Italia: Verbania: Cina e Tibet "I diritti negati".

Una nostra praticante invitata a tenere una relazione ad una tavola rotonda organizzata dal sindacato CISL.
 
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La sala gremita di persone

Verbania è una delle zone più suggestive del Lago Maggiore, a poca distanza dal confine Svizzero. La sala dell’hotel “Il Chiostro” un’antico edificio pregevolmente ristrutturato e con sei secoli di storia, Venerdi 19 Gennaio, era gremita da un pubblico attento, composto da attivisti sindacali, amministratori locali, religiosi e comuni cittadini. Quando il coordinatore Luca Caretti, della Segreteria Cisl del Verbano Cusio Ossola ha aperto i lavori. presentando la serata, ha esordito ricordando il sempre maggior peso della Repubblica Popolare Cinese nell’economia globalizzata ed i conseguenti danni provocati da una concorrenza sleale basata sullo sfruttamento illimitato delle lavoratrici e dei lavoratori cinesi.

I relatori Terza da sinistra, la rappresentante del Falun Gong

I relatori:
Mario Scotti, Segretario Generale CISL Piemonte
Lan Ning, praticante della Falun Dafa
Vincenzo Rizzo, Presidente Associazione Culturale Incontri Italiani
Tenzin Thupten, Presidente della Comunità Tibetana in Italia

Mario Scotti, tra i protagonisti dell’atto fondativo della nuova Confederazione Sindacale Internazionale, che riunisce le organizzazioni sindacali di circa 160 paesi. Scotti ha sottolineato il valore storico dell’unificazione che d’ora in poi disporrà di uno strumento formidabile di pressione sugli organismi internazionali, in particolare per l’affermazione dei diritti umani e sindacali.

Lan Ning ha spiegato ai presenti le origini della Dafa, che si richiama alle grandi tradizioni spirituali della Cina e i principi ispiratori: Verità, Compassione e Tolleranza: Ha poi descritto la drammaticità della persecuzione cui sono sottoposti i praticanti in Cina. La sua attenzione si è concentrata sull’espianto di organi e sul “Rapporto Kilgour e Matas”, infine ha annunciato la costituzione del ”CIPFG”,( Coalizione Internazionale per indagare sulla Persecuzione del Falun Gong ).
Le persone presenti erano sgomente e commosse per la gravità delle affermazioni presentate con dovizia di particolari e prove a supporto. Il silenzio della platea era totale, la gravità dei crimini commessi dal PCC è tale che in sala trattenevano il respiro.

Thupten Tenzin, Presidente della Comunità Tibetana in Italia,ha invece stigmatizzato l’emarginazione sociale e politica dei nativi e la sistematica distruzione del patrimonio artistico e culturale tibetano da parte degli occupanti.

Il Professor Vincenzo Rizzo, dell’associazione verbanese Incontri Italiani, si è soffermato sulla persecuzione dei cattolici e dei protestanti che osano sfidare la repressione del regime comunista per affermare la libertà religiosa e difendere le comunità cristiane dalle ingiustizie inflitte da un potere cieco alle istanze di milioni di diseredati.

Claudio Tecchio, dell’Ufficio Internazionale della CISL Piemontese e coordinatore della Campagna di Solidarietà con il Popolo Tibetano, ha chiuso la serata lanciando un accorato appello alla mobilitazione contro un regime che già oggi rappresenta una seria minaccia per la sicurezza di molti paesi. Tecchio, sempre molto documentato, ha con efficacia aggiunto altri elementi d’accusa nei confronti del regime per la criminale politica persecutoria nei confronti dei praticanti della Dafa, rafforzando ulteriormente la già efficace relazione di Lan Ning.

Ha infine ricordato ai presenti che I praticanti della Falun Dafa in Austria hanno presentato una denuncia per “genocidio e crimini contro l'umanità” nei confronti di Liu Qi, Presidente del Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici di Pechino.

I praticanti della Dafa presenti in sala avevano disposto ordinatamente sul tavolo della “reception” del materiale informativo atto a chiarire la verità. I partecipanti hanno preso loro stessi il materiale dal tavolo senza essere sollecitati a farlo; giudicando dalla quantità di documentazione prelevata crediamo che tutti siano ora ampiamente informati.

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