La mia caduta con grazia

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(PureInsight.org) Salve Maestro. Salve discepoli della Dafa.

Potreste aver sentito parlare di un praticante canadese caduto da un albero. Beh, sono io. Molti praticanti mi hanno chiesto più volte di scrivere la mia esperienza e ho pensato che la Conferenza di Condivisione della Fa in Canada potesse essere una buona occasione.

Tutto ha avuto inizio la mattina del 9 Settembre 2003. Ero arrivato all'ospedale Sunnybrooke solo per scoprire che il lavoro della giornata era stato cancellato dal Capo Giardiniere dell'ospedale. Dato che eravamo già lì, ho pensato di mostrare al mio capo un pericoloso abete rosso, alto 30 metri, che minacciava di cadere su una zona abitata, con un'alta probabilità di colpire un edificio. Esaminando l'albero, abbiamo riscontrato che il deterioramento del tronco era progressivamente peggiorato; così è stata presa la decisione di abbatterlo immediatamente.

Sono salito per rimuovere i rami, raggiungendo un’altezza di circa 20 metri. Ho tagliato un ramo lungo 10 metri vicino alla cima. Poi sono sceso lungo la corda e ho iniziato a lavorare sul secondo ramo. La situazione era diversa in quanto i detriti dovevano cadere dall'altra parte della recinzione, nella proprietà dei Veterans', dove stavano lavorando i giardinieri. Così ho messo i pezzi piccoli in una rete e li ho calati con una corda per maggior sicurezza e per evitare di danneggiare la recinzione a destra sotto di me. Quando ho raggiunto i 17 metri o giù di lì, ho inciso una tacca per fare in modo che i 6 metri di cima dell’albero cadessero. La parte finale rimanente volevo tagliarla in pezzi ancora più piccoli in quanto vi erano alcuni lavoratori che stavano attraversando la zona di caduta dei rami. La situazione poi è cambiata, in quanto i lavoratori si sono allontanati per il pranzo e i miei colleghi a terra mi stavano aspettando per andare a pranzo anche noi. Allora ho deciso di andare più su per tagliare e far cadere l’estremità del terzo ramo. Ho controllato che tutto fosse a posto quindi ho iniziato a tagliare e lasciare cadere il ramo. Mentre il ramo si inclinava nella direzione in cui stava per cadere, la mia corda di sicurezza si è liberata da un troncone del primo ramo mettendo in evidenza quello che non ero riuscito a vedere prima a causa del casco che limitava il mio campo visivo. La mia fune di sicurezza era rimasta legata attorno al tronco in caduta. La cima dell’albero, del peso di circa 150 / 200 kg, stava per cadere trascinandomi a terra da un'altezza di circa 20 metri. Il mio primo pensiero è stato quello di tagliare la corda con la motosega.

Ma il destino aveva fatto sì che la mia motosega personale si fosse rotta il venerdì precedente. Era caduto il gancio di chiusura, cosa che sembrava impossibile, in quanto non vi era alcun modo ragionevole per spiegare come fosse caduto. Il nuovo gancio non era ancora arrivato, e quindi non funzionava. Se avessi avuto la mia motosega, sarei stato in grado di tagliare la corda, perchè il tempo sembrava avere rallentato dandomi il tempo di reagire. Dopo aver soppesato le opzioni che avevo a disposizione, ho deciso di saltare su un albero adiacente nella direzione verso la quale sarei stato tirato: mi sembrava la cosa migliore da fare per evitare di cadere sulla recinzione. In quel momento non avevo paura, sapevo di aver ottenuto la Fa, e mi sentivo molto calmo e sicuro che ogni cosa era nelle mani del Maestro e sarebbe andato tutto bene. I rami sottostanti non sono riusciti a trattenermi sotto il peso della parte superiore che cadeva trascinandomi verso il basso. Mentre cadevo, la mia mente era chiara, calma e fiduciosa. Ho toccato terra.

Sono atterrato bene, evitando gli ostacoli che ingombravano il terreno intorno a me tra cui la mia motosega da 120 cm agganciata sul lato destro della cintura. Miracoloso è la parola che meglio descrive il modo in cui sono atterrato sul fianco sinistro anche se avevo appesa la motosega da 20 chili sul fianco destro. Non ho sentito alcun dolore al momento dell'impatto, dopo essere caduto da quasi 20 metri. Ho subito cercato di alzarmi e dire ai miei colleghi che stavo bene. Loro hanno insistito che restassi giù. Mi sono messo seduto e ho faticato per rimuovere la mia attrezzatura in modo da alzarmi in piedi e dire che ero a posto, che mi sentivo davvero bene e non mi ero fatto male. Anche in questo caso i miei colleghi mi hanno fermato.

