Il rifiuto di rispondere di un praticante era la risposta giusta

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Recentemente ho avuto un problema di coordinamento con un altro praticante. Pensavo che mi creasse molti problemi e che portasse disturbo e interferenza, e non sapevo come gestire la cosa.

Ho cercato il praticante A per un consiglio, e gli ho raccontato i dettagli del problema. Poi ho detto ansioso, “Dimmi che cosa devo fare”. Non mi ha risposto subito, mi ha parlato nei termini dei principi della Fa. Durante la nostra conversazione, mi sono ricordato che dovrei guardarmi dentro per trovare le cause. Ho trovato il mio problema: ho un problema nella coltivazione della parola. Normalmente parlo stando attento alle parole. La maggior parte dei praticanti pensano che da questo punto di vista io stia coltivando bene, e anch’io pensavo che fosse così. Questa volta ho visto che parlavo liberamente delle cose a cui mi sono illuminato. Non è sbagliato condividere e scambiare idee e comprensioni, ma quando ho cominciato a vantarmene, è diventato un mettersi in mostra, anche se non era intenzionale. Era anche un modo per convalidare me stesso. Poi gli altri praticanti hanno diffuso le mie parole esagerate. A causa di questo, altri hanno pensato che io stessi coltivando e studiando la Fa bene. In realtà, ciò che avevo detto era molto di più di ciò che avevo fatto. Il problema che mi ritrovavo ora era stato causato delle mie esagerazioni. Inoltre non ho fatto molta attenzione a lasciare andare la paura. Questo episodio stava mettendo in luce il mio egoismo e la mia paura.

Ho detto al praticante A: “Ho scoperto il mio problema. Devo correggerlo. Puoi dirmi come gestire la questione tra me e l’altro praticante?” Il praticante A ha detto seriamente, “Non posso aiutarti con questa questione specifica. Posso solo ricordarti di studiare di più la Fa e di prendere la Fa come maestro.” Avevo sentito dire che il praticante A non amava esprimere la sua opinione. È molto bravo da molti punti di vista. Ma un comportamento di quel tipo è considerato generalmente come ‘astuto’ e un modo per non cooperare bene. Non avevo tempo di giudicare le parole del praticante A prima di che incominciassimo a studiare la Fa. Proprio quando abbiamo iniziato a studiare, ho letto quanto segue. Il Maestro ha detto,

“Nel risolvere il problema, se non si risolve il problema alla radice, mentre il fenomeno viene risolto all'interno del fenomeno, il risultato è che si è risolto il problema vecchio ma un nuovo problema emerge, e la società si sviluppa in un modo ancor più distorto.” […] “Loro risolvono i problemi specifici all'interno degli specifici problemi: quando nasce un problema qui, fanno leggi; quando nasce un problema là, fanno leggi; e alla fine siete imprigionati come se foste ingabbiati e non potete più muovervi. Alla fine, le leggi non possono più offrire vie di uscita. Tutti i legislatori vogliono disciplinare gli altri; essi non pensano che le leggi, a loro volta, disciplineranno anche loro stessi.” (Lezione della Fa a New York - 23 Marzo 1997)

Improvvisamente mi sono illuminato alle parole del Maestro. È il modo distorto con cui la gente di oggi cerca di risolvere un problema per risolvere quel problema. Non è il modo di fare di un praticante se si cerca di risolvere un problema specifico con un metodo umano o se la nostra intenzione è semplicemente quella di risolvere la confusione. Così perdiamo l’opportunità di purificare noi stessi. Il praticante A ha fatto la cosa giusta non rispondendo alla mia domanda. Non possiamo aggirare ogni problema nella nostra coltivazione. Non si tratta della coltivazione degli altri e non può essere usato per fare coltivare gli altri.

Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/html/articles/2010/9/11/119939.html
Versione cinese: http://www.minghui.org/mh/articles/2010/8/30/228988.html

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