Le danze ispirate dal Cielo – Studio preliminare sull’estetica della “ShenYun Performing Arts”

Parte 2
 
Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

(*) Parte 1

(Clearwisdom.net) La precedente discussione su antropologia, religione e filosofia delinea il contesto complessivo dell’ arte di ispirazione divina e rivela il suo significato storico.

I danzatori della Shen Yun Performing Arts hanno ridato vita alla tradizionale arte Cinese da lungo tempo perduta. La danza Tibetana, quella Mongola e quella Han riflettono la connotazione culturale di diversi gruppi etnici e le caratteristiche di diversi modi di vivere. La storia ha dotato ogni gruppo etnico di uno specifico portamento e di un linguaggio del corpo caratteristico. Perciò la danza etnica esprime le più primitive caratteristiche degli esseri umani. Per le persone della società moderna, la danza etnica tradizionale rivela la bellezza della vita tradizionale e dimostra un’altro stato di esistenza per l’umanità.

Quando parliamo di “recupero delle tradizioni”, un argomento molto difficile eppure costantemente ricorrente, dobbiamo appurare che solo quando lo spirito classico si manifesta con la tradizione, la tradizione è realmente restaurata, e solo quando la (nobile) tradizione torna al suo antico splendore possiamo realmente comprendere che cos’è la tradizione. Più spesso, tuttavia, ciò che appare di fronte alla gente di oggi è solo un involucro, un campione privo di vita di quella che era una volta la norma. Noi possiamo analizzare ed apprezzare il più alto significato della tradizione solo quando lo spirito classico è riportato in vita dopo tutto quell’abbandono e quel caos.

Ciò è particolarmente importante per la Cina, un paese la cui auto-stima culturale ha subito gravi colpi inferti dall’impatto con la civiltà Occidentale. La civiltà Cinese esiste come un’antitesi alla moderna scienza e civiltà Occidentale che si è sviluppata a partire dal 17esimo secolo in poi. La cultura di ispirazione divina e la fede nell’ “azione senza intenzione”, mostra che l’antica cultura Cinese prende una via completamente diversa rispetto a quella della civiltà Occidentale.

Nella cultura Cinese d’ispirazione divina, la visione dell’universo, come l’ “avanti e indietro” del Libro dei Mutamenti, e “Il Tao viaggia sulla terra senza sosta”, pronunciato da Laozi, è profondamente impregnato nell’estetica della danza tradizionale. In termini di tecnica, la danza Cinese, col suo portamento e i suoi movimenti, sorse dall’antica cultura Cinese. I movimenti e i ritmi del corpo sono assolutamente unici. Danzando seguendo un ritmo ciclico eppure imprevedibilmente variabile, i gesti delle mani degli artisti, le rotazioni e gli avvitamenti dei loro dorsi e i percorsi dei loro passi, tutto ricorda la forma di un’ellisse. La danza riflette il girare e il ricadere di un ritmo ricco e armonioso, ed ogni pausa annuncia un nuovo inizio. L’inizio e la fine delle danze sono connessi in modo così naturale e ininterrotto da ricordare il drago che tiene la sua coda nella bocca, ciclico e senza fine. Le lunghe maniche di seta, tipiche dei costumi di danza Cinesi, raffigurano in modo vivido lo splendore palpabile della rotazione senza fine del “cerchio”. Tramite due braccia volanti, la danzatrice disegna numerosi “cerchi” che ruotano e respirano, come nuvole e fumo. Echeggiando il panorama raffigurato sul fondale, il travolgente eppure impalpabile ritmo della danza Cinese porta a pensare in modo vivido che “questa danza esiste solo in Cielo”.

Le danze divine hanno fatto rinascere lo spirito dell’antica cultura Cinese. I danzatori con occhi a mandorla che indossano costumi Mongoli camminano con magnificenza scuotendo le spalle, con fare di sfida e allo stesso tempo di seduzione, mentre avanzano un po’ furtivamente nel campo di battaglia. La danza ha raffigurato il madrigale alla prateria dei Mongoli. D’improvviso, gli uomini si inginocchiano e si piegano all’indietro, coi loro corpi piegati, i dorsi a contatto col pavimento e i visi rivolti verso l’alto. La loro virilità e la loro parentela con la terra è quasi spaventosa. Le danzatrici sono avvolte da lunghi costumi tibetani, abbassano i loro colli e muovono ogni passo con prudenza, mentre lanciano le bianche, fluttuanti maniche di seta, e formano fiori di loto Tibetani su vette innevate. Per un breve tempo, si dispiega davanti a noi l’unico e solenne rispetto dei Mongoli e dei Tibetani per la natura e per loro stessi.

Al contrario, le ragazze della nazione Dai mostrano uno stato di esistenza totalmente diverso con le loro sottilissime vite. Si chinano sino al pavimento in posizioni ferme e prolungate mentre le dame della corte Manciuriana dal suolo si spingono avanti poco a poco con i dorsi diritti. I loro corpi distesi e i modi regali ci ricordano che esse non hanno premura di guadagnare e lavorare mentre entrano ed escono dalla scena senza uno scopo preciso o un limite di tempo.

