L'incapacità di aprirmi mi ha impedito di avanzare come praticante

Condivisione presentata alla Conferenza Europea della Fa di Berlino 2008
 
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Saluti al Maestro, Saluti ai praticanti!

È da molto tempo che non mi trovo davanti ad un gruppo di praticanti a condividere le mie esperienze. Trovo in generale molto difficile condividere. Ho sempre trovato difficoltoso aprirmi e parlare delle mie mancanze, ed è una cosa che mi ha accompagnato durante tutta la mia vita. In famiglia non abbiamo mai parlato delle nostre faccende personali, o di cose difficili o imbarazzanti. I miei genitori hanno sempre ignorato quel genere di cose, quindi abbiamo sempre tutti preteso che non esistessero. L'incapacità di aprirmi mi ha impedito di avanzare come praticante. Ciò a cui mi sono appena illuminata, tuttavia, è che dato che ciò deriva dalla mia educazione, allora non è ovviamente altro che una nozione post-natale – non è me, è solo un attaccamento. È tempo di liberarmene!

Quindi questa condivisione è il mio primo tentativo di sbarazzarmi di questo attaccamento, e già attraverso l'arduo processo di scriverne, alcuni pezzi se ne sono volati via. All'inizio, sentivo che non serviva a nulla scrivere qualsiasi cosa, a meno che io non scrivessi le cose che avevo paura di rivelare. Più tardi ho scoperto che, anche se le stavo scrivendo, molte di quelle paure erano già svanite.

Voglio comunque condividere alcuni dei miei attaccamenti più persistenti nella speranza che, rivelandoli e riflettendo su di essi, io possa iniziare ad allontanarli da me e possa incontrare meglio gli standard di un praticante.

Per prima cosa lasciatemi spiegare la mia comprensione degli standard di un praticante. dal mio punto di vista, quegli standard sono incredibilmente elevati! Stiamo coltivando verso la divinità, qualcosa che non ha precedenti, è semplicemente enorme. In “Viaggio in Nord America per insegnare la Fa” il Maestro ha detto:

“Oggi, io posso dirvi questo: la vostra coltivazione non è assolutamente una semplice questione personale dell'ottenere il compimento - la vostra coltivazione è salvare gli innumerevoli esseri senzienti nel corpo cosmico che vi corrisponde, e che hanno posto in voi infinita speranza. La coltivazione di voi tutti è salvare gli esseri senzienti in ogni singolo gigantesco e colossale firmamento cosmico. ”

Fermatevi un momento a pensarci; pensate al regno degli Dei. Possiamo farcela ad arrivare fin lì, ma prima dobbiamo raggiungere uno standard molto più elevato di quello degli uomini. Misericordiosamente il Maestro ci ha permesso di farcela, passo dopo passo, ma noi dobbiamo continuare a salire.

Parlando concretamente, incontrare lo standard di un praticante significa mettere la Fa al primo posto in ogni cosa che facciamo.

In Insegnare la Fa alla conferenza della Fa di Boston del 2002, il Maestro ha detto:

“Un discepolo della Dafa dovrebbe mettere la Fa al primo posto in tutto quello che fa - ogni volta che valutate qualcosa, dovete prima prendere in considerazione la Fa.”

Ma questa è una cosa che io non sono mai riuscita a fare! La mia reazione di tremore alle ginocchia, di fronte ad una nuova situazione è spesso piena dell'attaccamento sul tipo di impatto che avrà su di me, piuttosto che al pensiero degli altri o al prendermi le mie responsabilità. Ad esempio, io penso: “Non ho tempo a sufficienza”, “Non mi sento abbastanza sicura per eseguire quel compito”, “Mi fa sentire molto a disagio”, o “Non voglio separarmi da mio marito per altri tre mesi”, ecc. Quando il momento emotivo è passato e posso ripensarci con tranquillità, solo allora riesco a pensarci dalla prospettiva della Fa.

