Sono nato in una famiglia islamica e nella mia città ci sono molti Huis (gruppo etnico islamico cinese). Perciò il credo consuetudinario degli Hui è molto popolare qui. Dal momento che la maggior parte degli Hui sono contro il buddismo, il mio sentiero di pratica della Falun Dafa non è stato facile. A causa della carenza di studio degli insegnamenti del Falun Gong (la Fa) ho avuto molte tribolazioni e il mio carattere e la mia comprensione hanno avuto difficoltà a migliorare. Non avendo fatto bene nella pratica, non ho mai pensato di condividere le mie esperienze con gli altri praticanti per iscritto. Alcuni praticanti mi hanno ricordato che l’ambiente della coltivazione che il Maestro ha stabilito per noi è quello in cui i praticanti possono incoraggiarsi l’un l’altro e condividere le loro esperienze. Ogni praticante dovrebbe essere coinvolto nella condivisione delle esperienze. Quindi sono stato incoraggiato e ho iniziato a scrivere le mie esperienze per condividerle con i praticanti di tutto il mondo e per aiutare tutti a migliorarsi, per elevarci come corpo unico e per diventare un genuino praticante della Falun Dafa nel periodo della rettifica della Fa.
Sono nato in una famiglia numerosa e ho parecchi fratelli e sorelle. Essendo la più giovane, ho goduto di cure speciali da parte di mio padre. Tutti i miei fratelli e sorelle mi volevano bene e io li ammiravo molto. Essendo un vecchio Hui, mio padre ha stabilito una regola ferrea per i nostri matrimoni: nessuno poteva sposare un cinese Han, tutti dovevano sposare uno Hui. Vivendo lontano da casa, la mia seconda sorella più grande e io non facevamo eccezione alla regola. Verso la fine del 1998, sono stata così fortunata da essere capace di imparare la Falun Dafa. Dopo aver iniziato a praticare, la mia salute e migliorata moltissimo. In particolare il mio frequente mal di stomaco e i sintomi di costipazione sono scomparsi. Essendo testimone del miglioramento della mia salute, mio padre, che è membro del Partito Comunista Cinese ed è un vecchio quadro, la mia sorella più vecchia, anch’essa membro del PCC e rappresentante al Congresso Nazionale del Popolo, e la mia seconda sorella non mi hanno obbligata ad interrompere la pratica della Falun Dafa, anche se non erano molto contenti. Mi hanno semplicemente ricordato di non cambiare la mia fede nell’Islam.
La persecuzione malvagia è iniziata nel 1999. Non avendo studiato di frequente la Fa e avendo una comprensione di basso livello, sono stata ingannata dalla campagna calunniosa del PCC in TV. A causa della mia mancanza di pensieri retti e delle pressioni della mia famiglia, ho interrotto la pratica per un anno. In quell’anno il Maestro non ha rinunciato, e la Ruota della Legge ha continuato a ruotare nel mio addome. Finalmente nell’agosto 2000, ho ricominciato a coltivare la Falun Dafa.
Sapendo che avevo di nuovo cominciato a praticare, tutta la mia famiglia ha cercato di fermarmi. La mia sorella più vecchia mi ha chiamato molte volte. Avendo capito che non avrei smesso, mi ha detto con rabbia, “Sei così egoista! Chi non pensa agli altri non è una brava persona. Non diventare vittima di un movimento politico!” Anche mio padre si opponeva fortemente alla pratica. Allora anche tutti i miei fratelli e sorelle hanno iniziato a chiamarmi. “Sei uno Hui? Quale Hui crede nel buddismo? Sei la figlia più amata da papà, ma sei quella che è stata capace di farlo arrabbiare di più. Non dovresti praticare se papà non vuole che pratichi. Non è rispettoso nei suoi confronti se non lo ascolti. Se continui a praticare si ammalerà, potrebbe morirne” Di fronte a questa pressione ho pensato, “Maestro, la Dafa è la più retta e la migliore. Non c’è nulla di sbagliato nel fatto che il Maestro ci insegni a essere brave persone. Devo sostenere il mio credo e continuare a praticare!”
