Articolo condiviso alla Conferenza di scambio di esperienze di Parigi 2006

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Saluti Maestro.

Saluti, cari compagni di pratica.

Vorrei condividere con voi tre diverse cose. In primo luogo, condividerò con voi alcune riflessioni sul fatto che tutti noi siamo formiamo un corpo unico. In secondo luogo, accennerò all'importanza delle nostre attività ed in un terzo parlerò dell'importanza di sradicare l'egoismo per convalidare la Fa.

Riflessioni sul fatto che tutti noi siamo un corpo unico.

In quanto guida in Normandia, mi capita di incontrare dei cinesi che vengono a visitare la regione. Non ho mai avuto gruppi composti unicamente da cinesi. Di solito si tratta di gruppi internazionali tra i quali ci sono anche cinesi. Vengono in Francia sia per lavoro o per studio. Ho incontrato recentemente un cinese in un gruppo composto di banchieri venuti da tutto il mondo. Finivano il loro seminario di parecchi giorni con la visita della città di Honfleur. Spesso, indosso un distintivo del Falun Gong e la prima cosa che questo banchiere cinese ha visto, è stato evidentemente questo gadget.

Per un cinese arrivato direttamente della Cina, incontrare dei praticanti del Falun Gong a Parigi è una cosa della quale probabilmente non si aspettava, ma incontrare un praticante occidentale in una cittadina della provincia francese è ancora più incredibile. Nello spazio di alcuni minuti, mi ha chiesto da quanto tempo praticavo, se erano dei cinesi che mi avevano insegnato la pratica, se consideravo il Falun Gong come una religione e cosa mi dava il Falun Gong. Queste domande non erano visibilmente di qualcuno che sentiva parlare del Falun Gong per la prima volta.

L'accompagnatore del gruppo era senza dubbio un inglese di origine asiatica che gli ha spiegato che quelli del Falun Gong erano tutte le domeniche al Trocadéro. Sentendo questo, ho visto chiaramente l'importanza di chiarire instancabilmente al Trocadéro. E portare il mio distintivo a Honfleur, anche se questo sembrava molto irrisorio, fa eco a quanto si fa altrove.

In un'altra occasione, in un gruppo di turisti c’era una giovane studentessa cinese che non ha creduto ai suoi occhi quando ha visto il mio distintivo. L'ho rincontrata qualche tempo dopo per caso alla stazione di San Lazzaro. É lei che mi ha riconosciuto e mi ha fatto dei grandi gesti per salutarmi. Non ho osato darle un depliant perché era accompagnata. Ma il Maestro l'ha rimessa sulla mia strada qualche tempo dopo perché ha fatto uno stage all'ufficio del turismo di Honfleur, dove lavoro come guida; le ho dato un VCD dei 9 commenti. Guardando il VCD, ha detto pensosamente: “Ah sì”; sono come quelli che distribuiscono giù da me.”. Ho creduto di non aver capito e le ho chiesto: "Giù da te, a Havre" "No, no," mi ha risposto, "giù da me a Dalian. " E là, queste poche parole hanno avuto l'effetto di un tuono per me. Non so se si riferiva ai 9 commentari o ai documenti di chiarimento della verità, ma poco importa. Mi sono trovata improvvisamente, direttamente collegata coi nostri compagni praticanti di Dalian. Non c'era più niente che ci divideva. Loro come me facevano la stessa cosa. Loro come me stavano provando a salvarla. Ho potuto solamente rispondere "sì, i praticanti in Cina hanno molto coraggio." Ha continuato a guardare pensosamente il VCD. Non l'ho mai più rivista. Ho avuto in seguito per molto tempo un pensiero speciale per i praticanti di Dalian nei miei FZN.

Per quanto riguarda i turisti occidentali, a volte mi fanno delle osservazioni sul mio distintivo. In un'occasione, un inglese mi ha chiesto cosa c’era scritto sul mio gadget. Quando gli ho risposto "Verità, Benevolenza, Tolleranza", i suoi occhi sono diventati immediatamente lucidi di lacrime, ha preso il mio braccio e ha detto, "è buono."

Anche i giri di chiarimento in provincia mostrano l'importanza delle azioni dei praticanti nel mondo. In Bretagna, abbiamo incontrato, una coppia di spagnoli. Avevano sentito parlare del Falun Gong e ci hanno detto: "sì, sì, lo conosciamo, ci sono anche da noi. E li abbiamo anche visti a Montreal. " Questa coppia era visibilmente stupita, e nel loro sguardo, si poteva leggere "Ma cosa sta accadendo al Falun Gong per incontrarne dovunque? " Grazie a tutte queste attività le persone di tutto il mondo, si svegliano poco a poco alla verità e ovunque guardano, vedono pacifici praticanti del Falun Gong. Siamo tutti uniti.

