NEW YORK – Un gran numero di cinesi detenuti perchè praticanti del Falun Gong continuano a morire a causa delle brutali torture subite nelle stazioni di polizia, nei campi di lavoro e nelle prigioni in ogni parte della Cina. Lo riporta un nuovo rapporto del Falun Dafa Information Center.
Fondato su fonti cinesi e internazionali, il rapporto di 46 pagine intitolato “Uccisi per la loro fede: le morti per abusi del Falun Gong nel 2009 [Killed for Their Belief: Falun Gong Deaths from Abuse in 2009] documenta la morte di 96 praticanti del Falun Gong nel 2009. A causa del ritardo delle notizie che fuoriescono dalla Cina, il numero totale delle vittime è destinato a salire nelle prossime settimane.
“La scoperta chiave di questo rapporto – il fatto che 96 persone innocenti che erano vive un anno fa sono morte semplicemente a causa della loro scelta spirituale – dimostra il pericolo mortale che ogni praticante del Falun Gong deve affrontare in Cina” ha dichiarato il Direttore del Falun Dafa Information Center Levi Browde. “Dobbiamo anche tenere a mente che questi sono i casi in cui amici o parenti sono stati abbastanza coraggiosi da mandarci un resoconto, e che noi abbiamo potuto verificare... è probabile che il numero reale dei morti sia notevolmente più alto”.
“In più, i dettagli di questi casi mettono in luce il fatto che queste morti non sono state il risultato di un abuso arbitrario da parte di agenti locali. Piuttosto essi sono l'esito diretto di istruzioni intenzionali da parte dei leader del Partito Comunista, con l'obiettivo di usare ogni mezzo possibile per sradicare una fede praticata da milioni di persone”, ha detto Browde. “I responsabili – ad ogni livello dell'apparato del Partito – devono essere portati davanti alla giustizia”.
Le vittime citate nel rapporto appartengono a tutti i gruppi di età, strato sociale e provenienza geografica. La grande maggioranza è morta a causa delle torture fisiche, psichiche subite e perchè è stato negato loro il diritto alle cure mediche durante la custodia. Molti sono stati uccisi nei primi giorni, o persino nelle prime ore, della loro detenzione. In un caso avvenuto nell'aprile 2009, a Pechino la polizia ha portato via da casa sua una donna di 39 anni. La stessa sera la donna era morta, secondo quanto riferito a causa delle percosse subite con bastone elettrico (caso della Signora Sun Min link http://faluninfo.net/article/950/?cid=165).
In altri casi, i praticanti sono stati rilasciati quando erano in punto di morte, e sono morti poco dopo. Il rilascio all'ultimo minuto e la rapida cremazione dopo il decesso sono tattiche comuni usate dalle autorità cinesi per evitare la responsabilità di detenuti morti durante la custodia.
Le 96 vittime erano di differenti gruppi sociali e professione: contadini e imprenditori, operai in pensione e impiegati, casalinghe e medici. Una larga percentuale era già stata detenuta nei campi di lavoro o nelle prigioni perchè praticanti del Falun Gong. Come negli anni precedenti, le regioni con più vittime sono quelle della Cina nord-orientale.
“La brutalità di queste uccisioni extragiudiziarie, la diversità geografica di questi casi e l'impunità che circonda queste morti solleva serie preoccupazioni per le ampie implicazioni sociali che questa violenza può produrre sia per le vittime che per gli esecutori”, ha detto Browde. “Non è difficile prevedere che coloro che commettono abusi contro i praticanti del Falun Gong oggi non faranno la stessa cosa ad altri cittadini domani.”
I casi e i dettagli citati nel rapporto sono stati raccolti da una varietà di fonti, inclusa la testimonianza di parenti e amici delle vittime, prove fotografiche e le risposte telefoniche fornite dalle autorità delle prigioni o delle stazioni di polizia interessate. Le fotografie sono disponibili soprattutto nei casi in cui i praticanti sono stati rilasciati poco prima della morte, in molti casi, deperiti e con evidenti segni di tortura (caso del Signor Zhu Hongbing – link http://faluninfo.net/article/955/?cid=165).
