I Pensieri Retti di un Discepolo della Dafa Devono Essere Forti

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I. Il Processo di Aiutare gli Altri Praticanti è Anche un Processo di Coltivare Se Stessi

Recentemente, ci sono stati numerosi praticanti che sembravano subire delle interferenze. Il segnale più grave e ovvio era che quei praticanti perseguitati dalle interferenze non potevano studiare la Fa; perdevano la concentrazione mentre inviavano pensieri retti e forse dicevano parole strane mentre lo facevano. Alcuni di loro avevano i sintomi di una malattia. La maggior parte di questi casi sono dovuti all’esistenza di attaccamenti di lunga data che questi praticanti non hanno lasciato andare e sui quali sono testardi. In più non possono accettare i suggerimenti degli altri praticanti. Non seguono strettamente la Fa e persistono in un qualche attaccamento o in un pensiero che non è in accordo con la Fa. Possono anche essere dipendenti dall’ambiente e da fattori attorno a loro.

Anche se i praticanti hanno attaccamenti, fintanto che sono praticanti della Dafa, dovrebbero percorrere il sentiero stabilito dal Maestro. Così non possiamo assolutamente permettere la persecuzione e l’interferenza del male, anche se la persecuzione è in corso. Anche se in apparenza stiamo aiutando gli altri praticanti, in realtà tutti i praticanti dalla Dafa stanno resistendo alla persecuzione e distruggendo il male insieme, aiutando il Maestro nella rettifica della Fa.

In "Insegnamento della Fa a San Francisco, 2005," il Maestro ha detto:

" Quando degli studenti manifestano un grave karma di malattia, ci sono senza dubbio due scopi. Il primo è far sì che quella persona manifesti quello stato per vedere come le persone intorno a lei lo guardano, per verificare come reagisce la vostra mente e se ne viene toccata."


" L’altro scopo ha a che fare con la persona stessa: quanto bene ha coltivato la persona che mostra il karma di malattia?"

La mia comprensione è che il Maestro ha messo "vedere come le persone intorno a lei lo guardano " prima di "la persona stessa." In aggiunta al fatto che aiutiamo questi amici praticanti, non è una parte molto importante anche il cercare le nostre mancanze? Dovremmo veramente guardare dentro noi stessi, trovare i nostri attaccamenti che sono difficili da scoprire.

Non dovremmo avere l’atteggiamento tipo: “Ho fatto ciò che potevo; ma lui o lei è così e quindi non faccio assolutamente niente.” Dobbiamo veramente guardare a noi stessi. Se guardiamo e guardiamo e tutto ci sembra a posto, allora questo stesso fatto è un problema.

C’è un altro fenomeno. Dopo che alcuni di noi condividono le proprie esperienze con praticanti che stanno avendo dei problemi, i problemi di quei praticanti si ripetono e a volte diventano addirittura peggiori. Non dovremmo biasimarli per il fatto di non aver accettato i nostri suggerimenti. Dovremmo veramente pensare perché le cose sono andate in quel modo. Il Maestro ha detto,

"Inoltre, avete bisogno di vedere se voi avete degli attaccamenti. Quando i vostri suggerimenti non vengono accettati, pensate prima ai problemi degli altri o prima di tutto pensate a voi stessi?” (Insegnamento della Fa alla Conferenza in Nuova Zelanda – traduzione provvisoria)

Come praticanti, una volta che ci viene chiesto di guardarci dentro, non dovremmo discutere o arrabbiarci e andarcene; quella non è la giusta reazione di un coltivatore.

Studiando le nuove lezioni e gli scritti del Maestro, ho compreso che il processo di aiutare gli amici praticanti è anche un processo di lasciare andare il proprio sé e di assimilarsi alla Fa. In questo processo, può capitarci qualsiasi cosa e possiamo incontrare le situazioni più diverse. I praticanti possono anche sperimentare il ripetersi dei loro problemi, ma non possiamo essere carenti o abbandonare, e questo vale per ciascuno di noi. Come ha detto il Maestro, tutte le situazioni che incontriamo nella nostra coltivazione,

"in cui voi siete tenuti a coltivare voi stessi, sono parte del sentiero che dovete percorrere, sono ciò che dovete affrontare e che dovete affrontare con correttezza. Niente di tutto questo può essere sorvolato." ("Insegnare la Fa in Canada, 2006")

In questo processo, ciò che ho imparato di più è che, solo se prendiamo la Fa come Maestro, se ci ricordiamo in ogni momento e in ogni luogo che siamo coltivatori, e non dimentichiamo di coltivare noi stessi mentre aiutiamo gli altri, possiamo percorrere un sentiero buono e retto.