Poco dopo l’incidente dell’auto-immolazione messo in scena in Piazza Tiananmen, ho ricevuto una chiamata da casa che diceva, “Nostro padre è malato. Vieni subito a casa.” Non appena arrivata a casa con la mia seconda sorella, ho capito che l’intera famiglia voleva provare a convincermi ad abbandonare la pratica. A causa della mia pratica mio padre non aveva mangiato nulla per due giorni. Non appena la Dafa veniva nominata, si sentiva male. Ha detto, “Devo sacrificare i legami di sangue alla rettitudine. Se continui a praticare, ti porterò in prigione. Devi soffrire.”
Il mio secondo fratello più vecchio ha subito chiamato mio marito, “Brucia tutti i suoi libri. Se ci saranno conseguenze, ne sarò responsabile io. Fammi sapere quando lo hai fatto.” L’intera famiglia era in confusione. Anche se il mio cuore non era mosso, ho cominciato a urlare. Alla fine ho detto loro con fermezza, “I miei libri sono stati bruciati. Ora non ho più nulla. Ma credo ancora nella Falun Dafa!” Mio fratello ha urlato, “Allora non andare a casa. Aiutaci a portare avanti l’attività, dalle cinque del mattino alle dieci di sera. Vediamo se avrai ancora l’energia per praticare. In questo modo almeno nostro padre avrà ancora una figlia. Se torni a casa papà non avrà più una figlia.” Mio padre sembrava molto addolorato. Di fronte ai loro attacchi, ho cercato in ogni modo di frenare le emozioni. Ancora una volta, a causa della mancanza di studio della Fa, ho cominciato a preoccuparmi, pensando che la mia famiglia avrebbe avuto dei problemi, preoccupandomi perché erano preoccupati. Nonostante la mia fede nella Dafa, alla fine ho rinunciato.
Quando sono tornata a casa, la mia mente è diventata di nuovo lucida e mi sono sentita molto male. Come un aquilone con il filo rotto, non sapevo dove volare né dove erano le mie radici. Ero confusa e addolorata. Mi sentivo come se fossi caduta in pozzo profondo. Nel profondo della mia mente avevo tuttavia un forte desiderio, un forte desiderio di praticare. Allora ho preso una decisione. Ho trovato altri praticanti e alla fine sono tornata a coltivare. Mio marito, mia suocera e mia sorella mi controllavano per impedirmi di fare gli esercizi, di leggere i libri della Dafa o di contattare gli altri praticanti. Andare a Pechino per convalidare la Fa era certo fuori questione, perché mi erano intorno ogni giorno.
Il Maestro ha detto,
"Ogni volta che nella vostra pratica c’è un’interferenza, di un tipo o di un altro, dovete cercarne la causa in voi stessi e trovare che cosa non avete ancora abbandonato." ( Zhuan Falun)
Mi sono detta seriamente, “Non devo essere indecisa. Devo essere determinata. Non devo perdere questa opportunità”. In seguito ho saputo che i miei libri non erano stati bruciati. Forse il Maestro mi aveva aiutata perché il mio cuore non era stato mosso, mi stava aiutando a rialzarmi. Ero così commossa che ho iniziato a piangere.
Quando ha saputo che avevo ricominciato a praticare, mio marito ha cominciato a imprecare contro di me. Botte e imprecazioni sono diventate la norma. Una volta era così arrabbiato che voleva strappare il libro. Cercando di proteggere il libro ho lottato con lui, ma alla fine sono caduta. Tuttavia il libro era salvo! Facevo tutti i lavori e ce la mettevo tutta per essere tollerante. Da quando mio suocero è morto, ho vissuto con mia suocera per tredici anni senza mai discutere con lei e mi consideravano tutti una nuora modello. Il Maestro ha detto,
"Ma di solito, quando un conflitto sorge, se non vi provoca non conta, non funziona, perché non vi consente di migliorarvi grazie a esso." (Zhuan Falun)
A volte c’erano molti lavori da fare in casa ed erano molto stancanti. Eppure in casa nessuno era comprensivo. Al contrario erano tutti molto severi. A volte provavo veramente dolore ed era difficile tollerare. Ho anche pensato di divorziare. Poi improvvisamente mi sono risvegliata. Il Maestro ha detto,
"Voi siete praticanti, se volete uscire da tutto questo dovete usare questo standard per valutare le cose: non potete usare gli standard delle persone comuni." (Zhuan Falun)
Allora ho fatto in modo di lasciare andare l’attaccamento.