Dopo 20 anni di arrampicate per lavoro, per la prima volta cadevo da un albero ed era successo sul terreno del Sunny Brook Hospital, che è stato il luogo affetto dal morbo della SARS a Toronto. La gente lo aveva soprannominato "centrale SARS". Un infermiere guardava dalla finestra dell'ospedale a poca distanza. Dopo aver visto tutto, ha chiamato il 911 e si è precipitato verso di me. Mi ha detto di non muovermi e mi ha chiesto dove sentissi male. In qualche modo il mio pensiero è cambiato in quel secondo e allora ho notato che il mio braccio era intorpidito e che si muoveva a fatica. Ho guardato il braccio e gli ho detto: "Sì". In quel momento, appena ho detto "sì", ha iniziato a farmi male.

Il peggio diventa il meglio

Avevo molte lesioni gravi. Il diaframma e la milza erano danneggiati, i miei organi interni si erano spostati e avevano riempito la cavità toracica, spingendo sui polmoni. Questa è stata la mia prima omissione. Avrei dovuto mantenere saldo il mio primo pensiero da coltivatore. Ma con la sua grazia, il Maestro aveva trasformato il peggio nel meglio. Anche prima di ricevere la telefonata, un'ambulanza si stava già dirigendo verso di me. Circa dieci minuti dopo la mia caduta, sono stato portato in una sala operatoria nel movimentato centro traumatologico di Ontario. Ancora una volta, miracolosamente, nove dei migliori chirurghi stavano tutti finendo la pausa nello stesso momento in cui mi hanno portato dentro. Hanno immediatamente iniziato ad operare. L’anca e le ossa del braccio sono state messe a posto in una ventina di minuti. La milza è stata rimossa e il diaframma è stato sistemato. Le altre lesioni, la frattura del bacino, le costole rotte, le contusioni ai polmoni e il nervo danneggiato di un braccio sono stati lasciati com’erano, potendo guarire da soli.

Un solo corpo

Mi sono svegliato sotto sedativi. Eppure il mio primo pensiero è stato: "Sono un praticante", e la mia mente è diventata molto chiara. Anche in quello stato mentale annebbiato dai farmaci, ho ribadito a me stesso che ero un praticante. Ho pensato di chiamare altri praticanti. Sapevo che dovevano essermi vicino. Sentivo una specie di forza oppressiva come se ci fosse un campo negativo in quell'ospedale, forse relativo agli eventi della SARS di un paio di settimane prima. Era come se le forze del male relative alla SARS fossero ancora presenti in quell’ambiente. All’improvviso mi è venuto in mente il numero di telefono di un praticante. Per fortuna, quando avevo bisogno, lui era sempre presente. Ho telefonato a un amico non-praticante e gli ho dato il numero del praticante da chiamare.

Ancora una volta mi sono sentito forte. I medici commentavano il mio recupero miracoloso e mi sentivo pronto a tornare a casa. Ma i medici volevano che rimanessi in osservazione. Il giorno dopo, una prova si è presentata sotto forma di un chirurgo che si è avvicinato al mio letto affermando che la mia aorta era danneggiata e che volevano sottopormi ad un intervento a cuore aperto. Dal profondo del mio essere sapevo di stare bene e che non avrebbero dovuto operarmi e così gliel’ho detto. Ma una parte di me stava cercando di misurare il rischio con pensieri come: è troppo presto per operarmi e i miei polmoni non sarebbero in grado di sostenere l'operazione. Era la paura della mia parte di person comune che mi faceva avere questi pensieri rendendomi, almeno in quel caso, vulnerabile. Loro hanno insistito, dicendomi come avrebbero operato e spiegando che vi erano poche possibilità di sopravvivenza se non lo avessero fatto. Io ho detto ancora una volta che non avrebbero dovuto operarmi e che sarei stato bene.

