Storie dell'Antica Cina: Quattro Storie di Tolleranza e Perdono

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Marquis Wen di Wei Tiene Fede al Suo Patto

Nel 403 a.C., Han (uno dei Sette Stati Combattenti) chiese al governante di Wei di inviare le sue truppe per appoggiarlo nell’attacco dello stato di Zhao. Marquis Wen di Wei declinò la richiesta e disse: “Dal momento che Wei e Zhao sono stati che hanno un legame fraterno, abbiamo firmato un patto di mutua non aggressione. Così, non posso aderire alla tua richiesta.” Sentite queste parole il messaggero di Han se ne andò in collera.

Quando a Zhao sentirono di ciò che era accaduto, il suo governante chiese a Wei di fornire delle truppe per aiutarli ad attaccare lo stato di Han. Marquis Wen di Wei uso lo stesso argomento per rifiutare la richiesta di Zhao. Anche il messaggero di Zhao se ne andò in collera.

In seguito sia Han che Zhao ripensarono al comportamento amichevole e tollerante di Marquis Wen e a come era stato amichevole verso entrambe. Lo ammirarono e mostrarono un grande rispetto per lo Stato di Wei. In questo modo, Wei divenne la guida dei tre stati: Wei, Zhao e Han. Come risultato di questa alleanza, gli altri stati non gareggiarono più con Wei. [Da Zizhi Tongjian, che narra la storia della Cina dal periodo degli Stati Combattenti dal 403 a.C. fino all’inizio della dinastia Song nel 959 d.C.]

Tang Suei Consiglia Xin Lingjun

Xin Lingjun sconfisse l’esercito di Qin e salvò Handan, la capitale di Zhao. In seguito il Signore di Zhao progettò di andare ben al di là dei confini della capitale per dargli il benvenuto nella città. Prima dell’incontro, Tang Suei consigliò Xin Lingjun su come comportarsi citando un proverbio: “Ci sono cose che uno non dovrebbe sapere e cose che uno deve sapere. Ci sono cose che uno non dovrebbe dimenticare e cose che uno deve dimenticare.”

Xin Lingjun chiese: "Cosa vuoi dire?"

Tang Suei rispose: "Quando qualcuno mi odia, questo è qualcosa che devo sapere. Se sono debitore verso qualcuno, devo tentare di ripagarlo. Se qualcuno non mi comprende, allora dovrei cercare di spiegarmi con gentilezza. Non dovrei provare odio per gli altri, e dovrei essere capace di perdonare per dissolvere ciò che è nel mio cuore. Ma nel processo del dissolverlo, dovrei evitare di arrecare ansia e frustrazioni agli altri. Quando qualcuno è gentile con me, questo è qualcosa che non dovrei dimenticare, ma dovrei essere grato e ripagare il mio debito. Quando ho fatto delle buone azioni per gli altri, questo è qualcosa di cui dovrei dimenticarmi. Altrimenti posso mettere molta pressione sugli altri e su me stesso. Ora che hai sconfitto Qin, difeso Handan e salvato lo Stato di Zhao, hai dato un grande contributo! Il Signore di Zhao sta venendo a ringraziarti personalmente. Quando lo vedi, spero che sarai capace di dimenticare la gentilezza che gli hai dato.”

Xin Lingjun disse sinceramente: "Seguirò i tuoi insegnamenti!" (da Zhan Guo Ce - "Strategie degli Stati Combattenti")

Se non si può essere stolti e fingere di essere sordi, allora non si può diventare i padroni di casa

Dopo che Guo Ziyi domò la Rivolta An Shi, realizzò la grande impresa di far rinascere la Dinastia Tang. Di conseguenza, l’Imperatore Tang Daizong fu molto rispettoso nei confronti di Guo Ziyi e acconsentì al matrimonio di sua figlia, Shenping, con il figlio di Guo Ziyi, Guo Ai.

Un giorno la giovane coppia ebbe un litigio. Quando Guo Ai si accorse che sua moglie agiva in modo capriccioso, disse arrabbiato, “Che cosa ti rende così speciale? Conti sul fatto che tuo padre è l’Imperatore? Lascia che te lo dica, la terra di tuo padre è stata salvata quando mio padre ha sconfitto An Lushan. Mio padre si è curato poco del trono di Imperatore, e questa è la ragione per cui non è lui stesso l’Imperatore!”