Queste esperienze mi hanno fatto prendere coscienza dell'importanza di tutte le nostre attività. Facciamo tutti la stessa cosa: siamo là per salvare gli esseri. E sia che facciamo delle attività su grande scala o cose più modeste, tutte queste azioni sono legate, si completano e si rafforzano le une alle altre. Coltiviamo nel mondo ordinario, quindi noi siamo in contatto con le persone ordinarie e lavoriamo in un contesto ordinario. I nostri lavori e le nostre attività sociali sono tutti molto differenti gli uni dagli altri. Ed ogni mestiere, ogni contesto differente ci dà la possibilità di chiarire in modo differente e toccare le persone in modo diverso.

L'importanza delle nostre attività

Ci sono le cose che facciamo da soli, nel nostro contesto familiare o professionale. E ci sono le attività più importanti, quelle a livello nazionale o internazionale. Non si rende sempre conto dell'importanza di queste attività.

Per raggiungere il gruppo del giro di chiarimento in Bretagna questa estate sono partita in treno. Ho dovuto, ad un certo momento, prendere una coincidenza. Sono scesa dal primo treno e sono salita sul secondo; quindi mi sono seduta ed ho aspettato. Poi le persone hanno cominciato a salire.
Non avevo niente da fare. Dunque ho aspettato, con lo spirito un pò altrove. Ho così preso coscienza del tempo che dovevo aspettare in cui non facevo niente: non ero più a casa, ma non ero arrivata ancora a destinazione. Ero in qualche modo da nessuna parte. Il treno non si muoveva ed avevo l'impressione che il tempo si era fermato. Ed è là, nel silenzio di questa attesa che ho preso coscienza della gravità di quello che accadeva. Avevo lasciato mio marito ed i miei bambini per andare a distribuire dei giornali gratuiti ai passanti in Bretagna. Da un punto di vista ordinario, non era proprio serio. Ma dalla prospettiva della Fa facevo qualche cosa di sacro, degli esseri aspettavano di conoscere la verità. Andavo ad esporre i crimini della perversità alla luce del giorno, questi crimini che si sviluppano solamente nella menzogna ed al riparo dagli sguardi. Ciò che facevo era immenso. Fino a quel momento non avevo compreso totalmente in che misura. Ma questo momento di silenzio, questo momento di arresto mi ha permesso di comprendere meglio l'importanza di questo giro di chiarimento, il sacro compito che mi aspettava.

Il primo giro che ho organizzato, l'ho organizzato in modo ordinario: mi sono presa molto tempo in anticipo, ho fatto le cose come si deve, inviato delle lettere ai municipi ed a diverse amministrazioni, ho fatto telefonate, sollecitato degli appuntamenti. Questo mi ha richiesto molti sforzi. Le cose si sono svolte piuttosto bene. Ed è durante questo giro che mi sono resa conto del potere dei nostri pensieri retti. Ogni volta che mi rendevo conto che c'era qualche cosa che non si svolgeva correttamente, emettevo pensieri retti: quando mi si faceva aspettare troppo tempo in una sala di attesa prima di un RV, quando la circolazione stradale era intasata e mi faceva arrivare in ritardo ad un altro RV, quando sentivo salire in me delle ventate di panico. Ogni volta che il mio pensiero retto era forte, i problemi si scioglievano, la circolazione stradale diventava più fluida, la mia angoscia spariva. Questo mi ha richiesto una vigilanza di tutti i momenti. Mi sono resa conto che non dovevo lasciare passare niente.

Non ho organizzato questi giri, ma ho capito altre cose. Ho capito in particolare la forza delle nostre parole. Parlando, si può rettificare il pensiero della persona di fronte a noi. Talvolta, le persone venivano da noi in collera, nervosi, risentiti contro il sistema, contro ciò che facevamo, contro gli OGN, assicurandosi che quello che facevamo non serviva a niente, mettendo dei dubbi sulla verità delle nostre opinioni e sulla nostra onestà. Parlando loro con pazienza, con un cuore tranquillo, queste persone si rilassavano. Se ne andavano ringraziandoci, augurandoci buona fortuna e dopo averci chiesto altri materiali informativi.

Per il nostro ultimo giro di quattro giorni nella regione centrale, l'organizzazione è stata apparentemente molto caotica. Ma ciò che sembra buono non è necessariamente buono e ciò che sembra cattivo non è necessariamente cattivo. Avevamo solamente un'autorizzazione su quattro al momento di partire. Abbiamo deciso di incontrare i responsabili dei differenti servizi dei municipi delle città dove avevamo intenzione di recarci, e così, chiarire più a fondo nei municipi. Per me, questi incontri sono stati delle prove da superare. Quando l'amministrazione dice no, quando l'autorità di un posto dice no, ebbene, non è che dobbiamo soprassedere. Questa concezione ordinaria ed erronea mi faceva dimenticare il mio ruolo di discepolo della Dafa durante la rettifica della Fa. Ho dovuto superare questa prova. Non amo i conflitti e piuttosto che scontrarmi contro un ostacolo, preferisco raggirarlo.