" Non importa che stato emerge, voi dovete guardare sempre a voi stessi. " ("Insegnare la Fa alla Conferenza della Fa nella Capitale degli Stati Uniti")

Solo se abbiamo forti pensieri retti, un ragionamento chiaro, se crediamo nel Maestro e nella Fa e crediamo fermamente che gli amici praticanti potranno superare le difficoltà, possiamo vedere "l’ombra dei salici, la freschezza dei fiori, un posto per riposarsi " (Zhuan Falun)

Quando ho aiutato gli amici praticanti, c’erano sempre altri praticanti che mi ricordavano che ho bisogno di “progredire costantemente in modo diligente”, e mi incoraggiavano ad essere paziente, calmo e fiducioso.

II. Dipendenza

Alcuni praticanti che sono perseguitati mostrano un forte attaccamento alla dipendenza. Quando si sentono malati fisicamente, vanno a casa di altri praticanti, invece di pensare indipendentemente a come superare la tribolazione con pensieri retti. Ma questo loro atteggiamento non dovrebbe andare all’estremo di non essere capaci di superare le difficoltà senza essere con gli altri praticanti. A volte trascurano anche le loro responsabilità e gli obblighi nei confronti delle loro famiglie.

Il Maestro ci ha insegnato a studiare la Fa bene e a percorrere il nostro sentiero. Non sto dicendo che durante i tempi difficili non dovremmo cercare l’aiuto degli amici praticanti. Se tutti possono comprendere e condividere le esperienze in base alla Fa, trattare ogni cosa con pensieri retti e sanno comportarsi correttamente, allora tutti possono migliorare molto velocemente. Ci sono stati praticanti che hanno trovato le loro mancanze condividendo con calma le proprie esperienze sulla Fa e incoraggiandosi a vicenda. Durante la condivisione, ogni praticante guarda costantemente a se stesso e si corregge. Leggono anche la Fa pazientemente, inviano pensieri retti e leggono anche ogni carattere con cura, cercando di correggere se stessi. Facendo così migliorano molto velocemente. Penso che la cosa più importante sono il proprio stato mentale e la propria motivazione.

L’aiuto degli amici praticanti e l’ambiente formato da loro possono aiutare fino ad un certo punto. Ma il fattore più importante è ancora studiare la Fa bene e migliorare la propria xinxing. Quando incontriamo dei problemi, il nostro primo pensiero dovrebbe andare al Maestro e alla Dafa, non al fatto di dipendere da altri praticanti.

III. Essere Rispettosi Verso il Maestro e la Fa e Percorrere Rettamente il Proprio Sentiero

Ho incontrato queste cose mentre aiutavo altri praticanti. Quando alcune persone sentono chiacchiere sul fatto che si può dare la salvezza ai propri parenti che sono morti, si attaccano molto a questa cosa. E più ci pensano e più questa cosa diventa sensata, e dimenticano ciò che la Fa del Maestro ci ha insegnato su questa questione. Inoltre alcune persone, quando incontrano cose che non comprendono e non sanno cosa fare, dicono, “Se possiamo fare un sogno, il Maestro ci dirà cosa fare.” Quando abbiamo degli attaccamenti e non li comprendiamo da soli, a volte il Maestro ci dà dei suggerimenti nei nostri sogni e ci ricorda qualcosa. Ma non possiamo attaccarci a questo e usare questi suggerimenti come base per guidare le nostre azioni. Dovremmo infatti sempre usare la Dafa per giudicare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Il Maestro ha detto,

"Alcune cose malvagie pretendono di essere i miei Fashen. Comportatevi bene e valutate le cose con la Dafa. Se qualcuno conta sul fatto che i Fashen gli dicano cosa fare, questo è attrarre demoni. ("Insegnamento della Fa alla Conferenza degli USA Orientali" (traduzione provvisoria)

Inoltre ci sono praticanti che hanno il loro terzo occhio aperto a cui piace guardare sempre le altre persone. Guardano le persone che sono vive e quelle che sono morte. Guardano le persone nelle loro faccende ordinarie e anche i praticanti che stanno passando delle tribolazioni: chi ha il corpo tutto nero, chi siede su un fiore di loto, chi è posseduto, ecc. Quando i praticanti non hanno forti pensieri retti, possono subire delle interferenze. Non è meglio lasciare che i praticanti progrediscano in base alla Fa? Inoltre dobbiamo vedere che questo è ovviamente contro i fondamenti della Dafa. Io non sto dicendo che i praticanti con il terzo occhio aperto non possono parlare, ma non dovrebbero parlare degli altri praticanti in questo modo. È meglio non attrarre l’attenzione su questo genere di questioni, perché è possibile sviluppare degli attaccamenti a causa di questo.

Chiedo anche a tutti di ricordare questo con determinazione: il Maestro è diverso da noi. Non dovremmo mai pensare qualcosa del tipo che il Maestro è il numero uno e noi siamo i numeri due. Anche se questa non è una cosa che viene detta apertamente, ma qualcosa che qualcuno dice sconsideratamente, questo può comunque generare demoni nella propria mente. Un coltivatore dovrebbe sapere questo in ogni contesto: noi non dovremmo mai considerarci della medesima categoria del Maestro.

