In questa sezione spiegheremo perché riteniamo che il numero di condannati a morte con organi adatti per il trapianto siano solo il 30% del totale.
1. Tessuti compatibili – una penalità rispetto ai “donatori"
Nel Capitolo II e nell'Appendice I, abbiamo mostrato come la compatibilità HLA sia estremamente complessa. Ci sono sette gruppi di HLA, con un totale di 148 antigeni. Il totale delle possibili variabili è ben sopra i 2.000.000. Ad eccezione dei gemelli monozigoti, è praticamente impossibile trovare un donatore ed un ricevente con identici HLA. Come risultato, ad un organo trapiantato compatibile segue sempre una reazione di rigetto. Deve essere trattato con un'intensa terapia di immuno-soppressione. La probabilità che delle persone non parenti incontrino i requisiti minimi di compatibilità HLA (perché gli immunosoppressivi siano efficaci dopo il trapianto) è fra il 20 e il 30%. Quindi la percentuale di condannati a morte con organi compatibili non può superare il 30% per ogni campione significativo.
2. Finestra critica per ischemia da freddo
Quando un organo viene prelevato da un corpo umano, i tessuti si danneggeranno. Quando il cuore di una persona smette di battere, i suoi organi saranno utilizzabili per una finestra di 15 minuti, e devono essere estratti prontamente e preservati in un liquido a temperatura molto bassa. Persino in condizioni ottimali, l'organo deve essere trapiantato entro una finestra di tempo critica a causa dell'ischemia da freddo (raffreddamento di un organo tramite una soluzione gelida dopo che l'organo è stato prelevato). Con la tecnologia attuale, il tempo critico è di 24 ore per i reni, quindici ore per il fegato, e 6 ore per il cuore. Perciò, in aggiunta alla compatibilità dei tessuti, l'ischemia da freddo è un'altra limitazione critica. Semplicemente non è ancora possibile conservare un organo per necessità future.
In aggiunta a queste limitazioni tecniche, ci sono altre importanti considerazioni quando si usano organi prelevati da condannati a morte che saranno spiegate a seguire.
3. Organi di condannati a morte, una risorsa per una sola volta
Gli organi di condannati a morte, sono una risorsa per una sola volta. A differenza di organi appartenenti a un gruppo di persone viventi, gli organi di condannati a morte non possono essere riservati ad un uso futuro. Naturalmente ci sono rapporti che indicano che alcuni tribunali hanno sospeso l'esecuzione fino a quando l'ospedale non aveva trovato il paziente compatibile. Tuttavia, in molti casi, le esecuzioni di condannati a morte sono un atto politico per il regime comunista cinese per mantenere il suo potere, e perciò non tutte le esecuzioni possono essere sospese per ragioni mediche. Per esempio, a causa delle necessità politiche percepite, il regime comunista cinese può scegliere di eseguire le condanne a morte in occasione di feste nazionali, come il Capodanno, o il Primo Maggio, o la Giornata Nazionale, per dare la massima visibilità all'evento. Molto spesso, il tempo stabilito per tali esecuzioni determina che gli organi del condannato non possano essere utilizzati. Wang Guoqi, un ex specialista in ustioni dell'Ospedale Paramilitare di Tianjin, ha testimoniato davanti al Subcomitato Internazionale sulle Operazioni e sui Diritti dell'Uomo della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti. In una dichiarazione scritta ha affermato, "Ho rimosso la pelle da cadaveri di prigionieri giustiziati," ed ha ulteriormente descritto come si era recato nei luoghi dove venivano effettuate le esecuzioni per espiantare gli organi. Su quattro prigionieri giustiziati solo uno aveva organi compatibili. Al Dr. Wang veniva detto di portare i cadaveri in un ambulanza entro 15 secondi dal colpo fatale. Lui e un altro dottore poi avevano 13 secondi per rimuovere la pelle. [21]
4. Fattori che limitano l'uso di organi di condannati a morte
Le esecuzioni di condannati a morte avvengono in località e momenti diversi. Dato che la Cina non ha una rete di gestione degli organi, come il United Network for Organ Sharing negli Stati Uniti, la compatibilità degli organi di condannati a morte giustiziati può avvenire solo in luoghi vicini alla zona delle esecuzioni. Perciò i condannati a morte vengono considerati merce rara. Alcuni studiosi hanno fatto notare come alcuni tribunali spesso si associno agli ospedali locali per proteggere interessi locali. Questo fenomeno rende ancor più difficile per gli ospedali fuori zona avere la disponibilità degli organi. E' stato solo nell'agosto 2009 che la Cina ha annunciato un sistema di donazione di organi sperimentale in 10 città e provincie selezionate.
