FDIC: Dieci cose da sapere mentre Xi Jinping visita gli Stati Uniti.

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Mentre il futuro capo del Partito Comunista Cinese arriva negli Stati Uniti, il Falun Dafa Information Center pubblica una lista di dieci punti chiave che riguardano la Cina e invita i funzionari Americani a non rimanere silenziosi di fronte a quella che i membri del Congresso hanno definito “una delle più ingiuste e crudeli persecuzioni dei nostri tempi.”

“Alla vigilia della visita ufficiale di Xi Jinping, speriamo di portare all’attenzione pubblica l’attuale e difficile situazione dei praticanti del Falun Gong in Cina” ha detto il portavoce del Falun Gong, Erping Zhang. “Questa è un’opportunità, per i leaders del mondo libero, di chiedere la fine della persecuzione di decine di milioni di pacifici e innocenti praticanti del Falun Gong, persecuzione che dura da 12 anni. Invitiamo anche quei funzionari che sono al servizio del regime comunista Cinese a prendere le parti della storia e a porre fine a questa campagna di repressione e di violenza.

In vista della visita di Xi, invitiamo i media, i gruppi per la difesa dei diritti umani, il pubblico Americano e specialmente i funzionari Americani che incontreranno la delegazione, di tenere bene in evidenza nelle loro menti i seguenti dieci punti:

1. Il Partito Comunista Cinese è impegnato in una continua, sistematica campagna per sradicare il Falun Gong attraverso la propaganda, la reclusione, la tortura e la coercizione.

2. Prima del 1999, la pratica del Falun Gong era ampiamente apprezzata dal governo Cinese e dai media per la sua positiva influenza sulla salute pubblica e sulla moralità.

3. Il Falun Gong non è mai stato bandito ufficialmente in Cina; non esistono leggi che ne proibiscano la pratica.

4. Mediamente si ha notizia di un nuovo caso di un praticante del Falun Gong deceduto in seguito alle torture e ai maltrattamenti ogni tre giorni.

5. Dal 2010, l’Ufficio 610 centrale ha condotto una campagna nazionale triennale per intensificare la “trasformazione” religiosa forzata dei praticanti del Falun Gong. Nel corso di questa campagna sono state sequestrate migliaia di persone.

6. I legali che tentano di rappresentare i praticanti subiscono vessazioni, la radiazione dall’albo, torture e “scomparse”.

7. Nel 2009, Xi Jinping fu nominato responsabile di un programma chiamato “progetto 6521” teso a dare un giro di vite al Falun Gong, ai Tibetani e agli attivisti democratici durante un anno di anniversari politicamente sensibili.

8. I praticanti del Falun Gong rappresentano la maggioranza dei prigionieri di coscienza nel mondo, raggiungendo in ogni momento le centinaia di migliaia.

9. Una intensa campagna popolare sul modello dei Samizdat informa il popolo Cinese circa la persecuzione nei quartieri, nei paesi e nelle città.

10. Funzionari del Partito Comunista hanno cercato di estendere la persecuzione del Falun Gong al di fuori della Cina, Stati Uniti compresi.

1. Il Partito Comunista Cinese è impegnato in una continua, sistematica campagna per sradicare il Falun Gong attraverso la propaganda, la reclusione, la tortura e la coercizione. Dal 20 Luglio 1999, oltre 100 milioni di praticanti del Falun Gong in Cina sono stati a rischio costante di detenzione, tortura e morte a causa della loro identità religiosa. Oggi, l’illegalità e la brutalità del trattamento riservato ai cittadini che praticano il Falun Gong da parte del Partito rimane sbalorditivo. Sequestri su larga scala, reclusione in campi di concentramento, torture estreme, stupri, violenze psicologiche e uccisioni illegali di praticanti del Falun Gong sono routine. Questa realtà è confermata, oltre che dalle testimonianze dirette delle stesse vittime, da documentazioni provenienti da fonti indipendenti e persino da ammissioni ufficiali Cinesi. Per incoraggiare la violenza contro i praticanti e raggiungere gli obiettivi di “trasformazioni” si fa ricorso a incentivi monetari e di carriera. Nei campi di lavoro e nei centri per il lavaggio del cervello, si tengono corsi di formazione per insegnare i metodi più efficaci per spezzare la resistenza dei praticanti del Falun Gong.