La perversità ha approfittato di questa lacuna e mi sono sentita molto male all'inizio del nostro giro, con mal di testa terribili, con la testa che girava e con delle nausee. Ma bisognava andare ad incontrare le persone, non accettare le scuse che ci avevano dato come spiegazione ai loro rifiuti. Bisognava andare a chiarire a quelle persone mantenendo un cuore pacifico. Mantenendo il pensiero retto e con l'aiuto degli altri praticanti, abbiamo potuto incontrare le persone dei municipi ed abbiamo potuto chiarire loro i fatti a fondo. I miei mal di testa sono spariti. Finché abbiamo il cuore calmo, ed il nostro pensiero è retto e sappiamo quello che stiamo facendo, le nostre parole possono rettificare i cuori ed i cattivi pensieri dei nostri interlocutori, che siano dei semplici passanti nella strada o delle persone con una carica importante nei governi locali. Talvolta, le persone non vogliono sentire niente. Ma ciò che è importante non è necessariamente di ottenere qualcosa - un'autorizzazione per montare un stand nella via per esempio - ma di chiarire con un cuore tranquillo, comprendendo in profondità ciò che stiamo facendo. Un rifiuto può essere posto sulla nostra strada per destabilizzarci o provarci. Un rifiuto può aiutarci proprio a prendere coscienza dei nostri attaccamenti, delle nostre paure o delle nostre concezioni erronee ed aiutarci a sbarazzarcene. Un rifiuto può aiutarci anche a rinforzare la nostra comprensione, la nostra fiducia ed il nostro credo nella Dafa.

Con questi giri, ho compreso meglio quello che significa "uscire" per un praticante. Per me, questo si riferiva soprattutto ai praticanti in Cina che devono chiarire la verità in un ambiente molto perverso. Ma ho compreso che l'espressione "uscire" si rivolgeva anche ai praticanti in occidente e che questo si rivolgeva anche a me e significava uscire dalla mia routine e dalla mia comodità per chiarire e convalidare la Fa e consolidarmi meglio nella Dafa.

Sradicare l'egoismo e convalidare la Fa

Penso che sia importante partecipare regolarmente alle attività per convalidare la Fa. Ma, man mano che avanzo su questa strada di coltivazione, mi rendo conto che il mio egoismo è stato spesso presente. Convalidavo la Fa, in modo superficiale. Ma in fondo, sono io che convalidavo. In un’occasione mi sono resa conto che pensavo, "sono io quella che distribuisce più volantini in questo luogo", come se stessimo facendo una competizione. Vedevo il mio attaccamento e non arrivavo ad eliminarlo. Voler convalidare se stessi è qualcosa di terribile. In un’altra occasione, mi sono sorpresa nel volere che l'attività funzionasse bene, non per la Dafa, ma affinché gli altri praticanti si rendessero conto che facevo bene e che ero una buona praticante.

È qualcosa di questo tipo che mi è arrivato all'epoca del nostro ultimo giro: sono io che avevo fatto i passi amministrativi, nei municipi avevano detto no, dunque, secondo la mia comprensione umana erronea, ero una cattiva praticante. Ero preoccupata dai segni esterni di riuscita e per il risultato: se ottengo tutte le autorizzazioni, sarà la prova che sono una buona praticante. Anziché pensare a convalidare la Fa, utilizzavo la Fa per convalidarmi. Mi sono resa conto che occorreva abbandonare il pensiero umano legato al risultato. Dovevo abbandonare lo spirito di ricerca del buon risultato, e dunque, il mio egoismo ed il mio bisogno di convalidarmi, per dedicarmi solamente al chiarimento della verità, senza preoccuparmi della mia reputazione di pretendere di voler essere una buona o cattiva praticante, senza preoccupazioni di perdere o no la faccia davanti agli altri praticanti, senza preoccuparmi di ottenere o no un sedicente buon risultato. Dovevo mettere la Fa in primo piano. Per me, passare attraverso questo processo è stato difficile, ma mi ha aiutato ad impregnarmi oltre della Fa.

Siamo delle particelle di questa grande Fa. Credo che le parti in me che non sono assimilate ancora alla Fa non sempre hanno compreso la profondità della Dafa. Partecipare alle attività che convalidano la Fa è dunque molto importante, non solo per le persone a cui diciamo la verità ed a cui parliamo della Dafa, ma anche per noi stessi che non siamo ancora rettificati dentro noi stessi. Grazie a queste attività, grazie alle nostre parole, rettifichiamo anche noi stessi, prendiamo così maggiore coscienza dei nostri errori e dei nostri attaccamenti. Possiamo correggerci dunque e possiamo eliminare gradualmente questi attaccamenti.

Questo è quanto ho capito con la mia limitata comprensione. Vogliate indicarmi gli errori.
Grazie Maestro.
Grazie a voi tutti.

Versione francese: http://fr.clearharmony.net/articles/200612/30197.html

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