Italia: Roma: I praticanti manifestato in ricordo del 25 aprile 1999

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

I praticanti del Falun Gong hanno svolto una manifestazione vicino all'Ambasciata Cinese a Roma per commemorare " l'Appello del 25 aprile 1999 " e per protestare contro la persecuzione del Falun Gong in Cina, che dura ormai da nove anni.

I praticanti si sono radunati vicino all'Ambasciata cinese. Hanno eseguito gli esercizi del Falun Gong, al fine di far conoscere ai passanti in cosa consiste la pratica; inoltre, con l’ausilio di striscioni e manifesti hanno potuto dare una chiara spiegazione dell’attuale situazione del Falun Gong in Cina.


Pechino: I fatti del 25 aprile 1999

Dopo maltrattamenti ingiusti, piu di 10.000 praticanti del Falun Gong arrivarono davanti al governo centrale a Beijing per fare un appello pacifico, esercitando il loro diritto costituzionale, e chiedere ai dipartimenti governativi correlati un trattamento giusto. Era uno dei più ampi e pacifici movimenti per i diritti civili nella storia cinese da quando il PCC sali al potere.

Dopo questo evento il PCC lanciò una persecuzione su ampia scala contro il Falun Gong.

Secondo il sito web Minghui, sono stati confermati 3.148 casi di praticanti del Falun Gong morti come risultato della persecuzione. Molti casi di detenzione brutale e di morte non vengono dichiarati, visto il blocco dell'informazione che il regime cinese impone, per il quale riportare questi casi al di fuori dell'autorità costituisce il grave crimine di "rivelare segreti di Stato".

Testimoni dell'appello del 25 aprile 1999 affermano che il PCC lo ha chiamato un "assedio", per poter giustificare la persecuzione contro il Falun Gong.

La sig-ra Zhou Yuling, una praticante di Pechino, racconta la sua esperienza di fronte all' Ufficio degli Appelli a Pechino il 25 aprile 1999.

La sig.ra Zhou Yuling richiama, "Ho deciso di andare all’ Ufficio degli Appelli dopo aver sentito che la polizia, nella città di Tianjin, ha arrestato praticanti del Falun Gong. La polizia ha detto ai praticanti locali che negli arresti è stato coinvolto l'Ufficio di Pubblica Sicurezza e solamente il Consiglio di Stato di Pechino aveva il potere di rilasciarli."

La sig.ra Zhou ha aggiunto, "La Costituzione Cinese garantisce ad ogni cittadino il diritto di appello. Quello che abbiamo fatto è stato di esercitare il nostro diritto legale. In più, i praticanti del Falun Gong stanno coltivando loro stessi per diventare persone migliori. Loro non meritano di essere arrestati."

Secondo la sig.ra Zhou, lei è arrivata nella strada Fuyou alle 06:00 di mattina del 25 aprile, dove alcuni praticanti erano già arrivati. All' inizio i praticanti si sono sparsi lungo la via Fuyou. Poi la polizia ha chiesto loro di raggrupparsi e di formare una linea.

Noi siamo stati di fronte a Zhongnanhai, provando a tenere la distanza. Ma la polizia ci ha suggerito di formare una colonna proprio lungo le mura dello Zhongnanhai. Poi ci hanno trasferito dall'altra parte della strada, per spostarci dopo di nuovo lungo le mura dello Zhongnanhai. Ci siamo spostati avanti e indietro varie volte. Alla fine la polizia ci ha spostati dalla porta dell' ovest sul lato dello Zhongnanhai. Ho visto la polizia trasferire praticanti anche da altre postazioni. Siamo stati in fila dalla mattina fino oltre le 21:00. Durante l'appello i praticanti non hanno gridato alcuno slogan né mostrato alcuno striscione o manifesto. Alcuni praticanti leggevano in silenzio i libri del Falun Gong, mentre altri praticavano gli esercizi in silenzio. A parte alcuni praticanti che raccoglievano i rifiuti in buste di plastica, nessuno camminava."

"I praticanti erano molto silenziosi e pacifici. Chiunque avrebbe visto la scena sarebbe stato toccato."

* * *

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

Potete stampare e diffondere gli articoli ed i contenuti pubblicati su Clearharmony, ma per favore citate la fonte.