Posso senza alcun dubbio affermare che l’hanno 2008 è stato il più significativo in assoluto della mia vita, a Marzo ho ottenuto la Fa.
Avevo conosciuto la Falun Dafa tre anni prima, grazie a due miei vicini di casa che la praticavano. La prima volta che ho letto lo Zhuan Falun ho percepito la sua bontà e senza avere ancora la consapevolezza di cosa significhi coltivare, il mio corpo stava già cambiando.
Il disgusto per la carne, che sino ad allora mangiavo come il cibo più saporito e la scomparsa del dolore mestruale, mi hanno spinto ad approfondire la conoscenza della Falun Dafa ed a contattare i praticanti della zona più vicina.
Nel giro di pochi mesi di pratica col gruppo sono scomparsi i dolori cronici che mi accompagnavano da anni. Sono finite le notti insonne ed il mio sonno è diventato profondo e riposante, mi bastano 5,6 ore per svegliarmi in piena forma.
Continuando con lo studio e l’assimilarsi alle caratteristiche dell’Universo Zhen Shan Ren, anche le persone che mi circondano hanno modificato i loro atteggiamenti nei miei confronti. Mio padre ha smesso di essere burbero con me, dialoghiamo tranquillamente senza alzar la voce e litigare come eravamo soliti fare. Anche mio fratello, deciso nel non accettarmi più come sorella, ha lentamente addolcito i suoi atteggiamenti, riaccettandomi sorridente in famiglia.
A Giugno ho partecipato ad un’attività per chiarire la verità e c’è stato un momento in cui nel chiarire i fatti sull’atroce persecuzione, ho cominciato a piangere mentre parlavo. Una grande compassione è emersa dal mio cuore colmandolo ed invadendo l’intero corpo. Ho chiarito la verità consapevole di ciò che stavo facendo, sentendomi parte di quel “corpo unico” di cui avevo letto negli scritti del maestro.
In questo mese ho avuto una ricaduta; mi sono allontanata per un po’ dal gruppo di pratica, sentendomi in dovere di essere più presente in casa, dopo alcune lamentele dei miei coinquilini.
Non ho colto le raccomandazioni di praticanti nel non abbandonare il gruppo ed ho lasciato un varco alle interferenze nella mia coltivazione che mi hanno resa pigra ed incapace di far bene le tre cose richieste dal Maestro.
Un giorno una mia vicina mi racconta di avermi sognato con il Maestro, mentre eravamo in macchina, l’abbiamo incrociata e ci siamo fermati a parlarle. Il Maestro le ha detto che i praticanti della Falun Dafa impiegano tre mesi a comprendere ciò che lei da sola comprendeva in un anno.
Non ho dato inizialmente troppa importanza a queste parole ma nel momento in cui la mia coltivazione ha cominciato a tentennare, mi sono tornate in mente. Mi sono fermata, ho guardato cosa veramente ero riuscita a modificare in me, lasciando gli attaccamenti e non ho avuto risposte concrete.
È emerso allora un forte desiderio di rafforzare la mia volontà e di lavorare di più sull’eliminazione degli attaccamenti, studiando di più la Fa e potendo nel contempo convalidare la Dafa.
Con tale forte pensiero ho avuto successo in questa piccola prova e davanti alle critiche dei miei genitori, ho tenuto un cuore saldo, ho risposto con gentilezza e mi sono guardata dentro per cercare di far meglio.
Ogni giorno la rettifica della Fa avanza ed il nostro miglioramento non può non seguirla.
Nel porci agli altri dobbiamo fare attenzione ad ogni minima azione ed avere un atteggiamento gentile, dignitoso di un discepolo della Falun Dafa. Portiamo agli altri la Dafa, la possibilità di salvarsi, non possiamo permetterci di sbagliare in questo ultimo periodo di fine Fa.
Ho compreso l’enorme importanza della convalida della Dafa commettendo alcuni errori comportamentali che hanno permesso alle Vecchie Forze di interferire e di far parlar male della Falun dafa e del Maestro a causa della mia mancanza di benevolenza. Nell’udire tali frasi ho compreso che noi, coltivando nella Falun Dafa, quando siamo giudicati, lo è anche lei, per cui dobbiamo stare veramente attenti.