È nostro dovere come praticanti di chiarire la verità e salvare le persone del mondo. Nonostante l’ambiente duro a casa, la cosa più importante è essere responsabili verso la Dafa. Perciò non ho mai detto alla mia famiglia delle mie attività per permettere agli altri di sapere che le affermazioni contro il Falun Gong sono tutte bugie e che è una pratica veramente buona. Nell’inverno 2003 stavo per uscire a distribuire il materiale per rivelare tali bugie, così l’ho lasciato in un angolo della casa. Mio marito stava spazzando. Temendo che scoprisse il materiale lo seguivo, fino a quando è suonato il telefono. Dal momento che non andavo a rispondere si è arrabbiato molto. Era così arrabbiato che ha imprecato contro di me, ha gettato la mia giacca per terra e le ha versato sopra dell’acqua. Io l’ho raccolta subito e l’ho messa vicino a termosifone. Ho pensato subito, “È una interferenza del male che vuole impedirmi di uscire per salvare le persone. Sono una praticante della Falun Dafa, devo seguire il Maestro e uscire.” Ho iniziato a inviare pensieri retti e non appena la giacca si è asciugata, sono uscita di casa. Quella notte sono tornata a casa sana e salva dopo aver distribuito tutti i materiali.
Nel 2004, sono stata denunciata da un mio vicino di casa mentre distribuivo del materiale. Un agente di polizia è venuto al Comitato di Quartiere. Quando è venuto a sapere questo mio marito era così arrabbiato che, urlando, ha strappato tutti i materiali. Ho iniziato a inviare pensieri retti per impedire al male di danneggiare la Fa. In quell’occasione ero molto calma e non avevo alcun pensiero sul fatto che sarei stata arrestata. Infatti l’agente non è venuto a casa mia e l’incidente è finito lì. Da questa esperienza ho compreso che quello che ha detto il Maestro è assolutamente vero,
"... solo se il vostro cuore non viene toccato, sarete in grado di gestire tutte le situazioni.” ("Eliminate i vostri ultimi attaccamenti" da Essenziali per un Ulteriore Avanzamento II)
Per aiutare i miei famigliari a comprendere la verità, ho comprato dei vestiti, ho messo dei CD e altre informazioni usati per chiarire la verità e li ho spediti a mio padre. Poi ho saputo che hanno bruciato tutto. Nell’agosto 2005, ho portato a casa con me del materiale per chiarire la verità e ho cercato di convincerli a dimettersi dal PCC. Ma a causa del profondo lavaggio del cervello messo in atto dal PCC i miei famigliari avevano paura e sostenevano che il PCC aveva dato loro delle belle vite e che io ero coinvolta in politica. I miei sforzi non avevano effetto, in parte a causa del fatto che non inviavo abbastanza pensieri retti. Quella notte è accaduto che hanno chiamato mentre non ero in casa. Sospettando che stessi facendo attività volte a chiarire la verità, hanno deciso di non riconoscermi più come parte della famiglia. Quando li ho richiamati non ha risposto nessuno. Ho compreso che tutte quelle tribolazioni erano causate dal mio attaccamento alla sentimentalità. Dovevo procedere nella pratica in modo più diligente e dovevo cercare instancabilmente di salvarli e di far loro comprendere la verità.
Riguardo alle tre-rinunce (dimissioni dal PCC, dalla Lega della Gioventù e dai Giovani Pionieri), i miei amici praticanti ed io abbiamo cooperato molto bene. Quando abbiamo tempo dopo il lavoro, andiamo fuori per questo. I praticanti attorno a me sono molto diligenti nella pratica e hanno forti pensieri retti. Mi sono stati molto utili. All’inizio avevo molta paura ad andare fuori a chiarire la verità alle persone e a convincerle a dimettersi dal PCC, ma piano piano sono diventata più matura. A volte, quando le persone sono salvate perché leggono i fatti e vedo l’eccitazione sui loro volti, sono davvero felice per loro. Un giorno stavo spiegando le tre-rinunce a due lavoratori immigrati, quando mi hanno preso la mano, l’hanno stretta forte e mi hanno detto emozionati, “Grazie! Grazie!” Ho risposto, “Non ringraziate me. Ringraziate il nostro Maestro.”
Effettivamente, sento di non aver fatto bene come praticante e di essere lontana dalle richieste del Maestro per i praticanti. Ma farò del mio meglio, lo farò di cuore, e mi sforzerò di essere degna di essere chiamata “praticante della Falun Dafa”.
Essendo il mio livello limitato, vi prego di mettere in evidenza qualsiasi cosa ci sia di improprio.
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