WASHINGTON - Circa un quarto dei membri della camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha sottoscritto una lettera che chiede al Segretario di Stato di “rendere disponibile ogni informazione” in possesso del dipartimento “relativa agli abusi di trapianti in Cina”.
Una lettera “Caro collega” dei membri del congresso Robert E. Andrews (D-N.J.) e Christopher H. Smith (R-N.J.) che chiede ai membri della camera di sottoscrivere la lettera, dichiara che “gravi accuse suggeriscono che si siano verificati abusi inimmaginabili” nella pratica di trapianti di organi in Cina.
Andrews e Smith fanno riferimento a “testimonianze che coinvolgono ospedali cinesi e dottori nella pratica di prelievo forzato di organi su prigionieri, fino ad includere, a quanto pare, praticanti vivi del movimento spirituale del Falun Gong, Uiguri, Tibetani e Cristiani Cinesi”.
La lettera chiede in particolare la divulgazione di documenti relativi al prelievo di organi che l’ex vice sindaco di Chongqing, Wang Lijun avrebbe trasmesso il 6 febbraio, durante il suo soggiorno nel consolato americano a Chengdu, nella provincia di Sichuan.
“Se tale prova venisse acquisita e portata alla luce”, afferma la lettera, potrebbero essere adottate misure per contribuire a fermare tali abominevoli abusi”.
Fino al 3 ottobre, su un totale di 435 membri della camera, 106 rappresentanti di 33 stati hanno firmato la lettera.
Il giorno seguente ad un raduno a Fairfax in Virginia il presidente Barack Obama ha accettato una lettera che lo ha informato del contenuto della lettera “Caro Collega” della camera, come ha riferito Karen Gao, che ha consegnato la lettera a nome dell’Associazione Falun Dafa di Washington. In questa lettera si chiede al presidente il suo supporto perché faccia in modo che il Dipartimento di Stato renda noti i documenti importanti che, come dice la lettera dell’associazione, “possono essere utili a porre fine alle atrocità che sono state definite come una nuova forma di male su questo pianeta.”
Secondo l’ufficio ricerche del congresso CRS le lettere “Caro collega” sono una corrispondenza ufficiale distribuita ai membri di entrambe le camere “Esse sono principalmente utilizzate dai membri delle camere per convincere gli altri a sostenere o contrastare un disegno di legge, ma possono essere usati anche per altri scopi, come in questo caso.”
Le informazioni di Wang
Nel 2006 Epoch Times ha pubblicato la notizia che la redditizia industria del trapianto di organi in Cina è stata alimentata con gli organi di praticanti del Falun Gong, il più grande gruppo di prigionieri di coscienza in Cina.
Da allora molte analisi ed indagini, avvalorate dalle dichiarazioni di testimoni, hanno portato alla pubblicazione di due libri che concludono che decine di migliaia di praticanti del Falun Gong sono stati uccisi per i loro organi: “Bloody Harvest: Prelievo di organi su praticanti del Falun Gong in Cina” , di David Kilgour e David Matas nel 2009 e “Organi di Stato: Abuso di trapianti in Cina” edito da David Mathas e Torsten Trey, Marlyland, nel 2012.
Wang Lijun è stato direttamente coinvolto in pratiche di prelievo di organi. Ha fondato un centro di ricerche sul trapianto di organi mentre era a capo della polizia della città di Jinzhou, nella provincia di Liaoning. Il centro ha effettuato migliaia di operazioni di trapianto di organi con fonti di organi inspiegabili.
Bill Gertz ha riportato nel “Free Beacon” il 10 febbraio che due agenti americani gli hanno detto che Wang aveva fornito al consolato informazioni compromettenti sul capo di Wang Lijun in Chongqing, Bo Xilai.
Siti internet in lingua cinese, con sede fuori dalla Cina, che citano fonti anonime del regime cinese, hanno riferito che le informazioni che Wang ha consegnato a Chengdu, includevano dettagli sulle atrocità del prelievo forzato di organi su pazienti vivi.
