Conferenza di Condivisione Europea: Lavorare Insieme Come un Corpo Unico

Condiviso alla Conferenza Europea della Falun Dafa per la Condivisione delle Esperienze in Russia 2006
 
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Saluti Maestro! Saluti amici praticanti!

Sono un praticante del Falun Gong svedese. Oggi è per me un grande onore essere di fronte a voi e avere l’occasione di condividere la mia esperienza in questa speciale Conferenza Europea della Falun Dafa organizzata in Russia. Sono stato in Russia parecchie volte e ogni volta è stata per me una grande gioia incontrare tutti i praticanti russi e dell’est Europa.

So che per i praticanti russi non è facile partecipare alle conferenze della Falun Dafa fuori dalla Russia. E non è per loro facile neppure parteciparvi quando sono tenute in Russia, essendo un paese molto vasto. La prima volta che sono venuto qui, molti anni fa, ero a San Pietroburgo, quando qualcuno mi ha raccontato una storia che mi ha fatto una grande impressione. Mi hanno detto che una volta un praticante di una zona molto remota della Russia ha dovuto viaggiare quasi un intero mese per partecipare alla conferenza della Falun Dafa. Quando questo praticante è finalmente arrivato, irradiava la sua gioia. Non è possibile neppure immaginare le difficoltà che questo praticante ha incontrato durante il suo lungo viaggio. Ricordo che allora ho pensato che le nostre conferenze sono così sacre e qualcosa a cui dovremmo sempre cercare di partecipare. Con questo in mente, nulla avrebbe potuto impedire a quel praticante di parteciparvi.

Qui possiamo crescere e coltivare insieme, conoscerci e imparare gli uni dagli altri e unirci per diventare un corpo unico e forte, capace di affrontare qualunque cosa ci si presenti. Insieme non c’è nulla che non possiamo superare. Questa è la vera eredità che il Maestro ci ha lasciato per salvare gli esseri senzienti del mondo.

Oggi voglio condividere con voi la mia comprensione del diventare un corpo unico.

Molti anni fa durante le attività delle Nazioni Unite a Ginevra, ricordo i miei primi pensieri riguardo al nostro coltivare come un corpo unico. Normalmente arrivavo nel luogo dell’attività molto presto ed ero sempre nelle prime file, ma qual giorno sono arrivato un pò tardi ed ero proprio in fondo. Di là potevo vedere tutti. Ero attonito nel vedere così tanti praticanti da ogni parte del mondo che stavano lì insieme. Ognuno è venuto con un unico pensiero…salvare gli esseri senzienti. Ero molto commosso. Mentre praticavamo il terzo esercizio ho notato che alcune braccia erano su mentre altre erano giù. Tutti noi stavamo facendo lo stesso esercizio e tutti noi eravamo venuti con il medesimo desiderio, ma eravamo diversi. Alcuni erano un pò più veloci e altri erano più lenti. In quel momento ho compreso improvvisamente che forse, come praticanti, non siamo ancora allineati. Allo stesso tempo ero colpito dal pensiero che se noi tutti fossimo o diventassimo un corpo unico, la nostra energia sarebbe forte e potente. Potevo vedere che siamo come una grande orchestra. Tutti noi suoniamo uno strumento e forse un giorno potremo suonare un pezzo meraviglioso che risuonerà attraverso l’intero universo.

In questi giorni mi è tornata in mente una storia che ho letto da bambino. Raccontava di una mucca che lavorava in un campo. Un sera, dopo il lavoro, la mucca è tornata nella stalla. Mentre riposava, le sue diverse parti hanno iniziato a discutere su chi di loro era più importante. La bocca disse che era lei la più importante, perché senza mangiare la mucca sarebbe certamente morta. Allora gli occhi dissero che senza di loro non avrebbe neppure potuto vedere il cibo, così loro erano i più importanti. Allora le gambe dissero che senza di loro non avrebbe neppure potuto muoversi per andare al cercare il cibo. Anche lo stomaco e la bocca avevano qualcosa da dire. Ciascuno di loro partecipò alla discussione presentando le proprie argomentazioni e alla fine hanno smesso di comunicare. La mucca diventava ogni giorno più debole. Un giorno una debole voce ha detto, “Non possiamo andare avanti così, se non lavoriamo insieme, di sicuro la mucca morirà. Tutti furono d’accordo sul fatto che ciascuno era necessario e che avevano bisogno di lavorare insieme al fine di salvare la mucca.

So che questa è una storia da bambini e che non siamo mucche, eppure il principio del lavorare insieme si può applicare a noi soprattutto ora che ci sono così tanti progetti della Falun Dafa su cui stiamo lavorando. Molti di noi devono lavorare su molti progetti allo stesso tempo e avere il tempo contato a volte può influire molto sulla nostra coltivazione. Avendo coordinato molti progetti in questi anni, ho sentito molte critiche sul mio lavoro di coordinazione e molte volte il mio cuore è stato toccato. Eppure non posso che apprezzare l’opportunità che questo mi fornisce per migliorare me stesso e come ciò beneficia la mia coltivazione quando finalmente le supero. Credo veramente che sia il processo a contare nel rendere un progetto possibile, piccolo o grande che sia, in come miglioriamo insieme come praticanti e credo che ogni praticante abbia un ruolo da giocare. Siamo come differenti parti di un ingranaggio, venuti insieme per produrre un risultato finale.