In questo momento storico, abbiamo la responsabilità molto speciale, di aiutare il Maestro a salvare gli esseri senzienti dall'essere eliminati dalla Fa che rettifica il cosmo. Tutto ciò che è cattivo verrà eliminato. Se gli esseri senzienti possono capire che la Dafa è buona, saranno salvati. Questo è il nostro compito, questo è ciò che dobbiamo mettere al primo posto e per farlo dobbiamo fare le tre cose:
- inviare pensieri retti con una mente limpida e focalizzata per eliminare i fattori malvagi che impediscono agli esseri senzienti di riconoscere la Dafa
- chiarire la verità per spazzare via le nozioni sbagliate che sono state impiantate dal male;
- studiare la Fa diligentemente per assimilarci alla Fa, per evitare di essere contaminati dalla vasca di tintura della società umana comune; in questo modo possiamo raggiungere il Compimento.
Lasciare perdere se stessi e mettere questa missione al primo posto è un pensare in modo retto, è lo standard di un praticante.

Accettare le Critiche

Un comune attaccamento che mi fa sobbalzare, lo provo di fronte alle critiche. Anche di fronte ad un semplice commento (non proprio una critica) che diverge dalle mie opinioni, mi fa sentire ferita, così mi metto in guardia e sulla difensiva. Questo è particolarmente vero con mio marito, anche lui è un praticante. Quando vengo offuscata dagli attaccamenti, la mia mente subito risponde con una lunga lista dei suoi errori. La mia mente di praticante, che è invece tranquilla, tuttavia sa che la mia reazione non ha nulla a che fare con lui, e serve per darmi l'opportunità di guardarmi dentro e di far progredire la mia xinxing.

È proprio come il Maestro insegna nello Zhuan Falun, nella Quarta Lezione:

“Se quella persona non vi avesse creato una simile circostanza, come avreste potuto elevare la vostra xinxing? Tu mi tratti bene, io ti tratto bene, tutto procede alla grande, e poi il vostro gong dovrebbe semplicemente crescere, com’è possibile? È proprio perché vi ha provocato questo conflitto, è proprio perché vi ha creato l'occasione perché possiate elevare la vostra xinxing, che avete la possibilità di elevarla davvero”.

Per quella che è la mia comprensione, il Maestro non ci dice le cose direttamente perché, altrimenti non conterebbe come coltivazione. Quindi, il Maestro ha predisposto che la gente intorno a noi ci presenti delle prove e dei suggerimenti che servono per farci coltivare. In effetti allora, quando ci troviamo di fronte a tali prove, non dovremmo focalizzarci su questa o quell'altra persona, ma piuttosto sul Maestro stesso che agisce tramite loro. Che grande onore!

Chiarire la verità

Un altro mio attaccamento persistente mi impedisce di chiarire la verità. Mentalmente so che è ciò che io devo fare, ma nel momento cruciale sembra che io non sia in grado di agire ed essere adeguata allo standard.

Ho molte scuse: Non so come iniziare la conversazione; non penso di conoscere i fatti a sufficienza per parlare in modo convincente; il mio spazio mentale è scadente perché non ho studiato o praticato a sufficienza, ecc. ecc. Sembra come l'essere attaccati a una malattia, è come se avessi un handicap che mi accompagna sempre e con cui devo sempre convivere.

Ho preso così tante volte la decisione di superare questo attaccamento, ma quando giunge il momento di superare la prova, improvvisamente sembra insormontabile. Nell'Insegnamento della Fa alla Conferenza di Chicago del 2004 il Maestro dice:

“Sapete perché molte cose, molti attaccamenti non possono essere rimossi così su due piedi? Perché è così difficile? Vi ho sempre spiegato che le particelle che compongono le particelle, livello dopo livello, dal microcosmo su fino alla materia in superficie. Se voi deste un’occhiata nell’estremo microcosmo, ai materiali formati da ciò a cui la vostra mente è attaccata, vedreste montagne, montagne enormi, fatte di roccia dura come granito e una volta che si sono formate, semplicemente non c’è modo per un essere umano di spostarle.”

