Wouter De Vriendt, Deputato del Partito Verde (Groen!) ha sostenuto la Staffetta della Fiaccola per i Diritti Umani in Belgio ed è stato ambasciatore per quell'evento ad Oostende. In una nota stampa egli critica l'atteggiamento amorale del COI (Comitato Olimpico Internazionale) riguardo alle violazioni dei diritti umani in Cina.
Che cos'è una fiamma olimpica senza i diritti umani?
Nel 2008 si terranno i Giochi Olimpici in Cina. I Giochi Olimpici sono in primo luogo un evento sportivo mondiale, ma non si possono chiudere gli occhi su ciò che accade al di fuori delle mura degli stadi. L'organizzazione dei Giochi in una dittatura come la Cina è una macchia sul blasone delle Olimpiadi. Cerchiamo di mantenere alte le nostre critiche e di mettere pressione sul Governo Cinese tramite tutti i canali possibili. I Verdi prenderanno una serie di iniziative verso i diversi governi del Belgio, il COI ed il COIB e verso l'opinione pubblica.
Nel 2001 il COI ha deciso di assegnare i Giochi Olimpici alla Cina. Il governo fortemente centralizzato, la disponibilità di risorse economiche ed il massiccio sostegno del governo e della sua popolazione sono stati argomenti sufficienti per decidere di concedere l'organizzazione dei giochi alla Cina. Le violazioni dei diritti umani, le limitazioni alla libertà di stampa e gli enormi problemi ecologici in cui versava il paese non hanno creato molta preoccupazione nel COI. Si credeva che la situazione in Cina – con l'aspettativa delle Olimpiadi – sarebbe migliorata.
Questo non è successo.
Il Principio 8 della Carta Olimpica afferma: “praticare gli sport è un diritto umano.” E questo ci porta al nocciolo del problema. I Giochi Olimpici sono organizzati in un paese che ignora le regole più elementari, in particolare i diritti umani. Gli agghiaccianti rapporti di organizzazioni come Amnesty International o Human Rights Watch sono innumerevoli. Gli oppositori del regime in Cina vengono incarcerati senza nessun giusto processo, spesso vengono costretti ai lavori forzati o messi in campi di rieducazione, vengono torturati e giustiziati. Associazioni non governative non vengono tuttora permesse. Coloro che aderiscono al Falun Gong vengono uccisi in circostanze sospette ed un lucroso commercio dei loro organi sta continuamente avendo luogo. L'espianto di organi da prigionieri innocenti giustiziati è in linea con lo spirito olimpico?
Un'altra promessa fatta dalle autorità cinesi al COI era stata quella di trasformare Pechino in un'oasi verde. Avrebbero dovuto essere dei “Giochi Verdi”. Più di 2/3 di Pechino sono stati rasi al suolo per le necessarie infrastrutture; nuove case, strade, ponti e stadi. Più di un milione e mezzo di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case o hanno dovuto lasciare la città. Centrali a carbone inquinanti sono state chiuse o trasformate in centrali a gas, le vecchie ed obsolete strutture di circolazione sono state modificate con tecnologie nuove e pulite, che sono state poi usate per i lavori per le Olimpiadi.
Ma nonostante tutto questo la qualità dell'aria di Pechino non è migliorata di molto. Dal punto di vista economico la Cina sta vivendo un bum, con una percentuale di crescita del 10%, ma la crescita è ben lungi dal poter durare a lungo. La centrali a carbone inquinanti stanno ancora producendo l'80% del fabbisogno di energia ed hanno un pesante impatto sull'ambiente. Inquinamento atmosferico e delle acque minacciano l'intero paese e secondo molte fonti una catastrofe ecologica è inevitabile. Ciò ha obbligato il Governo Cinese a varare un Piano Ecologico che è stato lanciato nel 2007. In questo piano si consiglia di diminuire drasticamente il consumo di energia (del 20% in 5 anni: 4% ogni anno) e di investire in fonti di energia rinnovabili. Il grado di inquinamento deve diminuire del 10%. Se questo piano verrà realizzato sarà un balzo in avanti gigantesco.
Il bum economico tuttavia ha un altro svantaggio. Le imprese occidentali stanno trovando in Cina un nuovo eldorado: luoghi di produzione molto economici mentre i profitti sono giganteschi, in un paese dove non c'è nessuna attenzione sullo stato sociale e dove non si impone nessuna regolamentazione.Nei mesi recenti tuttavia si sono sentite quotidianamente lamentele circa la poca sicurezza e la cattiva qualità delle merci. Giocattoli, macchine, medicine, generi alimentari non sembrano adeguati ai livelli qualitativi richiesti o sono addirittura un pericolo per la salute pubblica. L'Unione Europea (UE) ha espresso più di una volta la sua ferma critica al governo cinese. L'invasione di merci a poco prezzo e prodotti contraffatti in Belgio e nei mercati di tutta Europa tuttavia non è diminuità.