Anche se la coltivazione è un processo individuale e ogni praticante ha il suo proprio sentiero, noi siamo anche molto legati ciascuno all’altro e ogni pensiero retto che avremo gli uni verso gli altri ci rafforzerà, mentre ogni pensiero umano deviato ci indebolirà. Non è facile vedere attraverso le nozioni umane deviate, eppure penso che più noi siamo maturi, più siamo veloci nel superare noi stessi e nel portare sempre meno perdite al piano complessivo.

L’ostacolo più importante nella mia coltivazione è stato comprendere la vera natura delle prove e delle tribolazioni che abbiamo incontrato. Fin dall’inizio ho avuto la nozione che i coltivatori devono essere gentili e armoniosi tra di loro e quando i problemi hanno cominciato ad emergere tra di noi, ho naturalmente pensato che i problemi fossero negli altri e mi sono dimenticato di guardarmi dentro per trovare le mie mancanze. Con questa mentalità ho evitato i coltivatori con cui avevo dei conflitti e naturalmente ho pensato a me stesso come ad un coltivatore migliore proprio per questo mio comportamento. In realtà ho imparato che l’opposto è la verità.

Le prove nella nostra coltivazione sono inevitabili e così non dovremmo provare a evitarle, ma piuttosto dovremmo ricordare che tutti noi siamo praticanti della Falun Dafa e che tutti noi faremo del nostro meglio per superare insieme qualsiasi difficoltà in cui ci imbatteremo. Quando i conflitti emergono, provo a ricordare chi siamo. Tutti noi siamo venuti disinteressatamente in questo mondo per salvare esseri senzienti e a causa della contaminazione del mondo umano talvolta non ci ricordiamo di comportarci come praticanti, eppure siamo discepoli della Falun Dafa e come tali abbiamo una grande e sacra missione di fronte a noi.

Recentemente abbiamo organizzato delle attività in Finlandia, dove non ci sono molto praticanti che potevano partecipare. Un giorno ho inviato una e-mail a una praticante finlandese e ho ricevuto un messaggio irritato e accusatorio. La mia prima reazione è stata quella di scriverle una e-mail in cui le dicevo perché avevano torto, dal momento che sicuramente aveva frainteso tutto quanto. Mentre stavo scrivendo una e-mail molto irritata, un'altra praticante finlandese mi ha telefonato per un’altra questione. Anche lei mi sembrava molto stressata. Improvvisamente ho visto la pressione che gravava su tutti loro, e quanto poco dovevano aver dormito per parecchi giorni. Non era solo una responsabilità dei praticanti finlandesi, ma anche nostra. Dopo quella telefonata, ho riscritto la mia e-mail. Questa volta non ho presentato i miei pensieri in modo aggressivo, ma ho piuttosto chiesto cosa potevo fare per aiutare. Ero contento di non aver mai scritto quella e-mail e di non aver causato ulteriori problemi. Questo incidente non è stato una prova molto difficile per me, eppure ho imparato molto. Ho imparato ad essere meno critico. Ho anche ricordato a me stesso di apprezzare il duro lavoro degli altri praticanti. Così, mentre coordinavo alcuni recenti seminari tenuti in Svezia per presentare i Nove Commentari sul Partito Comunista, ho cercato di ricordare di ringraziare i praticanti per il loro lavoro ogni volta che potevo.

Nel nostro impegno per diventare un corpo unico, il male cerca costantemente di interferire. Per esempio, quando portiamo avanti dei progetti insieme come gruppo, ho notato molti modi in cui il male cerca di interferire. Un modo è quello di cercare di creare uno squilibrio prendendo di mira la nostra cooperazione, creando incomprensioni e disarmonia tra i praticanti, in modo che i nostri disaccordi diventano un problema. Se non siamo in grado di rendercene conto in tempo, certamente questo creerà molte difficoltà al nostro progetto. Un altro modo è quello di creare piccoli disaccordi tra due praticanti. Alcuni praticanti sono trascinati fuori dal progetto perché non hanno una visione chiara o perché non comprendono il proposito del progetto. Se abbiamo chiare le nostre priorità e capiamo perché e cosa dovremmo fare, possiamo facilmente vedere attraverso queste interferenze.

Anche se non è davvero facile vedere veramente attraverso la propria natura umana egoista, penso che come corpo unico dei praticanti della Falun Dafa siamo maturati molto negli anni. perciò penso che dovremmo veramente cogliere ogni opportunità per migliorare noi stessi negli attriti dovuti al nostro carattere e lasciare andare le nostre nozioni umane per aiutarci veramente l’un l’altro a superare le difficoltà, lavorando insieme per creare solide fondamenta e diventare veramente un corpo unico.

Vorrei concludere questa condivisione con un profondo apprezzamento per i praticanti della Falun Dafa di tutto il mondo, che fanno sforzi infiniti per creare e trovare sempre nuovi modi per salvare esseri senzienti. Ho imparato così tanto da tutti voi e spero che continuerete ad aiutarmi a imparare sempre di più.

Siamo gli esseri più fortunati dell’intero universo, come potremmo non essere colmi di gioia per la grazia che abbiamo ricevuto dal nostro riverito Maestro. Grazie Maestro per averci dato questa grande opportunità di essere parte della rettifica della Fa.

Grazie.

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