Mi hanno operato senza il mio consenso. L'intervento ha solo peggiorato la mia condizione. I chirurghi mi hanno praticato un taglio attorno alla scapola e sotto il braccio allargando le costole e facendo collassare un polmone per arrivare all’aorta; vedendola, hanno capito che era già guarita. Il medico poi mi ha detto che la struttura del mio corpo è molto particolare, ce n’è una su un milione, perchè la carne intorno all'aorta si era rimarginata completamente dallo strappo. Come può una persona comune spiegare tutto ciò? Ha detto che normalmente uno muore in pochi secondi. Durante l'operazione c'erano state altre complicazioni, come il polmone che mi era rimasto per respirare che non riusciva a sostenere il corpo a causa del danno che aveva subito. Forse quei miei pensieri sui polmoni che non erano in grado di sostenermi dopo l’intervento chirurgico stavano diventando realtà. Così il mio cuore si era fermato e avevano dovuto praticare un massaggio cardiaco per farlo riprendere; perciò avevano deciso di interrompere l'operazione.

Le cose sono peggiorate quando mi hanno attaccato a tutti i tipi di macchine. A un certo punto, mi sono trovato con 30 macchine collegate al corpo. La complicazione successiva è stata una grave forma di polmonite seguita da coma. Qui sono iniziate le mie esperienze di coltivazione in altre dimensioni. Erano tutte molto vivide ed ero pienamente consapevole di chi ero e di essere un discepolo della Falun Dafa. Molte cose che accadono nel livello umano sono esperienze e sono riflesse in altre dimensioni. Prima di descriverne alcune, vorrei parlare del sostegno che ho ricevuto dai praticanti.

Subito dopo aver appreso la mia situazione, molti praticanti sono corsi da me e hanno trascorso lunghe ore al mio fianco sostenendomi con pensieri retti e leggendomi il libro tutto il giorno. All'inizio questa continua presenza ha incontrato diverse interferenze. I loro pensieri e l'interferenza da parte del personale dell'ospedale che cercava di tenerli lontani da me, si è riflesso in diverse situazioni che ho vissuto in altre dimensioni.

Puro e retto

In altre dimensioni ho percepito di essere al centro di una battaglia contro il male, che stava cercando di tenere i praticanti lontano da me. Sapevo che non voleva lasciarli avvicinare, ma sapevo anche che non poteva fermarci. Li incontravo ancora per la lettura. Andavo da loro molte volte per ascoltare la Fa. C'era una pressione che cercava di fermarci e i praticanti me ne hanno parlato in altre dimensioni e io stesso l'ho sperimentata nei seguenti modi. Ogni volta che volevamo incontrarci, il personale dell'ospedale ci ostacolava mettendoci in situazioni difficili e limitando il tempo a nostra disposizione. Dovevo andare sempre più lontano per incontrarmi con loro rimanendo tante volte all’aperto a soffrire il freddo.

La svolta è avvenuta il terzo giorno. Questa volta io e i miei amici praticanti ci siamo incontrati di notte per leggere su un balcone all'aperto, esposto al vento e al freddo pungente. Mentre mi guardavo le braccia e il torace, ho potuto vedere che si erano gonfiati così tanto da raddoppiare la loro dimensione normale. Inoltre, i praticanti mi ha detto che avevo una grave polmonite. Queste sono cose che non avrei potuto sapere dato che mi trovavo in stato di coma. Un praticante mi ha detto che gli esseri malvagi cercavano di tenerli lontani, ma che noi, come coltivatori, abbiamo i nostri modi per affrontare questi problemi. Un’altra praticante in quel momento mi si è avvicinata e mi ha coperto con un lungo cappotto invernale. Ho sentito come se le piume delle ali di un angelo mi riparassero dal freddo. Hanno cominciato a leggere lo Zhuan Falun per me. Il mio cuore è diventato puro, la mia mente retta, la mia voce si è alzata a proclamare con forza "Io sono un discepolo della Dafa nel periodo della rettifica della Fa, sono qui per contribuire a salvare gli esseri senzienti e voi, esseri malvagi, non potete fermarmi”. Appena ho pronunciato queste parole, dal profondo del mio cuore e del mio essere, è scaturita la forza più potente che io abbia mai sentito. Si è irradiata da tutti i pori diventando sempre più intensa. Mentre tendevo il mio corpo, ho sentito un cambiamento intorno a me e ho lasciato disperdere l’energia. Quando l’ho lasciata uscire ho potuto sentire l’edificio dell'ospedale che scricchiolava sotto questa forza immensa che ne scuoteva le fondamenta. Con questi pensieri retti la sorte è cambiata.

