Un giorno di primavera del 2004, mi sono imbattuto in una collega praticante che non vedevo da molto tempo. Mi raccontò le sue esperienze, che ora vorrei condividere.
Dopo che il Partito Comunista Cinese cominciò la persecuzione del Falun Gong, lei aveva smesso di praticare a seguito delle pressioni del suo datore di lavoro. Nell'estate del 2003 suo marito morì di cancro e a lei venne diagnosticato il diabete. Non riusciva a dormire la notte e doveva fare iniezioni di insulina tutti i giorni. Avendo come unico sostentamento la pensione di anzianità, a mala pena riusciva a tirare avanti. Il grave carico psicologico e finanziario la fecero quasi collassare. Una notte improvvisamente si mise a pensare al Maestro, così tirò fuori l'immagine del Maestro e lo pregò di aiutarla. Quella notte dormì profondamente e si sentì tutto il corpo molto leggero. Tuttavia non fu in grado di abbandonare del tutto i trattamenti medici. Fece un'altra iniezione di insulina, ma dopo l'iniezione si sentì molto a disagio. Allora comprese di dover credere al Maestro al 100%. Gettò via tutte le medicine e si calmò per studiare la Fa e praticare gli esercizi. Era quasi calva per tutte le medicine che prendeva, ma ora ha la testa piena dei capelli neri! Mi disse con le lacrime agli occhi, “Il Maestro non mi ha abbandonato. Non ho più ragioni per non essere diligente.”
Un'altra praticante che conosco gestisce una piccola attività. Nel 2001 venne arrestata dopo essersi fatta avanti per convalidare la Fa. Per paura, dopo essere stata rilasciata, smise di coltivare. Nell'estate 2004 la sua salute cominciò a peggiorare. Un giorno cominciò a sputare sangue. Quando si recò a fare una visita di controllo, le venne comunicato che aveva un cancro ai polmoni in fase avanzata. Fu un colpo molto forte per tutta la famiglia. Andarono a farsi prestare soldi per il suo ricovero in ospedale. Lei pensò a quanto povera fosse la sua famiglia e a quanto avesse bisogno di andare a scuola suo figlio e decise di chiedere aiuto al Maestro. A notte fonda si alzò a cercare lo Zhuan Falun e cominciò a leggerlo. Disse a se stessa che non poteva permettersi di sbagliare di nuovo. La sua famiglia aveva pronti i soldi e voleva portarla all'ospedale. Lei fermamente rifiutò l'offerta. Suo fratello minore si inginocchiò davanti a lei, “Sorella, non vuoi più vivere?” Lei disse a suo fratello, “Non preoccuparti. Ho il mio Maestro che mi protegge.” Continuò con costanza a leggere il libro e a fare gli esercizi, non dando alcuna attenzione alla malattia. La sua salute migliorò giorno dopo giorno. Un esame successivo indicò che ogni cosa era tornata nella norma. Suo marito fu testimone del miracolo della Dafa. Da lì in poi, cercò di fare del suo meglio per aiutare nell'impresa familiare, riservandosi del tempo per coltivare. Quando mi incontrò, mi disse tutta eccitata, “Il Maestro non mi ha abbandonato. Devo ascoltare il Maestro e fare bene le tre cose.”
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