Ma noi non siamo esseri umani. Siamo coltivatori per cui il Maestro può aiutarci. Più avanti nella stessa conferenza il Maestro inoltre ci insegna:

Quando un coltivatore non vuole eliminare i suoi attaccamenti, spesso la scusa è, “Quando gli altri mi criticano, non li ascolto, ma se il Maestro mi dirà qualcosa, lo ascolterò.” Ma se il Maestro vi dirà qualcosa, quella grande montagna sarà sparita per conto suo? Quella roccia dura si dissolverà semplicemente senza coltivazione? Se facessi questo per voi, allora la vostra coltivazione non varrebbe come qualcosa fatta da voi, quindi non posso farlo. Dovete eliminarla voi da soli coltivando. Ci sono molte cose che voi non potete fare, ma il Maestro sì. E allora come le fa il Maestro? Non è che appena entriamo in contatto, io le elimino. Quando i vostri pensieri retti sono forti e quando potete respingere quelle cose, le rimuovo per voi un poco alla volta; quale che sia ciò che siete in grado di fare, quello è ciò che io eliminerò e ridurrò per voi. (applausi) Ma dato che siete coltivatori, voi dovete attenervi veramente ai requisiti di un coltivatore. Anche se a volte voi proprio non ce la fate ancora, come minimo dovreste avere quei pensieri retti e dovreste coltivare voi stessi.”

Recentemente ho fatto un piccolo passo in avanti. Io ed un altro praticante dovevamo andare ad un evento sociale VIP, per chiarire la verità. Nessuno dei due si sentiva all'altezza del compito. Entrambi ci siamo detti, che non eravamo adatti a quel tipo di compito, che non sapevamo come avvicinare la gente, che avevamo altri compiti da svolgere e abbiamo continuato a produrre una gran quantità di scuse da risultare quasi dei comici. Piangevo dal ridere!

Poi decidemmo che dovevamo andare a cena prima dell'evento. L'evento si teneva a 5 minuti a piedi, ma ci mettemmo in macchina e cominciammo a vagare senza meta, sempre più lontano dal luogo del convegno, attraversando ponti, lasciandoci la città alle spalle, fuggendo letteralmente via. Ancora risi fino alle lacrime per quanto ridicoli eravamo.

Ma tra le risate divenne chiaramente ovvio che così il Maestro mi voleva mostrare quanto ridicole fossero le mie scuse.

Finalmente tornammo in noi stessi e ci rendemmo conto di dover compiere il ruolo predisposto per noi. Cercai di ricordare a me stessa che tutti lì volevano sentire della persecuzione, dopo tutto si trattava di un evento sulla libertà di religione e di credo. Cercai di ricordare a noi stessi che eravamo Dei e che lì c'erano esseri senzienti che aspettavano di essere salvati da noi!

Stranamente, avevo sempre avuto l'impressione che per quest'altro praticante, fosse estremamente facile chiarire la verità in situazioni come questa. Lo avevo visto in azione in molte occasioni prima di allora, ed avevo sempre provato ammirazione nei suoi confronti poiché, lo ritenevo difficile per me. Ancor più stranamente lui mi confidò che pensava le stesse cose sul mio conto.

L'evento fu un successo. Chiarimmo la verità e ci procurammo diversi buoni contatti. Naturalmente avremmo potuto fare meglio, ma la cosa più importante è che superammo il nostro disagio.

Fede retta

Che cos'era che mi impediva di chiarire la verità? L'attaccamento rinforza se stesso. Ho mancato talmente tante opportunità che il pensiero mi fa rabbrividire dalla vergogna. Ho paura di essere giudicata, di fallire, e dato che tutto ciò è molto scomodo, c'è anche l'attaccamento alla comodità.

Ma sotto tutto questo c'è il pensiero non retto che, chi stà ascoltando non voglia sentire riguardo alla Dafa, che non vogliano sentire la verità. Ma come può essere così se tutto e tutti sono qui per la Dafa?

Tutto ciò si riduce al non avere preso la coltivazione in modo sufficientemente serio. Non ho veramente lasciato andare il sé e messo la Fa al primo posto, e raggiunto lo standard di un praticante. Quando penso alle prove che ho fallito, è perché mi è mancata una fede sufficientemente forte nel Maestro e nella Fa.

Con una fede forte e retta, arriva la fiducia per superare qualunque tribolazione che il Maestro ha predisposto. Eppure io percepisco la misericordia e la pazienza del Maestro perché, più e più volte ancora, Egli mi dona la possibilità di superare le stesse prove che continuo a fallire.

È tempo di iniziare veramente a praticare, di dedicare veramente me stessa a prendere la coltivazione seriamente e di raggiungere lo standard di un praticante.

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