2. Prima del 1999, la pratica del Falun Gong era ampiamente apprezzata dal governo Cinese e dai media per la sua positiva influenza sulla salute pubblica e sulla moralità. Subito dopo la sua presentazione generale al pubblico nel 1992, il Falun Gong e il suo fondatore, Li Hongzhi, furono rapidamente accolti dai pubblici ufficiali Cinesi. Li era acclamato come “grande maestro di qigong” nazionale ed elogiato dal Ministero per la Pubblica Sicurezza per la promozione della stabilità sociale e il sostegno alle “virtù anti-crimine” del popolo Cinese. La cerimonia ufficiale per la presentazione del testo principale del Falun Gong fu tenuta nel 1995 nell’auditorium del Ministero per la Pubblica Sicurezza. Indagini condotte alla fine degli anni ’90 dalla Commissione Sportiva Nazionale rilevarono che il 97% dei praticanti del Falun Gong aveva ottenuto significativi miglioramenti della propria salute attraverso la pratica e si disse che l’allora premier della Cina, Zhu Rongji, fosse compiaciuto per l’efficacia del Falun Gong nel ridurre i costi del sistema sanitario. Nel 1999 si stimò che il numero di praticanti del Falun Gong fosse di circa 100 milioni, il 16% dei quali membri del Partito Comunista. Tra questi vi erano leaders del governo, militari e accademici. Fu proprio per la popolarità del Falun Gong che il Partito Comunista iniziò a vederlo come fonte di concorrenza ideologica e dispose la sua distruzione.

3. Il Falun Gong non è mai stato bandito ufficialmente in Cina; non esistono leggi che ne proibiscano la pratica. Contrariamente a quanto asseriscono le autorità Cinesi che la persecuzione del Falun Gong è condotta “secondo la legge”, la campagna di repressione è stata ordinata ed eseguita in modo incostituzionale dal Partito Comunista (non dal governo) attraverso l’illegale “Ufficio 610”. Secondo un’analisi condotta da legali Cinesi per i diritti umani e secondo studiosi di diritto, non esiste alcun pretesto legale per la persecuzione del Falun Gong. Il Falun Gong non è stato messo fuorilegge come “culto malvagio”; solo il Congresso Nazionale del Popolo ha il potere per legiferare in questo senso e ciò non è stato fatto. Nè la pratica è stata bandita dal Ministero per la Sicurezza Pubblica o dal Ministero per gli Affari civili il 22 Luglio 1999. Questi non sono poteri legislativi e non hanno autorità per metter il Falun Gong fuori legge. La persecuzione viene ed è sempre stata condotta in modo illegale per ordine del Partito Comunista, tramite l’Ufficio 610, che obbliga e costringe i tribunali, i media, il sistema educativo e gli organi di sicurezza nazionale a collaborare nella campagna contro il Falun Gong

4. Mediamente si ha notizia di un nuovo caso di un praticante del Falun Gong deceduto in seguito alle torture e ai maltrattamenti ogni tre giorni. In un giorno medio del Gennaio 2012, da tre a cinque praticanti del Falun Gong sono stati condannati in processi farsa a lunghe pene detentive. Altri vengono inviati ai campi di lavoro o sequestrati dalle loro case o dai loro luoghi di lavoro e portati alle strutture per la “trasformazione attraverso la rieducazione”. Una volta ogni tre giorni si ha notizia della morte di un praticante, come conseguenza delle violenze subite durante la custodia. Dal 1999 è stato documentato il decesso di oltre 3.400 praticanti del Falun Gong morti in seguito a varie forme di persecuzione. Sebbene questi casi documentati da soli riflettano le violenze su larga scala, essi rappresentano solo la punta dell’iceberg, data la difficoltà di ottenere informazioni sul Falun Gong dalla Cina. Nessuna delle persone uccise aveva commesso “crimini” o era coinvolta in azioni violente. Piuttosto, erano persone che cercavano di seguire pacificamente il sentiero spirituale da loro scelto