Ringrazio il Maestro ed i praticanti del DPA per avermi concesso la bellezza del loro spettacolo. È rimasto in me un piacevole senso di purezza nel ricordare i suoni, i colori, i movimenti.
Racconto due fatti successi in questi giorni.
Stavo facendo gli esercizi con mia madre per la seconda volta in casa, avendola invitata alla pratica di gruppo e avendomi risposto che preferiva farli a casa. Mio padre era a letto con l’influenza in un'altra stanza. Mentre facevamo il quinto esercizio è entrato dove eravamo noi ed ha subito espresso il suo mal contento nel vederci fare gli esercizi, sbuffando e borbottando parole non buone. È uscito subito, ma poco dopo è tornato, lamentandosi della musica e di mia madre che si era fatta convincere da me a praticare gli esercizi della Falun Dafa.
Ho suggerito a mia madre di interromperci e di rimanere tranquilla. Lui ha continuato con parole brutte e senza darmi l’opportunità di parlare, è uscito di casa.
Poco dopo ha chiamato per telefono e ha chiesto se ero sempre in casa. Quando è tornato è entrato affermando: “Sono stato a fare la Falun Dafa”. Perplessa e sorpresa, ho chiesto spiegazioni e lui ha chiesto dov’era lo stereo con cui ascoltavo la musica degli esercizi.
Ho risposto di averlo riportato allo zio, e lui ha affermato che dovevamo comprarne uno per averlo. Aveva cambiato completamente atteggiamento verso la Dafa, nonostante le sue parole non vere “sull’aver fatto la Falun Dafa”. Ha continuato dicendo che era stato dal dottore, con cui ha confidenza e che gli aveva riferito che gli rimaneva poco tempo di vita a causa di cuore e polmoni poco funzionanti.
È tornato a letto. Sapevo che era il momento di chiarirgli la verità. Mi sono seduta vicino a lui nel letto, stava guardando la tv e dopo un po’ gli ho chiesto che cosa pensasse della Falun Dafa.
Mi ha risposto scocciato che sapeva cos’era ma che non aveva voglia di parlare per il mal di testa. Ha comunque parlato di cosa secondo lui erano stati i miei sbagli passati, ho risposto gentilmente, dicendogli che stavo cercando di migliorarmi. Ho tentato di nuovo di spostare il discorso sulla Falun Dafa e davanti alla solita risposta, ho rafforzato i miei pensieri retti e gli ho chiarito la verità sulla bontà di questa disciplina e dell’impossibilità di convincere gli altri nel farla, essendo qualcosa che deve venire dal proprio cuore. Sembrava più tranquillo, non mi ha attaccato ma ascoltato, ho avuto fede nel Maestro e nella Dafa ed il giorno dopo non ha più avuto febbre.
Stamani sono uscita con la macchina presto per andare a lavoro. Fatti un paio di km mi sono trovata di fronte il camion per la raccolta di rifiuti, mi sono fermata ed una persona si è avvicinata al finestrino dicendomi: “E’ morto, non vuol saperne di partire, l’aiuto a far retromarcia”. L’ho ringraziato e fatta poca strada mi sono tornate in mente le parole del Maestro sulla necessità di chiarire i fatti davanti ad un problema. Avevo mancato, ho ricordato che nessun nostro incontro nella società è casuale ed ho pensato che il camion fosse morto invano se io non rimediavo ritrovando quella persona e concedendogli la possibilità di salvarsi.
Dopo poche ore, sulla strada di ritorno, ho analizzato cosa potevo fare per rimediare e non trovando soluzione fattibile mi sono amareggiata. È durato un attimo poiché ho immediatamente riconosciuto il rimpianto e lo sconforto per lo sbaglio come un’emozione, un’ attaccamento da eliminare, non dovevo commettere un secondo errore. Ho pensato intensamente a scacciarli e a rafforzare la mia volontà, l’attimo dopo mi sono nuovamente ritrovata davanti lo stesso camion. Ho parcheggiato e sono scesa col volantino, c’era la stessa persona.
La benevolenza del Maestro è sconfinata, ci concede sempre una seconda opportunità per far meglio.
Spero che la mia esperienza possa essere d’aiuto. Ho trovato tanto coraggio nel leggere le condivisioni dei praticanti.
Vi prego di riferirmi se notate qualcosa inopportuno o dettato da attaccamenti.
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