Lunedì 10 e venerdì 14 dicembre gli attivisti del gruppo di Foggia di Amnesty International saranno presenti presso il Centro Commerciale Cristallo dalle ore 17.30 alle ore 20.30 per distribuire materiale informativo e offrire la candela – simbolo da 46 anni del movimento - in cambio di un'offerta minima di 7 euro.
La candela sarà disponibile in tre differenti versioni, a seconda della colorazione e della profumazione (colore rosso scuro all'essenza spezie, color avorio alla profumazione vaniglia, colore blu all'essenza musk&berries-muschio e bacche) e confezionata in una bustina in carta riciclata con il logo Amnesty International.
Come ogni anno, il ricavato dell'iniziativa servirà a finanziare le attività dell'organizzazione per i diritti umani. Per poter continuare a chiedere libertà per i prigionieri di opinione, processi equi e rapidi per tutti i prigionieri politici, l'abolizione della pena di morte e la fine di torture, sparizioni ed esecuzioni extragiudiziali, Amnesty International ha bisogno del sostegno economico dei suoi iscritti e di tutti gli appartenenti alla società civile.
Gli attivisti denunceranno il mancato rispetto dei diritti umani in Cina con ilvlancio della Campagna "Pechino 2008: Olimpiadi e diritti umani in Cina". Il tema specifico di questa prima mobilitazione le detenzioni amministrative, in particolare la "rieducazione attraverso il lavoro".
L'appello ai tavolini sarà a favore di Bu Dongwei. Bu Dongwei. (noto anche come David Bu) il 19 giugno 2006 è stato condannato a due anni e mezzo di "rieducazione attraverso il lavoro" a Pechino per "aver ostacolato l'applicazione della legge nazionale e aver disturbato l'ordine sociale " dopo che la polizia aveva ritrovato nella sua abitazione opuscoli del movimento Falun Gong. Le autorità hanno inizialmente rifiutato di rivelare ai suoi familiari il luogo in cui era detenuto. Prima di essere arrestato, Bu Dongwei, lavorava a Pechino per la Asia Foundation, una organizzazione di soccorso statunitense. Amnesty International considera Bu Dongwei un prigioniero di coscienza, detenuto in violazione dei suoi diritti umani fondamentali alla libertà di espressione, di associazione e di religione, e continua a chiedere il suo rilascio immediato e incondizionato.