Il primo passo di Google è moralmente chiaro; anche altri dovrebbero seguire l'esempio

Il Falun Dafa Information Center plaude all'iniziativa di Google di sfidare il Partito Comunista Cinese (PCC) sulla sua censura di Internet e incoraggia altre aziende, governi e singoli individui a fare lo stesso. Inoltre il Centro Informazioni vuole mettere in questione alcuni riferimenti dei media secondo i quali questa mossa è "a rischio" o "sorprendente", dal momento che il costo umano della censura di Internet in Cina non potrebbe essere più chiaro.

Nel corso della storia, dal massacro ruandese, all'Olocausto nazista, alle stragi dei Khmer Rouge in Cambogia, la propaganda e la censura sono state fondamentali per consentire la persecuzione su larga scala dei membri innocenti della società.

Negli ultimi dieci anni, il regime cinese ha destinato centinaia di milioni di dollari per censurare tutti i canali di informazione all'interno della Cina in materia Falun Gong, un gruppo che un tempo rappresentava il 10 per cento della popolazione del paese, e ancora oggi conta milioni di praticanti.

Questi sforzi hanno impedito la conoscenza pubblica sulla realtà delle macchinazioni, della terribile ingiustizia, e dei crimini contro l'umanità che il regime cinese ha imposto ai cittadini che praticano il Falun Gong a partire dal 1999. E' in questo contesto che il Centro Informazioni incoraggia ogni sforzo pacifico di sfidare il controllo esercitato dal PCC su Internet e, soprattutto, chiunque lavori per realizzare un ambiente aperto e libero per Internet in Cina.

Accogliamo con favore gli sforzi di Google o qualsiasi altro ente che veda lo stato moralmente inquietante di Internet come è attualmente in Cina e lavori per rendere la libertà di informazione una realtà in Cina. Con tale libertà arriverà una maggiore conoscenza e comprensione, e con quella, è la nostra speranza, la fine della tortura e l'uccisione di praticanti del Falun Gong.

Fonte: http://www.faluninfo.net/article/947/?cid=84