5. Dal 2010, l’Ufficio 610 centrale ha condotto una campagna nazionale triennale per intensificare la “trasformazione” religiosa forzata dei praticanti del Falun Gong. Nel corso di questa campagna sono state sequestrate migliaia di persone. Nel 2010, l’Ufficio 610 centrale diede avvio ad una campagna nazionale triennale per intensificare gli sforzi per “trasformare” con la forza una larga parte della popolazione Falun Gong conosciuta. “Trasformazione qui si riferisce ad un processo di conversione religiosa forzata o ad una “riprogrammazione” ideologica. Documenti della autorità locali di tutto il paese descrivono gli ordini impartiti per fare pressione su imprenditori locali e famigliari per collaborare alla trasformazione dei praticanti. In alcuni casi furono stabiliti dei tassi di trasformazione indicando, ad esempio, che il 75% dei praticanti noti di una data località doveva essere portato a rinunciare alla propria fede. Tra le tattiche prescritte vi è la costrizione dei praticanti a partecipare a sessioni di trasformazione condotte dall’Ufficio 610 in diverse istituzioni civili quali alberghi, templi e scuole. I praticanti che rifiutano di abiurare possono essere condannati ai campi di lavoro o alla prigione. Anche all’interno dei campi di lavoro e delle prigioni, le autorità hanno ricevuto ordine di intensificare gli sforzi per le trasformazioni, il che ha prodotto un aumento dei decessi per torture tra i praticanti detenuti.

6. I legali che tentano di rappresentare i praticanti subiscono vessazioni, la radiazione dall’albo, torture e “scomparse”. Negli ultimi anni, un crescente numero di legali per i diritti umani (“Weiquan”) hanno cercato di rappresentare e di citare in giudizio per conto dei praticanti del Falun Gong. Questi legali sono i più molestati e perseguitati della loro professione. Molti hanno perso la licenza legale o sono stati radiati permanentemente. Molti avvocati, tra cui Gao Zhisheng, Tang Jitian, Jian Tianyong e Wang Yonghang, tra gli altri, sono stati maltrattati o torturati in prigione, come risultato della loro difesa del Falun Gong. Lo scorso anno, l’avvocato Zhu Yubiao è stato condannato al carcere nella provincia di Guangdong per aver difeso il Falun Gong. Spesso agli avvocati non è consentito di contattare i clienti del Falun Gong o sono esclusi dalle aule di giustizia o riportano interferenze nel processo legale da parte dell’Ufficio 610 o dei Comitati Politico-Legali del PCC.

7. Nel 2009, Xi Jinping fu nominato responsabile di un programma chiamato “progetto 6521” teso a dare un giro di vite al Falun Gong, ai Tibetani e agli attivisti democratici durante un anno di anniversari politicamente sensibili. Progetto 6521 fu il nome dato ad una campagna nazionale di un anno tesa a intensificare il monitoraggio e la repressione dei dissidenti e dei praticanti del Falun Gong. I numeri fanno riferimento a importanti anniversari – 60 anni dalla conquista del potere da parte dei Comunisti in Cina, 50 anni dalle più importanti insurrezioni in Tibet, 20 anni dalla Strage di Piazza Tiananmen e 10 anni dall’inizio della persecuzione contro il Falun Gong. La campagna impegnava tutti i livelli di governo e i comitati di quartiere a monitorare e riferire di ogni potenziale elemento di disturbo, quali i casi in cui praticanti del Falun Gong distribuivano materiale informativo sulla persecuzione ai loro vicini.


8. I praticanti del Falun Gong rappresentano la maggioranza dei prigionieri di coscienza nel mondo, raggiungendo in ogni momento le centinaia di migliaia. Uno studio pubblicato nel 2009 dal gruppo Difensori dei Dirittti Umani Cinesi scoprì che, “I praticanti del Falun Gong rappresentano il maggior gruppo di detenuti nei campi di lavoro. “ Il ricercatore Ethan Gutmann stima, basandosi su dozzine di interviste con ex detenuti, che i praticanti del Falun Gong rappresentano il 15-20 percento dei detenuti nei campi di lavoro, nei campi di prigionia e nelle strutture detentive di lungo termine. Stimando, sulla base di rapporti credibili, che la popolazione totale di questi campi sia compresa tra i tre e i cinque milioni, Gutmann conclude che mediamente il numero di aderenti del Falun Gong detenuti possa essere compreso tra 450.000 e un milione. Come confronto, Reporters senza Frontiere cita 30 giornalisti e 77 “internauti” imprigionati in Cina. Il numero massimo di Tibetani e di Uighur tenuti in carcere stimato non supera le 10.000 unità. Nessun altro paese al mondo ha imprigionato ingiustamente un così alto numero di credenti di una sola fede.

