Masako Ikegami, Professoressa e Dirigente del Dipartimento degli Studi Asia-Pacifico dell’Università di Stoccolma, (Jan Jekielek / The Epoch Times) |
«Uno spettacolo molto bello, interessante», ha detto Masako Ikegami, che insegna la gestione dei conflitti, e dirige il Dipartimento degli Studi Asia - Pacifico dell'Università di Stoccolma.
«È molto bello poter vedere diverse culture tradizionali cinesi espresse in modi differenti. Mi è piaciuto molto».
Ha aggiunto che c’è stata una disposizione molto buona nel combinare diverse tradizioni etniche e culturali in una sola rappresentazione. Scene coreane, mongole e tibetane sono descritte nello spettacolo con la cultura storica e contemporanea cinese.
Ikegami ha detto che aveva sentito dei tentativi dell'Ambasciata Cinese di impedire lo spettacolo. Ha detto anche che era consapevole che gli "Istituti di Confucio" sono all’apparenza della cultura tradizionale cinese.
Tuttavia, Ikegami è stata sprezzante nei confronti degli istituti di Confucio, affermando che: «I superati programmi accademici, che il governo cinese tenta di promuovere non hanno niente a che fare con la reale tradizione di Confucio. Direi che è un abuso, una deviazione della cultura tradizionale. Se osservate il programma vedrete che quello non ha assolutamente nulla a che vedere con Confucio, ad esempio loro insegnano che la lingua cinese è il punto di vista attuale della Repubblica Popolare Cinese sulla storia o sulla cultura».
Essendo originaria del Giappone, Ikegami si sente fiera dell'eredità asiatica, fa notare che il Giappone e la Cina possiedono alcuni elementi culturali comuni.
«Se andate in Giappone, vedrete molti elementi di cultura cinese della dinastia Tang, in particolare i templi buddisti. Il Buddismo viene interamente dalla Cina. Una volta, ho portato un ricercatore cinese della Cina continentale a Kyoto, è stato molto impressionato e ha detto: "Tutta la cultura cinese ed asiatica che la Cina ha perso, la trovo qui"».
«Sono stata molto fiera di ciò perché, in un certo qual modo era la conoscenza giapponese. Il regime cinese deve ammettere che ha realmente distrutto molta buona cultura tradizionale cinese. Ed ora la degrada, cosa che è anche peggiore. Dunque devono ammettere che quello che fanno con gli Istituti Confucio non ha nulla a che vedere con la cultura cinese».
La sig.ra Ikegami, nello spettacolo, ha visto il valore educativo così come quello di intrattenimento. «È una buona introduzione popolare alla cultura cinese ed asiatica. Vorrei raccomandarlo a quelli che non hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con la cultura cinese».
Quindi ha commentato come i regimi comunisti distruggono la cultura e le tradizioni.
«Una cosa mi passa alla mente. Quando vedo questi film a proposito della Rivoluzione Culturale o dello sgretolamento della cultura con la rivoluzione comunista, devo dire che la cultura tradizionale è sempre parte dell'identità delle persone. Il comunismo, il fascismo o qualsiasi forma di regime repressivo, hanno come punto fermo il portare via ogni tipo d’identità alle persone. Imponendo la loro ideologia».
«Attraverso la storia, vediamo che tutti i regimi totalitari o comunisti, o qualunque forma di regime repressivo,come prima cosa infrangono la tradizione e le comunità reali autentiche, tentando di sostituirla con la loro versione ideologica. È molto importante per gli accademici diffondere la cultura tradizionale. La cultura tradizionale era così come questa. Dunque penso che questo sia qualcosa che gli accademici dovrebbero continuamente rivedere».
Versione inglese: http://en.epochtimes.com/news/8-3-25/68053.html
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