Danze etniche di stili decisamente diversi si dispiegano davanti al pubblico una a una. I danzatori rappresentano l’originale altezza della civiltà un tempo raggiunta nella storia. I loro corpi manifestano il senso di realtà e profondità che manca molto nella vita moderna e risvegliano antiche memorie. Hanno conquistato la libertà. La Shen Yun Performing Arts ha riportato indietro lo spirito classico rappresentato nelle danze tradizionali naturali. Le scene “Creazione”, “Sogno Dunhuang” e “Al Posto Giusto”, sature di sfumature religiose, ricordano alla gente l’arte perduta e i loro sacri legami con il divino.

La Shen Yun Perfoming Arts ha provocato un ritorno generale delle arti umane. Essendo la civiltà giunta al suo termine, la danza, come è stata precorritrice ed ha avuto il compito sacro di aprire alla saggezza dall’inizio della civiltà umana, ora ci conduce indietro, ai tempi antichi in cui il cielo, la terra e le miriadi di cose formavano un’alleanza, e ripulisce lo stato di esistenza deviato della gente moderna. La Shen Yun Performing Arts va contro la tendenza delle danze moderna come quelle che enfatizzano il corpo solitario, la deformazione, la lotta (Martha Graham); dispersione, satira rovesciata, imitazione nell’ambiente moderno (Pina Baush); i corpi umani impilati, nudi e pieni di dolore (Sasha Waltz); e quelle abbattute in un tempo e allegre in un’altro tempo, in cui la funzione del linguaggio del corpo è più decorativa che di significato spirituale (Cloud Gate). La Shen Yun Performing Arts è perciò non adatta ai nostri tempi, secondo quegli operatori culturali che seguono da vicino il modernismo o il post-modernismo.

In questo sta il posto, esteticamente sbalorditivo, della Shen Yun Performing Arts: all’inizio del 21esimo secolo, caratterizzato dalla capitalizzazione globale e dal nichilismo post-moderno, la Shen Yun Performing Arts emerse inaspettatamente e riportò alla luce il sempre dimenticato tesoro dalle rovine del tempo – lo spirito classico del Regno di Mezzo, l’opposto della cultura Occidentale – e presentò agli occhi dell’umanità la bellezza unica della antica cultura Cinese. La risposta liberatrice del pubblico di tutto il mondo ha avvalorato il significato storico di questa iniziativa. Il “terremoto” provocato nel cuore della gente dal dispiegamento dell’estetica classica da parte della Shen Yun Performing Arts, può essere riassunto dall’ultimo verso della poesia di Rainer Maria Rilke, “Arcaico Torso di Apollo”: “Devi mutare la tua vita”. Il classicismo avrà per sempre una posizione nobile e profetica rispetto alla cultura moderna

Ciò che la danza della Shen Yun Performing Arts ha portato è l’uomo, la forza fisica e l’ampiezza mentale che gli umani una volta possedevano orgogliosamente. Tornando alla vita, è il fascino audace e naturale del maschio, come la calma, tenace, pura e delicata bellezza della femmina. Per la gente moderna, abituata ad una graduale omogeneità dei generi, come risultato di molte rivoluzioni, il contrasto classico tra tensione e gentilezza risveglia l’ammirazione, nascosta in profondità, dell’intensa forza del maschio e del perseverante, inflessibile spirito celato dalla gentilezza femminile. “Quindi possiamo vivere così” - sembrano volerci dire le danze. É per noi possibile sfuggire alla confusione tumultuosa della vita moderna e condurre un diverso stile di vita, sebbene l’alternativa sia troppo spesso gettata ai margini della strada maestra del progresso.

A causa della sua inseparabile relazione col corpo fisico, la danza è un metro per misurare la vivacità della vita di una nazione. Dalla Dinastia Song (960-1279) in poi, la danza fu incorporata nel teatro e lentamente declinò. La spirale discendente della danza nasconde la sua implicita relazione causale con le battaglie perse della nazione Cinese. Durante la Repubblica Cinese (1911-1949) la nazione fu ridicolizzata per non avere danza in Cina, a causa del declino dell’influenza nazionale. La spirale discendente iniziata alla fine della Dinastia Tang (618-907), il culmine della civiltà Cinese col rigoglìo delle arti marziali e di danze di corte di suprema eleganza, è proseguita sino alla Repubblica Cinese, priva di danza e di musica. Questa tendenza mostra chiaramente la crescita e il declino della razza Cinese.

Nella danza “Tamburi Risonanti” dello Shen Yun Performing Arts, i danzatori battono due paia di tamburi fissati davanti e dietro i loro corpi all’unisono, come un’onda, smentendo il ridicolo della Cina di non avere danza. I danzatori vestiti in viola scuro e le danzatrici principali vestite in verde, incarnano la forza unica e la bellezza della razza Han. I danzatori iniziano a ruotare i loro corpi robusti tra potenti rulli di tamburi che esplodono con energia – un’indicazione della ripresa del corpo e della vita del popolo Cinese.

(continua)

Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2007/6/5/86451.html
Versione cinese: http://www.minghui.org/mh/articles/2007/4/28/153440.html

* * *

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

Potete stampare e diffondere gli articoli ed i contenuti pubblicati su Clearharmony, ma per favore citate la fonte.