Un praticante mi ha rassicurato dicendo: "Io sono te, tu sei me". L’ho visto diventare me e promettere di prendersi cura di mia madre. Mia madre, una nuova praticante, al momento poteva essere preoccupata per me e questo mi pesava. Ho sentito che questa pressione veniva rimossa. Mesi dopo, ormai fuori dall'ospedale, ho raccontato al praticante di questa esperienza e ho chiesto se significasse qualcosa per lui. Lui mi ha spiegato che si era recato allo studio di gruppo e aveva detto a tutti i presenti: il problema di M. è un mio problema. Quei pensieri retti e il suo modo di pensare prima agli altri erano stati abbastanza forti da raggiungermi in altre dimensioni. In alcuni casi, ho intravisto o percepito alcuni praticanti che erano venuti a sostenermi senza alcuna incertezza nei loro cuori, e ho visto il loro livello salire. Questo mi ha reso molto felice.

Una lezione di compassione

Un'altra esperienza che ho avuto in altre dimensioni è stata un altro esempio di come i pensieri degli altri praticanti influivano su di me nelle altre dimensioni. Una volta mi sono trovato legato e crocifisso, circondato da milioni di persone intente a giudicarmi e accusarmi di cose che sapevo di non aver commesso. Mi sentivo così triste per loro che dicevano queste cose terribili di un coltivatore e sentivo che la mia compassione per loro cresceva. Stavano costruendo questa torre d'avorio con me al suo apice facendola diventare sempre più alta. Più il loro torrente di insulti aumentava, più il mio cuore sembrava allargarsi con compassione per tutti loro. Con tutto questo la torre è cresciuta così in alto da raggiungere il cielo, che mi sembrava lontano chilometri dalla terra. Poi un praticante è apparso di fronte a me mettendo in discussione i miei meriti, se ero un buon praticante, se facevo ciò che dovevo fare. Il mio attaccamento a ciò che i praticanti pensavano di me al momento sembrava avermi colpito e improvvisamente il mio cuore si è ristretto e così anche la mia compassione. Ho percepito il cambiamento. Con questo peso in mente, sono saltato giù dalla torre, e sono volato giù in cerca di qualcosa per mettermi alla prova. Mentre stavo scendendo, mi è apparso lo Zhuan Falun con un praticante in piedi sopra di esso. Dopo poche parole ha cominciato a leggermi la Fa. Mentre ascoltavo, la mia mente si è calmata ed è divenuta razionale, la mia emozione si è placata e la compassione e la chiarezza sono nuovamente emerse. Ho iniziato a pensare ai praticanti che mi giudicavano e ho provato compassione per loro e l'attaccamento a ciò che i miei amici praticanti pensavano di me si è dissolto. Improvvisamente, mi sono trovato circondato da praticanti che mi abbracciavano ed erano felici per me. Il gruppo di praticanti si è poi diviso in modo che il praticante che aveva esposto il mio attaccamento potesse far entrare la mia famiglia, tutti con raggianti sorrisi. Non li avevo mai visti così felici. Tutti dicevano come sono meravigliosi i praticanti, e che la Falun Dafa è buona. Le lacrime cominciarono a scorrere giù per il mio viso, ero così felice per la mia famiglia. In precedenza, avevano una errata comprensione della Dafa e il concetto di coltivazione era troppo estraneo per loro. Inoltre mio fratello era stato avvelenato dalla propaganda di odio in Internet, che poi si era diffusa in tutta la famiglia. Ero così sollevato, come se un grande peso fosse stato rimosso dalle mie spalle.

Alcuni mesi dopo, quando ero fuori dal coma, il praticante che aveva fatto notare il mio attaccamento ha detto di aver effettivamente espresso un parere simile. Col senno di poi, il mio attaccamento aveva svolto un ruolo nel tirar fuori quella critica e la riflessione che avevo sperimentato in altre dimensioni mi aveva mostrato il potere della compassione e mi aveva reso consapevole di quanto sia importante avere pensieri retti verso gli altri. Per quanto riguarda il praticante, in piedi sopra lo Zhuan Falun, che mi leggeva la Fa, mi ha spiegato che quando aveva letto per me nella stanza d'ospedale, per non far andare la lettura verso la mia coscienza secondaria, aveva pensato di chiedere al Maestro il favore che arrivasse alla mia coscienza principale. Naturalmente, questo è esattamente quello che è successo. Più di una volta per fortuna lui è apparso sopra lo Zhuan Falun, quando ero in difficoltà e in uno stato irrazionale o attraversavo una prova. Per quanto riguarda la mia famiglia, quando sono uscito dal coma indotto e ognuno di loro è venuto a trovarmi, le prime parole che mi hanno detto sono state su quanto sono meravigliosi i praticanti. Mio fratello, che era stato avvelenato dalla propaganda, aveva effettivamente cambiato idea e mi aveva anche letto lo Zhuan Falun e ha affermato di essere anche lui nella Fa. Ancora una volta le lacrime di gioia hanno iniziato a scorrere sul mio viso. Grazie Maestro, grazie discepoli della Dafa.