Un rapporto del Marzo 2004 del Giochi Sicuri ha mostrato che merci cinesi sotto licenza olimpica sono prodotti in condizioni abominevoli. Orari di lavoro massacranti, lavoro sottopagato, nessuna assicurazione sociale e lavoro minorile diffuso hanno prodotto grande imbarazzo nel COI. Il COI Belga ha affermato di esserne rimasto scioccato, ma ha rimesso tutta la responsabilità al COI. Il COI ha rifiutato di prendersi la responsabilità di imporre almeno l'applicazione delle minime condizioni di lavoro per i siti di produzioni delle merci con il logo olimpico. Non intendono “dare istruzioni ai governi su come si devono comportare. Noi siamo qui solo per aiutare ad organizzare i Giochi,” Il rapporto non ha modificato granché le situazioni concrete di lavoro in cui vengono prodotti gli articoli olimpici.
In vista dei giochi la libertà di stampa sarà garantita. Questa è una delle condizioni aggiuntive che il COI ha imposto. Ma anche su questo argomento sembra che il governo cinese non sia disposto a concedere molto. La libertà di stampa sarà solo temporanea e sarà concessa solo alla stampa straniera. Persino i provider di internet come Google, Yahoo o MSN giocano lo stesso gioco e accettano la censura nei risultati delle ricerche dei siti internet. L'internet worldwide (in tutto il mondo) è solo “worldwide” a seconda di ciò che il governo cinese vuole che sia.
Qual è la risposta del COI a questi fatti? Hein Verbruggen, capo della Commissione di Valutazione Olimpica, ha ignorato queste critiche affermando ai primi di Settembre 2007 che il COI e la Cina non hanno preso assolutamente nessun accordo per ciò che concerne l'osservanza dei diritti umani. Secondo lui lo sport e la politica non possono essere confusi. Il COI rimane fermo sulle sue decisioni del 2001 di assegnare i Giochi alla Cina. Jacques Rogge, il Presidente Belga del COI, nell'Agosto 2007 ha espresso la sua preoccupazione per la cattiva qualità dell'aria sopra Pechino – per l'impatto che la cosa potrà avere sulle gare, ma in articoli pubblicati su giornali belgi ha detto molto chiaramente che i Giochi Olimpici non possono essere usati a scopo politico o per migliorare la situazione dei diritti umani in Cina. Lo Spettacolo deve andare avanti.
Il COI evita le sue responsabilità e agisce come se nulla stesse accadendo. Tuttavia, ha tutte le possbilità di mettere pressione sul governo cinese, sia direttamente che indirettamente. In ogni caso il COI potrebbe usare i Giochi Olimpici per dar forza ai progressi nel campo dei diritti umani, ma si rifiuta di farlo. Anche il COI Belga non prende nessuna iniziativa.
Questo atteggiamento amorale non è in linea con lo spirito dei Giochi Olimpici, che sono molto di più del solo sport. I Giochi onorano l'essere umano e sono imbevuti di una filosofia che promuove la libertà e i diritti umani. Ora che i giochi si svolgono in un paese come la Cina, non voler imporre un miglioramento dei diritti umani in quel paese è un errore capitale.
Ad un anno dall'inizio dei giochi può darsi che le infrastrutture siano pronte, ma per i diritti umani o la libertà di stampa pressoché nulla è cambiato.
Groen! (il Partito verde) andrà a :
•Sottoporre una risoluzione al Parlamento Federale e Fiammingo in cui verranno denunciate le continue e persistenti violazioni dei diritti umani e in cui verrà chiesto al governo belga di assumere una posizione critica nei suoi rapporti con la Cina in generale e con i Giochi 2008 in particolare;
•Richiedere una seduta in Parlamento sulla situazione dei diritti umani in Cina;
•Fare una richiesta al COIB ed interpellare il Ministro Fiammingo interessato. Una parte delle entrate del COIB provengono dalle Comunità;
•Chiedere al COIB di apporre sulle divise degli atleti una richiesta di maggiori diritti umani in Cina;
•Contattare gli atleti belgi selezionati al fine di renderli consapevoli dei problemi;
•Seguire attentamente le missioni commerciali dirette in Cina ed interpellare circa l'attenzione che viene data ai problemi dei diritti umani;
•Convocare i più importanti internet provider come Google, Yahoo o MSN chiedendo loro di non accettare più le misure censorie imposte dalla Cina;
•Chiedere ai media di essere consapevoli della mancanza di libertà di stampa dei loro colleghi cinesi, di coprire questo aspetto nei loro articoli e di stare in guardia nei confronti delle notizie propagandistiche diffuse dal governo cinese.
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