Islanda: Morgunbladid: La Torcia dei Diritti Umani – L’Islanda si muove

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All'avvicinarsi dei Giochi Olimpici, che avranno luogo la prossima estate, le nazioni del mondo sono di fronte alla difficile questione: "Come potranno le Olimpiadi sostenere la situazione dei diritti umani in Cina?" La Carta Olimpica dichiara che lo scopo delle Olimpiadi è di mettere lo sport al servizio dello sviluppo armonioso dell’uomo, con la prospettiva di promuovere una società pacifica interessata a preservare la dignità umana. La giustificazione del Comitato Olimpico, per aver scelto la Repubblica Popolare Cinese per i Giochi Olimpici 2008, è stata basata sulla convinzione di portare un cambiamento positivo nel paese. La scelta quindi è stata fatta a condizione che i diritti umani fossero finalmente rispettati in Cina.

Negli ultimi anni, organizzazioni internazionali indipendenti come Amnesty International, Human Rights in Cina ed Human Rights Watch, hanno sostenuto che la situazione dei diritti umani in Cina non è migliorata, ma addirittura è peggiorata. Altre organizzazioni interessate, come la Società Internazionale per i Diritti Umani, Reporter senza frontiere, Medici contro il prelievo forzato di organi, la China Aid Association, ed Olympic Watch, sostengono queste dichiarazioni. L'organizzazione indipendente, che indaga sulla persecuzione del Falun Gong in Cina (CIPFG), ha protestato di fronte all'aumento delle violazioni dei diritti umani nel paese, richiamando l'attenzione sui crimini contro la pace e lo Spirito Olimpico, sul lucroso mercato del prelievo degli organi, sulla persecuzione dei cristiani, sulla repressione del popolo tibetano, sulla repressione della libertà d'espressione, sul sabotaggio degli sforzi per porre fine al genocidio nella regione del Darfour in Sudan, e sulla violenta repressione dei monaci in Birmania.

Turbati da questa situazione, creata dal governo cinese, le organizzazioni hanno avviato una "Staffetta Mondiale della Torcia dei Diritti Umani", che ha iniziato il giro del mondo, nel cuore di Atene la sera del 9 agosto, un anno prima dell’inizio dei Giochi Olimpici. Alla cerimonia inaugurale ad Atene, i partecipanti sono venuti da ogni parte del mondo. Una serie di eventi dedicati alla causa, e progettati in tutta Europa, in Australia e negli Stati Uniti, ha motivato Sindaci, Membri del Parlamento, atleti e tutti coloro che sono interessati alla questione dei diritti umani, a far conoscere ufficialmente le loro preoccupazioni.

Oltre all’impegno degli accordi internazionali, i diritti umani fondamentali sono elencati nella Costituzione della Repubblica Popolare Cinese, compresa la libertà d'espressione, la libertà di stampa, la libertà per le organizzazioni, la libertà per i gruppi religiosi, e la libertà di non essere oggetto di detenzione senza motivo e senza processo. In realtà, quando questi diritti sono violati, gli avvocati che tentano di fermare la Repubblica responsabile, attraverso il sistema legale, vanno incontro alla coercizione e alla persecuzione.

Gao Zhisheng, un rispettabile avvocato cinese, nominato al premio Nobel per la pace, è scomparso dalla sua casa il 22 settembre del 2007!. Egli quest'anno ha pubblicato un libro “A China more Just - My fight as Rights lawyer in the World lagest comunist state”, (“Una Cina più Giusta - La mia lotta come avvocato dei diritti umani nel più grande stato comunista del mondo”). Inoltre, ha scritto una relazione di 16 pagine al governo degli Stati Uniti, un’implorazione alla società internazionale due giorni prima della sua scomparsa. In nome della Fiaccola dei Diritti Umani, gli avvocati australiani hanno chiesto la liberazione immediata di Zhisheng e di tutti gli altri prigionieri di coscienza, i cui diritti sono stati violati nel nome dei Giochi Olimpici.

Ye Guozhu, un organizzatore di manifestazioni pacifiche, in nome di 1 milioni di residenti di Pechino, le cui case sono state demolite per essere sostituite da una costruzione Olimpica, senza il giusto compenso, è stato imprigionato e torturato per quattro anni, e l'organizzazione è stata soppressa.

I giornalisti islandesi, che intendono partecipare ai Giochi Olimpici la prossima estate, potrebbero essere costretti ad accettare limitazioni alla loro libertà giornalistica, per non raccontare ciò che avviene realmente in questo popolato paese.

Il Partito Comunista Cinese, ha ammesso apertamente l’esistenza di informazioni dettagliate e personali, di tutti i giornalisti che intendono recarsi in Cina la prossima estate. La verità è una forza liberatoria, ma le autorità repressive hanno un bisogno costante di mascherare le loro azioni, vivendo nel timore della verità e della volontà delle persone. L'esistenza di 30.000 poliziotti Internet, che "proteggono" il pubblico cinese dalle discussioni sulla democrazia, sui diritti umani e sulle religione, evidenzia tale paura.

Da qui all’inizio delle Olimpiadi, nell’estate del 2008, il Staffetta della Fiaccola dei Diritti Umani avrà visitato 35 paesi e 150 città, riflettendo lo spirito solenne dei Giochi Olimpici come simbolo per la dignità umana e il rispetto per la vita.

Prima che i riflettori dei mezzi di comunicazione si spostino sugli atleti a Pechino, la prossima estate, le organizzazioni dello sport, i governi, i giornalisti ed il grande pubblico di tutto il mondo dovranno prendere posizione riguardo l’uso improprio della visione Olimpica. Come può il panorama Olimpico sostenere una nazione, che è più interessata a trarre vantaggio abusando dei diritti fondamentali umani, che di onorare i diritti umani in occasione del più grande evento sportivo nel mondo?

I Giochi Olimpici ed i crimini contro l'umanità non possono coesistere. In Islanda, dove i diritti umani, la pace e l'aiuto allo sviluppo sono pietre miliari, il governo prenderà senza alcun dubbio una posizione esplicita sulla questione nel corso del nuovo anno.

Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2008/2/2/93935.html

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