Visioni terrificanti

Con tutte le visioni che ho avuto, mi sono sentito come se avessi vissuto molti mesi in altre dimensioni. Nel corso di queste esperienze i miei attaccamenti sono stati rivelati. Uno in particolare, messo drasticamente in evidenza, era la paura. Quando si ha paura, si è lontano dalla Fa. Il mondo in cui ero allora sembrava distorto e deformato, e quelli nel mondo non potevano vedere come lo stato delle cose sia realmente non corretto. Ho desiderato la Fa, ricordo di aver cercato di raggiungere lo Zhuan Falun, ma era fuori portata, e un pensiero mi è venuto in mente in quel momento, che se avessi avuto la possibilità di imparare di nuovo la Fa l’avrei studiata il più possibile. Senza la Fa c'era il caos e la miseria; nella Fa tutto era stato perfezionato. Più la mia paura diventava forte, peggiori erano le cose che ottenevo. Quando ho lasciato andare la paura, sono stato finalmente in grado di concentrarmi e guardarmi dentro, e ho cercato di recitare "Lunyu". Quando la paura è stata abbandonata, ho potuto ricordare la Fa, la Fa mi ha fortificato e tutte le cose di questo mondo sono tornate alla giustizia.

Un luogo dove riposare

Una volta mi stavo sollevando verso il cielo. Mi sembrava di passare attraverso degli strati, era come attraversare soglie o valli. Ad un certo livello, mi sono fermato e ho sperimentato di essere fisicamente bloccato e sentivo che gli attaccamenti erano letteralmente dei fili, un tessuto così fitto come una colla mi teneva appiccicato alle sostanze a quel livello. Mentre lottavo per liberarmi, ho visto un praticante che era libero mentre gli altri erano tutti, in varia misura, coperti. Non riuscivo a liberarmi, fino a quando le parole di incoraggiamento di questo praticante, che era libero e mi diceva di guardarmi dentro e lasciare andare ogni cosa, hanno fatto sì che io mi ritrovassi ancora libero in modo da poter salire insieme a lui. Poi abbiamo passato un altro livello in cui strani esseri erano circondati da un foro circolare che sembrava come una finestra nel cielo, e agivano su tutti i tipi di comandi e leve ed erano così intenti a ciò che era sotto di loro e manipolavano in modo così febbrile le cose, che non ci hanno nemmeno visti. Siamo andati più in alto e passando vari strati siamo entrati in un mondo molto bello, con alberi così grandi che devono essere stati vecchi di migliaia di anni, con praterie ondulate, corsi d'acqua sinuosi e un antico bosco confinante con un’aperta campagna. Sembrava tutto incontaminato e siamo stati lì con gli altri praticanti. È stato molto tranquillo e accogliente.

Mesi più tardi, la praticante che mi aveva incoraggiato è venuta da me dicendo che voleva scusarsi. Mi ha detto che una volta quando era accanto al mio letto, vedendomi circondato da macchine, mi ha tenuto la mano e mi ha chiesto nella sua mente di andare con lei dove il mio corpo era integro e completo. Stava immaginando di portarmi là quando un'infermiera è entrata e le ha chiesto di allontanarsi. Lei voleva scusarsi per aver lasciato che l’infermiera interferisse mentre mi portava là. Io allora le ho raccontato l'esperienza che avevo avuto e le ho detto che in realtà eravamo riusciti a raggiungere quel mondo meraviglioso. Quindi non c'era bisogno di scusarsi.

Dopo essere uscito dal coma, non riuscivo a parlare a causa di alcuni danni causati a un nervo e potevo solo ascoltare. Sono passati un paio di mesi prima di riuscire a comunicare, allora per non dimenticare tutto quello che avevo vissuto, cercavo di tenere tutto in mente così da essere sicuro di ricordare.