Il grafico seguente illustra come i condannati a morte possano essere suddivisi in quattro differenti gruppi in base a luoghi e a tempi specifici. Per principio, in ogni data località ad ogni momento specifico, gli organi prelevati da condannati a morte giustiziati possono essere dati solo a pazienti in quella specifica località in quel periodo specifico. Così, il numero di organi che vanno perduti è probabile che sia molto elevato.
Modello di compatibilità degli organi per condannati a morte in differenti località e zone temporali |
Note: Località B - condannati a morte (donatori)
Cerchiato in rosso: probabilità di compatibilità 20-30% - I condannati a morte sono una risorsa utilizzabile una sola volta
Per questa ragione, temiamo che i detenuti del Falun Gong siano diventati una riserva per espianti di organi vivi compatibili, della qual cosa discuteremo nella sezione seguente.
5. Il prelievo di organi a condannati a morte giustiziati segue la “procedura dettata dal tribunale"
Il 9 Ottobre 1984, il Supremo Tribunale del Popolo della Cina, la Suprema Procura del Popolo , il Ministero degli Interni, il Ministero di Grazia e Giustizia, il Ministero della Salute e il Ministero degli Affari Civili promulgarono e implementarono le "Disposizioni ad Interim sull'Utilizzo di Cadaveri o Organi di Cadaveri dei Condannati a Morte," fornendo l'autorità legale per l'utilizzo di organi prelevati da condannati a morte giustiziati.
Mentre il tribunale, la procura, il centro di detenzione e l'ospedale sono parti integranti del processo del prelievo degli organi dei condannati a morte, la parte chiave è rappresentata dal tribunale, perché emette la sentenza di morte e la fa eseguire. Prima dell'esecuzione, al condannato viene chiesto di sottoporsi ad esami del sangue con l'approvazione del centro di detenzione. Poi il tribunale fa eseguire la sentenza sotto la supervisione della procura. Sia la corte che la procura limitano l'accesso al luogo dell'esecuzione ed assistono al prelievo degli organi del giustiziato da parte dei dottori. Il governo comunista cinese adottò questo processo quando il mercato dei trapianti degli organi era nella sua fase iniziale nel 1984, introducendo queste Disposizioni ad Interim per dare un'autorità legale alla procedura. Ha continuato a seguire questa procedura da allora in poi. Phoenix Weekly (numero 21, 2005) citando una fonte che diceva, "Senza l'approvazione del Dipartimento di Giustizia, gli ospedali non potrebbero assolutamente effettuare prelievi di organi da condannati a morte giustiziati." [22]
I tribunali giocano un ruolo chiave nel procurarsi gli organi di condannati a morte giustiziati
Il modello dettato dai tribunali rende l'utilizzo di organi di condannati a morte giustiziati, una procedura piuttosto pubblica e programmata, ed a volte persino burocratica, nella quale il tribunale, la procura, il centro di detenzione e l'ospedale giocano dei ruoli integrati con in mente i loro interessi. Questo processo è conosciuto agli osservatori dei diritti umani, a dispetto dei continui dinieghi del governo comunista cinese fino agli ultimi anni (vedi Prefazione). Bisogna avere chiaro che i dottori non possono semplicemente andare nei centri di detenzione e chiedere alle guardie carcerarie di andare dai detenuti giustiziati a prelevare i loro organi. Più ci sono parti e passaggi coinvolti, meno è efficiente il processo di espianto degli organi.
6. Requisiti legali per la classificazione come"cadaveri non reclamati"
Le disposizioni Provvisorie del 1984 fornivano le seguenti linee guida per ciò che concerneva l'accettazione di organi da cadaveri non reclamati o da condannati giustiziati; le disposizioni stabilivano che erano accettabili se:
1. Sono non reclamati o rifiutati dai familiari del giustiziato;
2. Sono volontariamente donati dal condannato stesso;
3. I familiari del giustiziato danno il loro consenso.
Inevitabilmente, spinti dagli enormi benefici economici potenziali, alcune persone hanno trovato modi per sfruttare le scappatoie che queste linee guida permettono. Per esempio, in alcuni casi ai familiari non viene notificato il tempo dell'esecuzione ed i cadaveri di conseguenza non vengono reclamati. Ciò nondimeno, queste linee guida impongono comunque delle restrizioni all'uso di organi di condannati a morte giustiziati.
