Pannella: Il regime dittatoriale comunista della Cina è un pericolo per l'intera umanità
Roma, 25 settembre 2001 - Il Partito Radicale Transnazionale, Nessuno tocchi Caino, insieme al Falun Gong hanno promosso una giornata per denunciare la persecuzione nei confronti del Falun Gong, un'antica pratica spirituale cinese che da quando è stata presentata al pubblico nel 1992 ha trovato un vasto consenso ed è stata duramente repressa dalle autorità cinesi.
Durante la marcia da Trinità dei Monti all'ambasciata cinese in Italia è stato ribadito da Marco Pannella e Sergio D'Elia l'appoggio ai Falun Gong e la lotta contro la repressione della dittatura cinese.
Al termine della marcia il leader radicale e il presidente di Nessuno Tocchi Caino hanno provato invano a consegnare una lettera aperta all'Ambasciatore cinese. L'addetta alla portineria dell'Ambasciata ha però dichiarato di aver ricevuto precise indicazioni affinché non venisse consegnata alcuna lettera.
"Basterebbe costatare che i Falun Gong sono repressi, oppressi, torturati impediti nella loro libertà perché il Partito Radicale, ognuno di noi, sia un Falun Gong". Con queste parole Marco Pannella, intervistato da Giovanna Reanda, ha motivato la sua presenza alla marcia dopo aver ricordato la tradizione di battaglie radicali sulla questione cinese: Tibet, Formosa, ma sorpattutto - ha sottolineato - per la libertà dei cinesi. Essi sono "le prime vittime di questo sistema che sta mettendo in una crisi profonda il pianeta e l'intera umanità, perché il regime comunista cinese toglie agli uomini la capacità di vivere e di lottare.
Per i Falun Gong però, Pannella aggiunge una ulteriore motivazione che lo porta a difendere il gruppo religioso cinese: la manifesta nonviolenza e la loro fede nella religiosità "che esige la libertà della persona e che usa la libertà per promuovere altra libertà, per promuovere la libertà materiale dei corpi"
Chiamato ad esprimere una opinione sulla eterogenea coalizione cointro il terrorismo promossa da Bush, che include appunto anche regimi dittatoriali come quello cinese, Pannella richiama l'urgenza di "realizzare una situazione nella quale siano ritenuti interessari interlocutori le donne e gli uomini, non i paesi". Pur ritenendo comprensibile che la diplomazia americana crei coalizioni con le classi dirigenti, il leader radicale sottolinea però che le classi dirigenti dei paesi democratici hanno un tipo di rapporto con gli individui che differisce da quello che le classi dirigenti dei paesi opporessori hanno nei confronti degli individui, "dove le persone, devono fare conti con la figura degli oppressori che sono presenti nel loro paese".
Il leader radicale richiamando il precedente di Gandhi, barelliere in guerra, ha riconfermato il proprio sostegno alla scelta americana, ma - ha concluso - "è certo che l'alternativa liberale, liberista e libertaria deve prendere forma e forza politica per l'oggi e non solo per la storia".
Sergio D'Elia ha rilevato che la persecuzione cinese dei Falun Gong "è un fatto emblematico" in un momento in cui si sta realizzando una "preoccupante" unione degli stati contro il terrorismo.
All'insegna della lotta al terrorismo, ha spiegato infatti il presidente di Nessuno Tocchi Caino, "i paesi dittatoriali, autoritari e fondamentalisti possono fare i loro regolamenti di conti nei confronti degli oppositori politici, religiosi, di qualsiasi forma di espressione libera al proprio interno".
D'Elia ha ricordato invatti che la Cina ha voluto da subito far parte di questa organizzazione mondiale contro il terrorismo, offrendo agli Stati Uniti informazioni sul terrorismo ma chiedendo di essere aiutata dagli Usa per la repressione del proprio 'terrorismo interno', riferendosi agli islamici della zona nord del Pese, ai tibetani e in particolare al Falun Gong.
Già dal prossimo 1 ottobre la Cina ha deciso di attuare un giro di vite nei confronti del Falun Gong che viene considerato un movimento sovversivo. "A queste condizioni non ci stiamo - ha affermato D'Elia - le democrazie del mondo, nella loro lotta al terrorismo non devono legittimare i paesi all'interno dei quali ci sono violazioni dei diritti umani".
La richiesta è dunque quella di maggiore "coerenza alla comunità internazionale, all'Unione Europea, agli Stati Uniti per evitare quei peccati originali per cui in passato si è data forza in passato agli anti-regime che erano già l'annuncio di un nuovo regime, è già successo con gli afgani e può succedere ancora"
Partenza del Parade da Piazza Trinità dei Monti
Intervista dell'On Marco Pannella
Intervista di Sergio D'Elia, Presidente di Nessuno Tocchi Caino
Parade
Lettera Aperta all'Ambasciata Cinese
Sergio D'Elia e l'On Pannella cercano di consegnare la lettera all'Ambasciata Cinese
Commento di D'Elia dopo il No dell'Ambasciata Cinese
Copiato dalla fonte originale: www-5.radioradicale.it
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