Soffrire per la mancanza di compassione

Durante i miei due mesi di tormento, un'infermiera in particolare mi ha trattato molto male nella dimensione umana e nelle altre. Ha trattato male anche altri praticanti. Quando i praticanti leggevano, l'infermiera interferiva e cercava costantemente di drogarmi. Non doveva trattare in questo modo un discepolo della Dafa, ho pensato. Ogni volta che c’era qualcuno lì, mi sedava e quando ero incosciente, venivo sottoposto a tormenti strazianti in altre dimensioni. Una volta, ero legato a un albero che bruciava lentamente. Il mio impulso è stato quello di reagire, ma ho resistito, in quanto è emerso il pensiero di essere un praticante. C’erano altri con me che bruciavano con l’albero e ho pensato che dovevo liberarmi per salvare queste persone, così sono diventato libero. Ho superato quelle terribili prove sempre con pensieri retti, pensando prima agli altri. E' stato diversi mesi più tardi che ho capito questo: avevo etichettato quell’infermiera come l’impersonificazione del male. Invece di pensare che potesse esserci una relazione karmica o di inviare pensieri retti per eliminare il male che si serviva di lei, non ho provato nessuna compassione per lei. Quei mesi di prove mi hanno fatto capire che la compassione è sempre la risposta giusta. È stato il mio punto di vista ristretto ed egoistico che ha causato la sofferenza. Spesso in ospedale sono rimasto bloccato nel mio egoismo, interessato solo alla mia sofferenza e a quello che desideravo. Avevo anche tirato fuori il tubo dalla gola numerose volte pensando che fosse una cosa giusta da fare, dato che sono un praticante della Dafa e non dovevo stare in ospedale. Ma guardandomi indietro, non agivo come un praticante perchè non tenevo conto di come gli altri potevano interpretare questo gesto. Come praticante devo sempre pensare prima agli altri.

La grandezza si è manifestata

I praticanti sono arrivati a sostenere questa particella della Dafa come un unico corpo. Una praticante sapeva senza alcun dubbio cosa doveva fare e così ha organizzato un programma in modo da creare un campo retto intorno a me tutte le volte che ero incosciente. Leggeva per me ore ed ore, e una volta ha letto anche per 18 ore consecutive. Questo altruismo è straordinario. I praticanti hanno ripulito il campo dell’ospedale che era stato un centro di cura della SARS un mese prima. La loro incrollabile e retta convinzione che sarei stato bene ha confortato la mia famiglia e ha mostrato la qualità dei discepoli della Dafa. Erano come un'isola di tranquillità in quel mare di dolore in sala d'attesa. Quando i medici comunicavano delle loro prognosi terribili alla mia famiglia e gli amici si disperavano, venivano poi sollevati e rassicurati compassionevolmente dai praticanti. Il campo retto era così forte che anche i miei amici che vivevano lontano sapevano che tutto sarebbe andato bene. I medici e le infermiere non avevano mai visto niente di simile prima, i praticanti stavano lì tutto il giorno inviando pensieri retti e leggendo per me. Hanno tutti avuto modo di conoscere la verità sulla Dafa e alcuni erano molto interessati e volevano leggere il libro. La bontà è stata riconosciuta anche dal pastore che ha chiesto di tenere lo Zhuan Falun nella cappella. È rimasto molto colpito dalla pratica e dai praticanti. Tanto tempo è stato speso dai praticanti portando a una profonda comprensione e rispetto da parte del personale dell'ospedale, dei miei amici e della mia famiglia.

I praticanti mi hanno detto che questo li aveva molto colpiti. Penso che tutti noi abbiamo imparato molto. Ho passato tre mesi in ospedale. I praticanti hanno continuato a venire anche quando ormai potevo leggere da solo. Sono venuti portandomi zuppa cinese di pollo fatta con tutta la loro compassione, e che mi ha dato tanta forza. Praticamente correvo in giro per l'ospedale. Il personale ed i pazienti si sono meravigliati del mio rapido recupero. A volte, quando le cose diventavano difficili con il personale e la famiglia, che si concentravano sulle mie limitazioni fisiche, i praticanti mi facevano visita ed era come se una luce si accendesse dentro me, e la mia determinazione si rafforzava. Tutta la grazia che avete mostrato mi ha aiutato ad andare avanti. Vorrei ringraziare tutti voi, e vorrei ringraziare anche il Maestro per il misericordioso recupero e per tutto quello che ha fatto per me.

Versione inglese

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