Reazioni dei familiari dei condannati giustiziati all'appropriazione degli organi dei loro cari
Dal 2000, le famiglie dei condannati giustiziati si sono apertamente lamentate per l'espianto degli organi senza il loro consenso. Alcuni hanno persino intentato delle cause. Ciò ha aumentato l'incertezza che circonda l'uso degli organi di condannati a morte.
Nel Settembre 2000, Yu Yonggang di Taiyuan, Provincia di Shanxi è stato condannato a morte per rapina e omicidio. La mamma di Yu ha ripetutamente affermato che l'ospedale ed il tribunale avevano portato via gli organi di suo figlio senza il suo consenso. Lei scrisse una lettera intitolata "La Protesta di una Cittadina in Lacrime" per rendere pubblica la questione, puntando il dito contro importanti organismi governativi.
Nel Maggio 2000, Fu Xingrong, un contadino della Provincia di Jiangxi, fu giustiziato per omicidio. Il tribunale locale vendette i suoi reni ad uno dei principali ospedali della provincia senza il consenso dei familiari di Fu. Per il dolore e l'indignazione il padre di Fu si suicidò. La sorella di Fu incaricò un avvocato di far causa al tribunale locale.
Il 23 Settembre 2003, Lanzhou Morning News riportò un caso in cui un centro di detenzione nella provincia di Gansu aveva "donato" organi di un condannato a morte giustiziato senza il suo consenso. Il tribunale locale stabilì che il centro di detenzione doveva pagare alla famiglia 2.000 yuan come risarcimento. Il direttore del centro di detenzione ammise di fronte ai media che per la donazione di organi è necessario un consenso scritto da parte del condannato, e che in quel caso il centro di detenzione non aveva ricevuto nessun consenso scritto. [23]
Questo genere di reazioni da parte dei familiari ha creato una certa esitazione circa l'uso degli organi dei condannati a morte, almeno in una certa misura, ed ora come ora gli organi dei condannati a morte non possono più essere considerati una risorsa prontamente disponibile e abbondante.
Altre considerazioni includono l'età (idealmente, il 'donatore' dovrebbe avere fra i 20 e i 30 anni) e le condizioni di salute. Molti detenuti sono schiavi del fumo, di alcool e droghe, il che non li rende proprio dei donatori ideali.
Tutto ciò spiega la percentuale relativamente bassa di organi potenzialmente utilizzabili che possono essere ottenuti da “donatori” condannati a morte. Abbiamo discusso di come una scarsa compatibilità degli organi influenzi direttamente la qualità dei trapianti. Se la percentuale di pazienti che muore sul tavolo operatorio o poco dopo fosse alta si rifletterebbe negativamente sulla reputazione del chirurgo e sulla sua carriera. E' ragionevole pensare allora che il chirurgo preferisca non usare per i suoi trapianti degli organi non ben selezionati. Per concludere, noi consideriamo che una percentuale del 20-30% di organi adatti derivanti da condannati a morte sia ragionevole, se non addirittura ottimistica e nei nostri calcoli ci siamo fermati al 30% come limite superiore.
A causa di questi limiti nell'uso degli organi di prigionieri condannati a morte, il numero di organi all'anno provenienti da detenuti giustiziati è probabilmente intorno a 6.000. Eppure fra il 2003 ed il 2006 c'è stata una massiccia crescita in Cina del mercato dei trapianti. Chiaramente gli organi dei prigionieri condannati a morte da soli non bastavano a soddisfare questa altissima domanda.
Riferimenti
[21] Wang Guoqi, "I have removed skins from the corpses of executed prisoners - testimony by Wang Guoqi, a surgeon at the Tianjin Armed Police Corps Hospital," cited from The World Journal at http://www.chinamonitor.org/news/qiguang/wqgzb.htm
[22] Phoenix Weekly (number 21, 2005), "Investigation of Organ Donation from Death Row Inmates," http://www.ifeng.com/phoenixtv/72951501286277120/20050823/617113.shtml> http://www.ifeng.com/phoenixtv/72951501286277120/20050823/617113.shtml
[23] Deng Fei, "Investigation of Organ Donation from Death Row Inmates," Phoenix Weekly, http://health.sohu.com/20081120/n260760080.shtml
Fonte:
http://www.clearwisdom.net/html/articles/2010/1/19/114010.html
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