Ascoltare le testimonianze
La lettera faceva riferimento all’udienza della camera del 12 settembre: “Espianto di organi su dissidenti politici e religiosi da parte del Partito Comunista Cinese”.
Le testimonianze hanno visto implicati ospedali cinesi e dottori nella pratica di espianto forzato di organi su prigionieri costituiti per lo più da praticanti vivi del movimento spirituale del Falun Gong, ma anche da Uiguri, tibetani e Cristiani Cinesi"
Damon Noto, del Mariland, appartenente all’associazione DAFOH “Doctors Against Forced Organ Harvesting (Dottori contro l’espianto forzato di organi)” ha parlato di “una sovrabbondanza di organi [in Cina], disponibili per il trapianto”, una merce che scarseggia in qualunque altro posto.
Ha riportato che gli ospedali cinesi hanno pubblicizzato su Internet di poter fornire organi in poche settimane e perfino di poter prenotare in anticipo l’organo di cui si ha bisogno.
Ad esempio, il tempo medio di attesa per un rene negli Stati Uniti è più di tre anni, ha detto il dott. Noto. “Alcuni siti internet ospedalieri sono stati perfino così audaci da dichiarare che la percentuale di successo dei loro trapianti era superiore perché loro potevano testare le funzionalità del rene del donatore vivo prima dell’espianto”, ha detto il dott. Noto.
Il dott. Noto ha fatto riferimento all’esperienza del dott. Jacob Lavee, direttore dell’unità di trapianti cardiaci al centro medico Sheba di Israele a cui un paziente ha detto che gli era stato fissato un trapianto cardiaco in Cina dopo due settimane. Il dott. Lavee è rimasto scioccato quando ha saputo che questo paziente è andato veramente in Cina ed è stato effettivamente sottoposto al trapianto di cuore proprio il giorno stabilito.
Il business dell’espianto di organi è “estremamente redditizio in Cina”, ha detto il dott. Noto.
Ha fatto riferimento ad un sito internet di un Centro di trapianti a Shen Yang che nel 2006 pubblicizzava un trapianto di rene a 62.000 $; un trapianto di fegato a 98.000-130.000$, un trapianto di cuore a 130.000-160.000$, un trapianto di cornea a 30.000$.
Il dott. Noto ha fornito le prove che i prigionieri di coscienza sono i principali donatori.
Ha detto che praticanti del Falun Gong fuggiti dalla Cina gli hanno raccontato che spesso erano sottoposti ad analisi delle urine, del sangue e ad esami fisici e con ultrasuoni, mentre gli altri detenuti no. Molti di questi prigionieri hanno subito varie forme di tortura. Ha concluso il dott. Noto, “È difficile credere che questi costosi esami siano stati fatti a beneficio della salute del prigioniero”. Charles Lee, del Mariland è un praticante del Falun Gong, che è stato in detenuto per tre anni in Cina. Ha testimoniato all’udienza che, mentre era in prigione, gli venivano prelevati dei campioni di sangue senza che gli venisse detto il perché. Ha detto che, se non fosse per l’attenzione internazionale sul suo caso, lui avrebbe potuto essere una vittima come migliaia di anonimi praticanti del Falun Gong.
Ethan Gutmann, che ha indagato sulle pratiche dell’espianto di organi in Cina e autore di “Perdere la Nuova Cina” , ha trattato i casi di otto praticanti del Falun Gong che ha intervistato e di cui ha fornito i nomi.
I praticanti erano stati sottoposti a particolari test medici, che, erano “sorprendentemente simili”. Il dottore proveniva di solito dall’esercito, prelevava una grande quantità di sangue, faceva fare una radiografia al torace e faceva prendere campioni di urine. Poi ha descritto l’esame delle cornee. “Il dottore ha chiesto ad alcuni di loro di seguire il movimento della sua luce? Ha spostato le dita per controllare la visione periferica? No, solo le cornee; niente relativamente alle funzioni cerebrali, nessun martelletto sul ginocchio, niente nodi linfatici, nessun esame delle orecchio o della bocca o dei genitali. I dottori controllavano solo gli organi da vendere e nient’altro.”
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