Questa storia ebbe luogo durante il periodo Taiyuan (376-396) delle Dinastia Jin a Wuling, vicino al lago Dongting, nel sud della Cina.
C’era un uomo che si guadagnava da vivere pescando. Un giorno mentre viaggiava lungo il fiume con la sua barca, non si accorse di quanto si era allontanato. Improvvisamente vide lungo la riva del fiume un bosco di peschi fioriti, che si estendevano per parecchie centinaia di metri. C’erano solo alberi di pesco e i petali dei fiori danzavano colorati nell’aria. Sotto gli alberi l’erba verde era meravigliosamente fresca.
Il pescatore era meravigliato. Spinse la sua barca ancora più avanti remando, chiedendosi quanto lontano arrivassero quei boschi. Verso la foce del fiume, dove gli alberi di pesco cominciavano ad assottigliarsi, apparve una montagna. Sul suo pendio vide un‘apertura con una luce scintillante. Scese dalla barca ed entrò in quel varco.
L’apertura era stretta all’inizio, appena sufficiente perché riuscisse a passare. Dopo alcuni passi tuttavia, improvvisamente si allargò in un mondo completamente nuovo. Di fronte a lui apparve un’ampia regione, con case disposte in modo ordinato, campi fecondi, meravigliosi laghetti, alberi di gelso e piante di bambù. Poteva vedere strade che si estendevano in ogni direzione, e poteva sentire il canto dei galli e cani abbaiare. Nei campi lavoravano uomini e donne che indossavano abiti di foggia straniera. Giovani e vecchi, tutti sembravano felici e senza preoccupazioni.
Erano sorpresi vedendo il pescatore. Gli chiesero da dove venisse, e lui raccontò la sua storia nei dettagli. Lo invitarono nelle loro case, dove gli offrirono vino, pollo e altro cibo. Sentendo che c’era un visitatore, tutti gli abitanti del villaggio vennero a vederlo.
Spiegarono, “I nostri antenati vennero in questa terra isolata con le loro famiglie e i loro amici per sfuggire ad una rivolta durante la Dinastia Qin (221-206 a.C.). Da allora non ci siamo mai allontanati di qui, abbiamo perso ogni contatto con il mondo esterno.” Chiesero al pescatore in quale periodo fossero; non sapevano nulla delle dinastie Han e Wei che si erano succedute, né della Dinastia Jin che regnava in quel tempo. Il pescatore raccontò loro le cose che sapeva, e tutti lo ascoltarono con grande interesse.
Altri abitanti del villaggio continuarono ad invitarlo nelle loro case e gli offrirono vino e cibo.
Dopo alcuni giorni il pescatore era pronto a partire. Gli abitanti del villaggio gli chiesero, “Per favore non raccontare di noi al mondo esterno.”
Uscendo dall’apertura, il pescatore trovò la sua barca. Tornando indietro cercò di memorizzare dei punti di riferimento. Una volta arrivato a casa, andò dall’ufficiale della contea e raccontò la sua esperienza. L’ufficiale mandò delle persone con lui per ritrovare quel luogo usando i suoi punti di riferimento. Ma ben presto si persero e non poterono mai trovare la strada per andare in quel villaggio.
Un nobile uomo di nome Liu Ziji della contea settentrionale di Nanyang sentì questa storia e cercò di trovare quel posto. Ma non ci riuscì mai e presto morì di malattia.
Da allora nessuno ha più chiesto del Paradiso oltre i Peschi Fioriti.
Fonte: "Tao Hua Yuan Ji (Sul Paradiso Oltre gli Alberi di Pesco Fioriti)" di Tao Yuanming (c. 365-427).Questa storia ha dato origine all’espressione cinese "Shiwai Taoyuan (paradiso di pesca nell’altro mondo),"che sta ad indicare una terra ideale in cui regnano pace e armonia.
Versione inglese: http://en.epochtimes.com/news/6-4-19/40584.html
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