9. Una intensa campagna di base sul modello dei Samizdat informa il popolo Cinese circa la persecuzione nei quartieri, nei paesi e nelle città. Con grave rischio personale, milioni di praticanti in Cina si impegnano in quotidiane azioni di base per ostacolare la persecuzione della loro fede e aumentare la consapevolezza della brutalità sofferta dai praticanti. Una vasta rete di siti di stampa clandestini – si stima siano circa 200.000 – continua a funzionare. In questi siti, molti dei quali ubicati nella casa di qualcuno, e che consistono di un computer e di una stampante, i praticanti accedono ai siti del Falun Gong stranieri o ad altri siti per scaricare informazioni da cui produrre volantini e CD video circa la pratica e le violazioni dei diritti subite dai praticanti. Questi sforzi stanno raggiungendo risultati: sempre più spesso i comuni cittadini Cinesi protestano e presentano pubblicamente delle petizioni alle autorità locali per il rilascio di praticanti del Falun Gong detenuti.

10. Funzionari del Partito Comunista hanno cercato di estendere la persecuzione del Falun Gong al di fuori della Cina, Stati Uniti compresi. Negli ultimi dieci anni numerose aggressioni fisiche, attacchi verbali e minacce di morte contro praticanti del Falun Gong da parte di individui legati al governo Cinese sono stati registrati negli Stati Uniti, in Europa , in America Latina e altrove. Uomini d’affari Cinesi e figure prominenti delle comunità internazionali regolarmente compiono azioni contro i praticanti del Falun Gong, dietro pressioni dirette o indirette del PCC. Solo un esempio: nel 2011 un provider IP con sede nella Cina continentale inviò lettere a funzionari eletti, editori di media e leaders di ONG, fingendo di essere un gruppo di praticanti Falun Gong degli Stati Uniti, ponendo domande personali irrazionali e minacciose. Nell’Ottobre 2003, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato la Risoluzione 304 che esprime preoccupazione circa la persecuzione dei praticanti del Falun Gong e i loro sostenitori sul suolo degli Stati Uniti da parte del Partito Comunista.

Antefatti
Il Falun Gong, conosciuto anche come Falun Dafa, è una pratica spirituale che si identifica con la scuola Buddista. Conosciuta nella cultura Cinese come una via di coltivazione spirituale o pratica “qigong”, essa unisce meditazione ed esercizi lenti con una filosofia morale incentrata sui principi di verità, compassione e tolleranza. Benchè proveniente da un’antica tradizione, il Falun Gong è stato reso popolare per la prima volta nel 1992 da Li Hongzhi. Rapidamente è divenuta la disciplina “qigong” più diffusa nel paese, grazie alla sua efficacia nel migliorare la salute e ai suoi insegnamenti morali e filosofici. Alla fine del 1998, fonti governative stimarono che oltre 70 milioni di persone stavano praticando il Falun Gong in Cina mentre il Falun Gong stimava di avere circa 100 milioni di praticanti. Sfortunatamente, il 20 Luglio 1999, il Partito Comunista lanciò una campagna per “sradicare” il Falun Gong.

Da allora, il PCC ha condotto una vasta, brutale campagna di persecuzione. Le Nazioni Unite, Amnesty International, legali Cinesi per i diritti umani e media Occidentali hanno documentato torture e uccisioni da parte di funzionari Cinesi. Nel suo rapporto annuale pubblicato all’inizio del 2011, Amnesty International dichiarò che i praticanti del Falun Gong che rifiutavano di rinunciare alla loro fede “sono regolarmente torturati sino a quando non collaborano; molti muoiono durante la detenzione o subito dopo il rilascio.”

Versione inglese: http://faluninfo.net/article/1214/?cid=84

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