Molti anni fa in una stazione della metropolitana in Europa ho incontrato un mio vecchio compagno di scuola che veniva dalla Cina. Mi ha detto che stava tornando a casa dopo essere stato in chiesa. Quando gli ho chiesto se credesse effettivamente in Dio, ha risposto, “No, ma è un posto molto importante. Altrimenti mi sarei sentito un po’ triste e malinconico”. Le sue parole mi hanno fatto pensare, “Non potremmo organizzare qualche evento artistico o culturale per attrarre i cinesi e chiarire loro la verità?”
Durante il nostro incontro annuale per il capodanno a New York, i praticanti hanno cantato “De Du” insieme. È stata la prima canzone che abbiamo cantato insieme. Il mondo fuori era tutto neve e ghiaccio, ma in quella stanza ci sentivamo come se fosse primavera mentre continuavamo a cantare quella canzone ancora e ancora. La mia vita è stata difficile, anche perché, all’inizio della mia coltivazione, non sono stato in grado di essere diligente nella mia pratica di coltivazione durante questa crudele persecuzione. Pensavo che i praticanti fossero troppo zelanti! Ma presto ho capito qualcosa, “Noi coltivatori non abbiamo forse un nuovo ambiente culturale? Che forza potente è la canzone per noi, che ci incoraggia a continuare con determinazione a assistere il Maestro nella rettifica della Fa nonostante questo ambiente così duro!”
Nel gennaio 2004, ho partecipato alla grande parata a Parigi, in Francia. Sono stato così fortunato da essere in cima alla piattaforma mobile e così ho potuto vedere che molti cinesi tra il pubblico guardavano con gli occhi spalancati i praticanti che cantavano e ballavano. Sui loro volti c’erano curiosità e sorpresa. Naturalmente era la prima volta che vedevano una nuova forma retta di cultura, ed erano profondamente toccati. Sembrava che pensassero, “Sembra che il Falun Gong possa fare altro oltre a marciare e protestare. Possono cantare e ballare e pare che abbiano molti talenti.” Accettavano il materiale per chiarire la verità che i praticanti offrivano loro e lo leggevano già mentre ancora guardavano la parata. Ho improvvisamente compreso che potevano tratte molto beneficio dall’esibizione di una cultura pura.
Effettivamente era una cosa abbastanza semplice. I cinesi che vivono all’estero, quando erano in Cina sono stati educati nella cultura del Partito e sono stati allevati con le forme di divertimento volgari del Partito. Quando lasciano quell’ambiente e vengono in un altro paese, è normale che sperimentino la solitudine. È improbabile che la cultura del nuovo paese possa fornire loro qualcosa di familiare e inoltre non hanno alcun credo spirituale, quindi dove possono trovare la pace della mente? In questo vuoto psicologico estremo, per superare la nostalgia, scelgono di sintonizzarsi sui programmi che il Partito trasmette all’estero, di cantare il karaoke e partecipano alle iniziative ricreative organizzate dal Partito Comunista Cinese (PCC) messe insieme sotto l’etichetta di “scambio culturale”. È facile immaginare cosa possono pensare dei praticanti quando raccontiamo loro i fatti della brutale persecuzione. Non dobbiamo dimenticare che le loro menti sono state avvelenate dalla propaganda del PCC per moltissimo tempo e che le vite che conducono ora sono molto diverse da quelle del passato. È difficile per loro accettare i fatti quando li raccontiamo loro. Dovremmo creare una nuova atmosfera culturale per loro, un ambiente che sentano familiare e di cui possano essere fieri, in modo che possano unirsi a noi in ciò che sentono della Cina, e non siano legati alla cultura falsa e malvagia del Partito e al suo potere.
Negli anni abbiamo fatto sforzi di ogni tipo nel chiarire la verità. Tuttavia questi sforzi sono stati limitati a attività locali e di piccole dimensioni. Abbiamo organizzato attività culturali su larga scala, ma anche queste erano limitate. In più anche i temi e i generi delle nostre esibizioni artistiche erano circoscritti. Questo è stato causato dalla nostra condizione finanziaria. Ma ho notato che la comprensione dei praticanti circa l’uso di vari mezzi per chiarire la verità è rimasta indietro e generalmente non comprendiamo l’importanza di qualcosa o non vogliamo fare nulla di nuovo se non dopo che il Maestro ne ha parlato. Altrimenti solo pochi praticanti prendono in considerazione qualcosa di nuovo. Quando questi pochi praticanti vogliono farlo, incontrano molti ostacoli artificiali che non dovrebbero esistere.
Inoltre il Partito ha deformato e corrotto quasi tutte le forme d’arte. Se non le correggiamo, cosa può significare questo per gli esseri senzienti impegnati nelle arti? Non è una situazione terribile?
Con il progredire della rettifica della Fa, credo si formeranno sempre più forme d’arte e gruppi artistici, sostituiti dai nostri praticanti della Dafa. Ogni singola esibizione artistica o gruppo artistico non dovrebbe richiedere ad altri di partecipare. Possiamo risolvere le questioni di coordinamento e di cooperazione solo lavorando armoniosamente insieme, invece di “cercare risposte” dal Maestro ogni volta. Risolvere le questioni di cooperazione spesso richiede di abbandonare il proprio ego.
Penso davvero che solo lavorando insieme in questo modo possiamo essere veramente un corpo unico, possiamo sentire di stare agendo con tutto il cuore, possiamo guardarci dentro mentre non cerchiamo di evitare i problemi e perciò siamo in grado di creare una atmosfera di coltivazione nuova, positiva e attiva. Forse i gruppi artistici della Dafa possono approfittare della vicinanza e del tempo per fare pratica insieme, in modo che i praticanti che possono partecipare a più forme d’arte abbiano la possibilità di occuparsi di più cose contemporaneamente. Nello stesso tempo, l’armonia di ogni gruppo artistico migliorerà il potere dei praticanti della Dafa come corpo unico. Forse emergeranno altre forme d’arte sorprendenti. Gli esseri senzienti stanno attendendo qualcosa di fresco e nuovo da noi!
Questa è la mia comprensione personale. Può non sembrare affatto seria, ma volevo solo condividere alcune idee con gli amici praticanti.
Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2006/11/16/79953.html
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