Diversi casi sono stati riportati durante l'anno dalla stampa internazionale, dalle Nazioni Unite o da gruppi che si occupano di diritti umani. Nel giugno 2009, il Financial Times ha raccontato la storia del Signor Fu Ziming, ucciso durante la custodia nei primi giorni della sua detenzione per aver scritto “Falun Dafa è buona” durante una visita ad una località turistica (caso- http://faluninfo.net/article/951/?cid=165). La morte del 66enne Jiang Xiqing nel campo di lavoro di Chongqing ha ricevuto una ampia attenzione da parte di gruppi che si interessano di diritti umani dopo che gli avvocati che si erano occupati del suo caso sono stati a loro volta detenuti e picchiati (caso - http://faluninfo.net/article/954/?cid=165).
“Uccisi per la Loro Fede” contiene anche 16 casi recenti di decessi di praticanti del Falun Gong sotto custodia riferiti dal Relatore Speciale delle Nazioni Unite per le Esecuzioni Extragiudiziarie nel suo rapporto annuale pubblicato nel maggio 2009.
Il FDI Center ha registrato la morte di 3352 praticanti del Falun Gong, deceduti dal 1999 a seguito di differenti forme di persecuzione. Considerando il significativo sforzo del Partito Comunista Cinese di impedire ogni indagine sulle morti dei praticanti del Falun Gong, si crede che il numero complessivo delle morti sia notevolmente più alto di quello che il Center è riuscito a documentare.
Ulteriori Risultati Chiave
Esaminando i dettagli dei casi di decesso di cui si è venuti a conoscenza del 2009, emergono alcuni punti rilevanti:
• 14 praticanti morti a meno di due mesi dall'arresto: questi praticanti – inclusi individui tra 30 e 40 anni – sono stati uccisi nel giro di poche settimane, giorni o persino ore da quando erano stati arrestati, spesso dopo essere stati forzatamente prelevati da casa, dal posto di lavoro o per strada.
• Più di un terzo delle morti sono avvenute sotto custodia: in 33 dei 96 casi, la vittima è morta mentre era sotto la custodia delle autorità cinesi, in una prigione, in un campo di lavoro, in un centro per il “lavaggio del cervello” o in un centro di detenzione. In molti casi i familiari hanno potuto vedere i corpi delle vittime e hanno riferito che erano visibili evidenti segni di tortura.
• Molti casi di decesso avvenuti poco dopo il rilascio a causa delle torture subite sotto custodia: Le autorità spesso rilasciano i praticanti del Falun Gong quando sono in punto di morte per evitare eventuali responsabilità legate ad una morte sotto custodia. Il praticante generalmente muore nel giro di alcuni giorni o mesi dopo il rilascio, perchè spesso è troppo tardi per le cure mediche.
• La privazione del diritto alla salute è la causa di oltre 20 morti: Considerando i significativi benefici alla salute che la maggior parte dei praticanti riferiscono di aver ottenuto dal Falun Gong, la negazione del diritto a praticare gli esercizi durante la custodia significa per molti praticanti il ritorno di vecchie malattie o l'indebolimento del sistema immunitario che li rende vulnerabili a malattie come la tubercolosi. 21 dei decessi del 2009 sono state causate dal ritorno di vecchie malattie o per l'insorgenza di nuove in casi in cui è negata l'assistenza medica ed è imposto il divieto di praticare gli esercizi del Falun Gong.
• Le autorità cercano di coprire le morti del Falun Gong: le autorità spesso fanno di tutto per coprire le circostanze in cui è avvenuta la morte di un praticante del Falun Gong e impediscono ogni indagine su questi casi, violando sia le leggi cinesi che quelle internazionali. Tra le tattiche registrate nel 2009 possiamo citare le minacce ai famialiari affinchè non rendano pubblica la morte del loro caro, la coercizione dei parenti perchè approvino la cremazione che permette di distruggere le prove degli abusi, la detenzione di familiari che cercano informazioni o risarcimenti, il “furto” dei corpi dalla famiglia e il pestaggio degli avvocati che cercano di indagare.
• Morti in 24 province, ma il nordest rimane il più “mortale”: le morti sono state documentate in 24 delle 31 province e municipalità cinesi, incluso la Mongolia Interna e lo Xinjiang. Tuttavia il numero maggiore di vittime è stato nelle province nord orientali: 42 dei 96 decessi si sono verificati nelle quattro province di Heilongjiang, Liaoning, Jilin e Shandong. Questo aspetto è in linea con quanto registrato negli anni passati ed è legato alla popolarità del Falun Gong in queste regioni prima del 1999.
Versione inglese: http://faluninfo.net/article/956/
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