Dopo aver sentito la dichiarazione violenta di Guo Ai, la Principessa Shanping andò arrabbiata al palazzo per riferire all’imperatore il comportamento di suo marito.

Dopo aver ascoltato sua figlia, l’Imperatore Tang Daizong rispose con calma, “Sei solo una bambina, e ci sono ancora così tante cose che non comprendi. Ciò che tuo marito ha detto è vero. La nostra terra è stata protetta da tuo suocero, Guo Ziyi. Se avesse voluto essere Imperatore, lo sarebbe già, e la terra non apparterrebbe a noi, la famiglia Li.” Esortò sua figlia a non accusare il marito di “organizzare una rivolta” basandosi solo su ciò che aveva detto in un momento di rabbia e la invitò a vivere con lui in armonia. La principessa si calmò dopo aver ascoltato i consigli di Tang Daizong e tornò a casa.

Guo Ziyi era un po’ preoccupato dopo aver saputo di ciò che era successo. Quando sentì che suo figlio aveva fatto delle affermazioni così violente, vicine al tradimento, ordinò immediatamente ai suoi subordinati di andare a prendere suo figlio. Lo portò al palazzo è chiese all’Imperatore di punire Guo Ai in modo appropriato.

Tang Daizong fu tuttavia molto gentile. Confortò Guo Ziyi e disse, “La giovane coppia ha litigato e si sono scambiati delle parole dure. Noi vecchi non dovremmo prendere così seriamente questa faccenda. Non c’è forse un proverbio che dice ‘Se non si può essere stolti e fingere di essere sordi, allora non si può diventare i padroni di casa?’ Fingi semplicemente di non aver sentito nulla di questa faccenda.”

Sentite questa parole, Guo Ziyi non fu più ansioso e fu molto grato all’Imperatore.

(Da ZiZhi Tongjian)

Forza e Debolezza

Durante l’era della Dinastia Wei Orientale e della Dinastia Qi del Nord, Cui Luo trattava il Vice Primo Ministro con estremo rispetto. Anche Cui era trattato con molta cortesia dall’Imperatore Shizong.

Cui Luo amava raccomandare all’Imperatore Shizong le persone di talento. Gli raccomandò Xing Shao come una persona che avrebbe potuto essere un buon consigliere per il Primo Ministro e che avrebbe potuto trattare affari governativi altamente confidenziali. Grazie alla raccomandazione di Cui Luo, l’Imperatore Shizong prese Xing Shao alle sue dipendenze. L’Imperatore Shizong diede grande fiducia a Xing Shao e aveva molta stima di lui. Dal momento che Xing Shao trattava normalmente molti affari governativi confidenziali, aveva molte occasioni per parlare con l’Imperatore Shizong. Durante queste conversazioni, Xing Shao spesso criticava Cui Luo, cosa che infastidiva molto l’Imperatore Shizong.

L’imperatore Shizong disse a Cui Luo, “Parli sempre delle virtù di Xing Shao, ma Xing Shao parla sempre delle tue debolezze. Sei così stolto!”

Cui Luo rispose nobilmente, “Xing Shao parla male di me, e io parlo bene di lui. Entrambe stiamo dicendo la verità. Non c’è nulla di sbagliato in questo!”

Cui Luo trattava gli altri con indulgenza, ma era molto severo con se stesso. Non solo era capace di riconoscere le capacità degli altri e di tollerare i loro difetti, ma affrontava le proprie mancanze onestamente. Che atteggiamento nobile! (Da Libro della Dinastia Qi del Nord)

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C’è un antico proverbio: "La tolleranza rende una persona magnanima e i pochi desideri la rendono più forte.” La tolleranza è una caratteristica straordinaria. Significa avere un cuore magnanimo e l’essere in uno stato pieno di compassione e di altruismo. È una virtù tradizionale della cultura cinese, una qualità nobile trasmessa al genere umano dagli dèi. Oggi tuttavia il Partito Comunista Cinese si oppone al corso della storia, minando la cultura e i valori tradizionali, e diffamando i principi di “Verità, Compassione, Tolleranza”. È tempo che ciascuno decida quali sono i valori più importanti per lui stesso e prenda posizione in questa lotta tra il bene e il male.

Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2007/7/3/87307.html

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