IV. Non Lasciamo che il Gruppo di Studio Diventi una Formalità

Il Maestro ha detto che si può progredire più velocemente in gruppo, ma il Maestro non ha mai detto che quando qualcuno entra in questo ambiente può migliorare senza coltivarsi. Il Maestro ci ha lasciato la forma del gruppo di studio, ma non ci ha lasciato solo la forma. Le parole del Maestro sono la Fa e hanno un significato profondo. Amici praticanti, specialmente quelle persone che sono assistenti in vari luoghi dove ci sono gruppi di studio, per favore studiate di nuovo, “Spiegazione del Contenuto della Falun Dafa”, “Insegnamento della Fa alla Conferenza degli Assistenti a Changchun”, “Insegnamento della Fa all’Incontro degli Studenti dell’Asia-Pacifico” e “Insegnamento della Fa alla Conferenza Internazionale di New York 2004” e non lasciate che i gruppi di studio si trasformino in delle formalità. I gruppi di studio sono veramente gruppi di studio, e sono una forma di coltivazione che il Maestro ha lasciato per noi, non per un gruppo di praticanti che guidano altri praticanti.

V. L’attaccamento della diffidenza

L’attaccamento della diffidenza può causare molta distanza tra i praticanti. Può troncare la nostra capacità come gruppo e può fare danni gravi. Se non riconosciamo questo attaccamento e non ce ne liberiamo, il male lo ingrandirà, si servirà di esso e trasformerà persino delle immagini, sia nella mente che nella vita reale.

Una volta ho tentato di chiamare un praticante e il numero era scollegato. Improvvisamente è apparso un pensiero nella mia mente: il numero è stato cambiato. In seguito uno dei membri della sua famiglia mi ha detto che questo non era il suo numero. L’attaccamento del sospetto e della diffidenza è emerso immediatamente e mi sono arrabbiato molto. Ho pensato: è una praticante, come ha potuto darmi un numero sbagliato! Ma non ho compreso che questo è l’attaccamento della diffidenza, perché la “prova” a sostegno del sospetto sembrava convincente.

Dopo aver compreso questo attaccamento, ho cercato di eliminarlo. In questi giorni, quando invio pensieri retti, aggiungo sempre un pensiero per eliminare questo attaccamento quando ripulisco me stesso. A volte quando questo attaccamento emerge, so dominarlo. In quelle circostanze dobbiamo fare un passo indietro e considerare le cose con calma e riusciamo a farlo se consideriamo le nostre responsabilità verso la Dafa come la cosa più importante. Dopo essere migliorato a questo riguardo in base alla Fa, ho incontrato quel praticante. Si è trattato di un semplice fraintendimento e lui non ha mai cambiato numero.

Io penso che attualmente ci siano molte questioni e molti conflitti tra i praticanti dovuti all’attaccamento del sospetto. Ovviamente ci sono pochi praticanti che mentono per convalidare se stessi e usano persino dei mezzi della gente comune per farlo, e noi dobbiamo rendercene conto chiaramente. Per esempio nel processo di aiutare i praticanti sentiamo sempre cose come: “le altre persone non mi stanno a sentire; qualcuno ha una cattiva opinione di me; qualcuno non va d’accordo con me a causa di questo”. Ma le cose possono non essere sempre così come le percepiamo.

Infatti quando un praticante fa molto e ha molte iniziative, ma non è compreso dagli altri praticanti e può persino essere frainteso, sospettato, guardato male e persino biasimato dagli altri praticanti, per lui è veramente difficile. Ma questo non è forse un sentimento umano? Conosco un praticante che, quando si trova di fronte a tribolazioni di questo tipo, è sempre calmo e tranquillo. Non cambia mai il suo comportamento. Non discute e non si lamenta e io lo ammiro molto da questo punto di vista. Amici praticanti, per favore non interferite più con gli altri praticanti a causa dell’attaccamento al sospetto e alla diffidenza. E i praticanti che sono fraintesi dovrebbero pensare al motivo per cui sono oggetto di sospetti e diffidenze. Se veramente non è dovuto a nulla che vi riguarda, allora non devono lasciare che questo interferisca con la volontà di progredire diligentemente e con i propri forti pensieri retti. Dobbiamo credere fermamente che alla fine porteremo a termine il nostro percorso e che tutto ciò che accade durante il tragitto è solo parte del processo.

Ho messo per iscritto questi pensieri con il proposito di condividere con gli amici praticanti e di esporre e distruggere quelle sostanze impure, per rendere il nostro ambiente più chiaro e retto.

Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2007/1/22/81907.html

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