione.
Dopo essere arrivati a casa, abbiamo iniziato a studiare la Fa. Il nostro misericordioso Maestro ancora una volta ha pensato a me. Non appena ho preso il nuovo articolo del Maestro, ho visto le Sue parole,
"Quando una persona carica a testa bassa ed è polemico, più lo vuole risolvere e meno è capace di farlo. In quello scenario voi in realtà non avete lasciato andare quell’attaccamento e state cercando di farvi strada a forza, insistendo nel cercare di stabilire chi ha ragione e chi ha torto; anche se voi avete commesso degli errori, insistete nello stabilire gli errori degli altri. Quando l’approccio è quello, non sarete capaci di risolvere il problema.... La coltivazione riguarda coltivare se stessi. Non importa che stato emerge, voi dovete guardare sempre a voi stessi." ("Insegnare la Fa alla Conferenza della Fa nella Capitale degli Stati Uniti")
Dopo aver studiato la Fa ed essermi guardato dentro, ho pensato, “Il Maestro non sta parlando proprio di me?” Ero come un fascio di luce che puntava solo sugli altri ma non verso me stesso. Quando capitava qualcosa, guardavo sempre fuori invece di guardarmi dentro. Fondamentalmente, stavo proteggendo me stesso ed ero egoista. Ero preoccupato di essere bagnato dalla pioggia, perché in quel caso io avrei dovuto soffrire.
Il Maestro ha detto,
“Ottenere il frutto di Buddha con il Compimento
vivere le tribolazioni come fossero gioie.”
("Temprare la Mente e il Cuore" da Hong Yin)
Ma guardando a me stesso, temevo di soffrire e cercavo la comodità. Durante la condivisione con alcuni praticanti locali, ero abbastanza bravo a mettere in luce i problemi degli altri, ma quando si trattava di me stesso, il mio primo pensiero andava a come evitare le sofferenze. Pensavo solo a proteggere me stesso. Parlavo spesso di negare gli arrangiamenti delle vecchie forze e di percorrere il sentiero retto predisposto dal Maestro. Ma quando sorgeva un problema, tendevo a conformarmi ai principi del vecchio cosmo, che sono quelli del pensare a se stessi, così finivo proprio per percorrere il sentiero arrangiato dalle vecchie forze. Dimenticavo l’insegnamento del Maestro, e dimenticavo di essere un coltivatore. Provo vergogna di fronte al Maestro, e mi vergogno della mia incapacità di agire come un discepolo della Dafa nel periodo della rettifica della Fa.
Dopo aver studiato la Fa, ho compreso che se non riusciamo a coltivare noi stessi bene, se cadiamo, molti esseri senzienti saranno distrutti. Gli esseri senzienti nei nostri paradisi stanno attendendo il nostro ritorno. Così tanti esseri in questo mondo stanno aspettando di essere salvati. È nostra responsabilità coltivare bene e salvare esseri senzienti. Così abbiamo bisogno di rettificare ogni nostro singolo pensiero in accordo con la Fa. Ciò che il Maestro ha detto è ciò che faremo. Dobbiamo percorrere rettamente i nostri sentieri di coltivazione predisposti dal Maestro e tornare dal Maestro con il Compimento. Questo è il motivo per cui una piccola questione non è necessariamente qualcosa di piccolo.
Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2006/11/4/79615.html
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