Svezia: Raduno per supportare i 20 Milioni di cinesi che si sono dimessi dal Partito Comunista Cinese

Il 31 marzo 2007, i cinesi che vivono in Svezia hanno tenuto un incontro di fronte l’Ambasciata cinese di Stoccolma per supportare I 20 milioni di cinesi che si sono dimessi dal PCC. Cérano striscioni con scritto “Sopporto ai 20 milioni di cinesi dimessi dal PCC”, “Il malvagio PCC è stato sradicato”e “Dimettersi dal PCC è disintegrare il PCC”. Molte persone sostenevano cartelloni con scritto “Dimettiti dal PCC”e “Supporta una Cina libera”.

Svedesi riuniti per supportare i 20 milioni di dimessi dal PCC

La maggior parte dei presenti al raduno provenivano da Stoccolma e da Gothenburg, la seconda piú grande cittá della Svezia. Hanno tenuto dei discorsi e letto dei messaggi rivolti all’ambasciata cinese attraverso megafoni. Hanno esposto agli impiegati dell’ambasciata l’ondata di dimissioni dal PCC e hanno detto loro di fare lo stesso.

Un uomo ha raccontato la storia della signora Zhang, moglie di un impiegato dell’Ambasciata cinese in Canada, che ha rinunciato al PCC e alle sue organizzazioni affiliate. Ha incoraggiato i membri dell’ambasciata a riconoscere la natura malvagia del PCC per dare vita ad una nuova Cina senza PCC.

I presenti si sono poi spostati in Piazza Mynttorget, per fare conoscere la notizia anche agli abitanti e ai turisti.

Nel suo discorso, Jans di Supporto ai Diritti Umani in Cina ha detto che dopo la pubblicazione da parte di Epoch Times dei Nove Commentari sul Partito Comunista si è generata un’ondata di dimissioni dal PCC, giungendo agli attuali 20 milioni. “Una nuova era si sta svelando e siamo felici che i cinesi si stiano svegliando”.

Un uomo ha detto “La dittatura comunista ha ucciso 100 milioni di persone nel mondo. Sono felice che i cinesi stiano avendo l’opportunitá di dimettersi dal PCC e di scardinare il malvagio comunista come è giá successo nell’Europa dell’Est e in Unione Sovietica”.

Molti turisti hanno accettato i volantini esplicativi. Una coppia di cinesi si é dimessa in sito.

Un uomo cinese ha detto di non amare adunate che riguardano il suo paese, per non fare pensare male le persone, ma dopo che il sig. Li, del Centro servizi per dimettersi dal PCC, gli ha svelato la natura del PCC questi ha capito e ha detto “In Cina abbiamo subito il lavaggio del cervello da parte del PCC ed è davvero difficile per noi fare dei commenti obiettivi. In quest’era dell’informazione non é giusto che si blocchino i siti internet e si controlli l’opinione pubblica. I cinesi fuori dalla Cina sono relativamente fortunati perché possono ottenere diversi tipi di informazioni. Sono stato fortunato ad incontrarvi oggi”.

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