L'Indonesia sfida le Nazioni Unite che avevano Concesso Asilo e Deporta Un Attivista Cinese Dei Diritti dell'uomo

Fonte: http://falunhr.org
 
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La ricompensa per avere il coraggio di testimoniare per la giustizia non dovrebbe essere l'incarcerazione; né i cittadini che cercano la Democrazia per la Cina dovrebbero essere ricompensati con torture, lavaggi del cervello o perdita della vita. Tuttavia il desiderio dell'Indonesia di far piacere alla Cina può solo avere quel terribile risultato. Il 9 marzo 2007, in un forum pubblico, l’ Indonesia ha arrestato il sig. Jia Jia, il funzionario cinese di alto-grado che disertò dalla Cina nell’ottobre 2006, per aiutare a liberare i suoi colleghi cinesi dallo stretto controllo del partito comunista cinese (PCC). Malgrado il suo status di rifugiato delle Nazioni Unite, la loro intenzione è di deportarlo nella morsa dei veri oppressori che lui cerca di cambiare.

Il sig. Jia Jia è nato nel luglio del 1951 nella città di Tianjin. Ha studiato al College del Commercio di Pechino ed ha lavorato come ricercatore indipendente e come professore assistente. Nel 1996, il sig. Jia ha fondato la Shanxi Geaode Expert Services Inc. e ne è diventato il presidente. Nel 1999, è stato scelto per essere il Segretario Generale dell'associazione Scientifica e Tecnologica degli Esperti di Shanxi. Il sig. Jia faceva parte del consiglio dei direttori della Società GOLD Experts Services Co. Ltd, era il direttore del centro della rete nazionale degli esperti e sorvegliava il gruppo di esperti per il governo di Shanxi.

Il PCC ha perseguitato il sig. Jia e la sua famiglia per tutta la loro vita. Tre anni fa, il sig. Jia è attraverso un software Internet, Free Gate, è riuscito a superare il blocco di Internet della Cina e ad accedere a siti quali Voice of America e The Epoch Times. Lui dice che la gente cinese è disposta a pagare alti prezzi per software di questo tipo, "perché le informazioni vere non possono essere viste o sentite sotto il regime del PCC."

Nel novembre 2004, The Epoch Times ha pubblicato I Nove commentari sul Partito Comunista, un’esposizione della storia del PCC e della sua vera natura. Il sig. Jia ha contribuito a distribuirlo. Ha detto alla gente di come il PCC scientificamente e sistematicamente ha commesso crimini contro il popolo cinese, "I mezzi usati dal PCC per controllare la gente sono senza precedenti; sopprime le menti e le anime della gente; è veramente spietato."

Il 22 ottobre 2006, il sig. Jia è andato in Taiwan come turista. Non appena ha avuto una possibilità, si è allontanato dal gruppo di turisti e ha chiesto asilo politico. Così si è trasferito in Indonesia, dove ha ricevuto lo status di rifugiato dell’ONU.

Il sig. Jia ha raccontato a molta gente del diffuso malcontento dei Cinesi nei confronti del PCC e di come dovunque i cinesi, compresi gli intellettuali, il grande pubblico e gli stessi membri del PCC abbiano perso la fede nel loro governo. Da quando The Epoch Times ha pubblicato I Nove Commentari, i cinesi in tutta la Cina ed in giro per il mondo, lo hanno letto e se lo passano, generando un massiccio movimento di "Dimissione dal PCC". Quando, il sig. Jia ha spiegato, "Il fatto che 14 milioni di cinesi avevano rinunciato al PCC mi portò ad uscirne fuori." Ad oggi, quasi 20.000 cinesi si sono dimessi dal partito e dalle sue organizzazioni affiliate.

In un recente articolo su The Epoch Times, Jia viene citato poiché avrebbe detto, "Ho ascoltato Voice of America per 20 anni e da tre - quattro navigo sul sito internet di The Epoch Times. Desidero promuovere il movimento di democrazia, faccio sacrifici per il percorso della Cina verso la democrazia e mobilito i membri del partito a dimettersi dal partito. L'influenza su di me di Voice of America e di The Epoch Times è stata tremenda."

Nel ricordare la vita sotto il PCC, il sig. Jia ha detto, "Ci sono due cose che nel mio cuore non posso dimenticare; una è l'orrore, l'altra è la fame." Suo padre era stato un ufficiale dell'aeronautica nel Kuomintang. Quando il sig. Jia aveva sette o otto anni, gli interrogatori del PCC andarono a interrogare suo padre. L'intera famiglia dovette stare in piedi con massima attenzione e guardare mentre i funzionari del PCC picchiavano suo padre; alla fine lo perseguitarono a morte. Lui ha visto come molti ufficiali del PCC picchiarono a morte gli ufficiali di Kuomintang e è stato testimone di vari suicidi commessi per evitare ripercussioni violente contro di loro. Una persona saltò da un tetto, ma non morì, così si tagliò i polsi e morì dissanguato. Nessuno osò mostrare nessuna compassione o provò a fermare l’emorragia. Inoltre, quando uno dei compagni del sig. Jia ruppe una statua del presidente Mao, i membri della guardia rossa picchiarono a morte il ragazzo davanti alla sua classe.

Il figlio del sig. Jia, Jia Kuo, ha rivelato che il sig. Jia ha portato fuori dalla Cina vario materiale, compreso alcuni documenti storici.

Se l'Indonesia rimanda in Cina il sig. Jia, il PCC, non avendo rispetto per i diritti dell'uomo o per la vita umana, lo arresterà. Sarà torturato e la sua vita sarà in pericolo. Per favore sostenete la libertà del popolo cinese ed in particolare quella del sig. Jia. Immaginate il coraggio che ha avuto nel rischiare la sua vita ed il passo avanti di fronte all’oppressione del PCC! Speriamo francamente che tutti i paesi nel mondo libero vengano in suo aiuto, affinché l'Indonesia non neghi il suo accordo con le Nazioni Unite e non si inchini alla Cina in cambio di benefici materiali a discapito della giustizia vera. Se il sig. Jia perde il suo tentativo di libertà, il messaggio al mondo sarà che tutti dobbiamo temere di fare un passo in avanti. La storia ricorderà per molto tempo i crimini commessi in questi periodi. Il coraggio deve vincere, non l’oppressione. Le azioni intraprese per sostenere la giustizia in questo sforzo senza precedenti dovrà per sempre rimanere un faro di luce per noi tutti.

Versione inglese: http://falunhr.org/index.php?option=content&task=view&id=1595&Itemid=83=

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