Repubblica Ceca: Discorso alla Conferenza Stampa del Direttore della ONLUS Ceca Diritti Umani senza frontiere

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Il 17 novembre 2006, i praticanti del Falun Gong si sono uniti alla Marcia verso il Castello di Praga per protestare contro gli espianti di organi in Cina. Nel 2006 era stata rivelata la notizia che migliaia di praticanti vivi del Falun Gong erano stati uccisi per usare I loro organi nei trapianti. Insieme alla Marcia è stata organizzata una conferenza stampa. Il discorso che segue è stato fatto alla conferenza stampa dalla sig.ra Jana Novotna, Direttore della ONLUS Ceca Diritti Umani senza Frontiere.

Signore e Signori,

Sono felice di vedervi tutti qui.

Sono trascorsi solo 17 anni da quanto sono state usate le chiavi per aprire questo palazzo. Queste chiavi non erano quelle di una sola persona, nemmeno di due. Migliaia di persone le stavano battendo per una sola ragione:

Loro credevano che loro e il comunismo non avevano nulla in comune. Erano solo costretti a convivere con lui. Allora persone che non si conoscevano, ma erano connesse da questo pensiero si sono unite e insieme hanno spinto il comunismo fuori dal nostro paese, fuori per sempre.

Oggi siamo qui per scacciare in maniera simbolica un altro regime totalitario, il regime comunista in Cina, che sta cercando in tutti I modi di mantenere il suo potere commettendo pure crimini contro l’umanità.

Ciò che sentirete dal nostro onorevole ospite, il sig. David Kilgour, un investigatore indipendente canadese, suona simile a ciò che potrebbe sentirsi della storia degli ultimi 40 anni dello scorso secolo. A quel tempo circolavano notizie sulla sparizione di persone che oggi sono chiamate “prigionieri di coscienza”. Questo tipo di persone, per qualche “specifica” ragione, sono percepite come una minaccia dai regimi totalitari. La natura dell’informazione tristemente è sempre la stessa, solo gli attori sono cambiati. Oggi le vittime non sono più gli ebrei, ma i seguaci del movimento spirituale Falun Gong e il persecutore non è il regime nazista tedesco ma il regime comunista cinese di oggi.

Signore e signori, per conto dell’associazione Diritti Umani senza Frontiere, vi invito simbolicamente a battere le chiavi di nuovo, questa volta per supportare la popolazione cinese che non è fortunata come lo siamo stati noi 17 anni fa e che non potrebbe finire con successo la propria “Rivoluzione vellutata di Tiananmen”. Insieme, aiutiamo tutte le persone che sono rinchiuse nei campi di concentramento in Cina che credo possiamo ancora liberare. Sappiamo dalla storia che in queste situazioni il tempo gioca un ruolo importante e anche la breve esitazione può significare una irreparabile perdita di vite umane.

Vorrei anche invitarvi alla nostra protesta contro il grande traffico di organi dei prigionieri di coscienza in Cina. La nostra adunata inizierà alle 12:00 e marceremo verso il Castello di Praga.

Grazie per la vostra attenzione.

Jana Novotna
Direttore della ONLUS Ceca Diritti Umani senza Frontiere

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Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a37728-article.html

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