Chiarire la verità alla delegazione cinese a Roma

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Il Maestro ha detto:
“Il male è finito e l'ambiente è cambiato, quindi è ancor più imperativo che voi non allentiate la vostra coltivazione. Forgiate la vostra possente virtù e la vostra gloria compiendo la sacra missione di salvare gli esseri senzienti!”(Saluti, 17 maggio 2009)

Durante la visita di un ufficiale cinese di alto rango a Roma, volevo approfittare per dargli il benvenuto e trasmettergli il messaggio "Falun Dafa è Bene".

Non avevo mai avuto un'esperienza simile, e non sapevo come fare esattamente, ma avevo il desiderio di convalidare la Dafa in questa rara occasione. Anche se non era la stessa circostanza, mi sentivo come se dovevo andare in piazza Tiananmen a Pechino per convalidare la Dafa.

Poche ore prima dell’arrivo del funzionario sono andato con una praticante sul luogo per inviare Pensieri Retti per eliminare le interferenze nelle altre dimensioni.

Ho trovato una stradina dove la polizia si era posizionata all'inizio e alla fine, mentre al centro c’erano solo alcuni turisti. Avevo preparato due alternative, la prima consisteva nell’indossare una maglietta con scritto “Falun Dafa” prima dell’arrivo del corteo, la seconda era di mostrare, al momento opportuno, lo striscione che avevo portato con me con la scritta in cinese "Falun Dafa Hao" (Falun Dafa è Bene").

Ho scelto di fare vedere lo striscione al passaggio delle macchine. Mi sono fermato quasi a metà della stradina sul marciapiede ed ho aspettato il corteo. Il cuore batteva molto forte ed ero agitato, ma nello stesso tempo paradossalmente provavo una sorta di tranquillità nel profondo del cuore.

Appena ho visto arrivare le prime macchine ho voluto dispiegare lo striscione che stranamente mi cadeva ogni volta che provavo ad aprirlo; erano già passate due delle macchine; soltanto dopo, ho notato che erano le macchine delle forze dell'ordine. Quando sono riuscito ad aprire lo striscione stava arrivando la macchina dell'ufficiale cinese. La strada era stretta e quindi le macchine passavano piano e molto vicine a me.

Il tempo si era come rallentato ed in quell’istante stavo pensando, cosa voglio trasmettere a queste persone che vengono dalla Cina e che hanno le menti avvelenate? All'inizio ero molto arrabbiato con loro perché potevano essere quelli che partecipano alla persecuzione dei praticanti della Falun Dafa in Cina, ma poi ho avuto ben chiaro il tipo di messaggio che volevo trasmettere loro. Sono un discepolo della Dafa e voglio veramente mandare a loro un messaggio positivo e di salvezza, questo potevo farlo anche con un semplice sorriso sul viso. Volevo comunicare a loro che, nonostante i praticanti del Falun Gong sono perseguitati, vogliamo offrire ancora delle possibilità a coloro i quali ci stanno perseguitando; offrir loro ancora una possibilità per riflettere su quale posizione vogliono prendere nei confronti della Dafa.

Passavano una ad una le macchine e gli autobus dei cinesi al seguito dell'ufficiale, e lo striscione stava proprio davanti ai loro occhi. Guardavano sbalorditi; erano senza parole.

Con la mia presenza volevo trasmettere il seguente messaggio: “Anche se la persecuzione dura da quasi dieci anni, la Dafa nel mondo trionfa, è sempre onnipresente e niente può ostacolarla, soprattutto in Italia, in un paese libero dal regime comunista. La Dafa viene praticata anche da occidentali, e anche loro sono a conoscenza dei crimini che il partito comunista cinese sta commettendo contro i praticanti del Falun Gong in Cina. “

Ho sentito nello striscione il messaggio più benevolente e positivo che avessi mai potuto trasmettere a qualcuno.

Quando tutta la delegazione è passata, ho piegato lo striscione tranquillamente, l'ho rimesso nello zaino e mi sono allontanato.

Sono sicuro che il messaggio mandato agli ufficiali cinesi ha avuto un impatto forte nelle loro menti ed è stato amplificato notevolmente dai pensieri retti dei praticanti. Ogni persona di quella delegazione, ritornando in Cina, potrà raccontare quello che è accaduto e di come la Falun Dafa è ben presente in occidentale e di come viene praticata non solo dai cinesi.

Il Maestro ha detto:
“La coltivazione dipende da te, il gong dal maestro”. È sufficiente che voi abbiate quel desiderio. Ma è il maestro, poi, che in realtà lo fa, mentre voi non siete assolutamente in grado di farlo.”(Zhuan Falun - Prima Lezione)

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