L'articolo su Lens sconvolge i lettori raccontando le atrocità di Masanjia
La rivista cinese Lens ha pubblicato un articolo in esclusiva il 7 aprile 2013 che documenta i metodi di tortura usati nel campo di lavoro forzato femminile di Masanjia nella provincia di Liaoning, in Cina. Intitolato "passeggiata a Masanjia", questo ampio articolo è stato riportato numerose volte da importanti siti web cinesi, tra cui Sina, Sohu, Tengxun, e 163. Questi siti hanno modificato il titolo dell'articolo, ma mantenuto in gran parte invariato il contenuto.
L'articolo tratta di diverse vittime a Masanjia che sono state arrestate per aver fatto appello al governo, eppure l'articolo stesso non menzionava deliberatamente i praticanti del Falun Gong che compongono la maggioranza dei detenuti di Masanjia.
Nonostante non discuta la situazione dei praticanti del Falun Gong, il lato oscuro di Masanjia raffigurato nell'articolo di Lens fa ancora venire i brividi a molte persone, e alcuni non riescono nemmeno a credere che a Masanjia possa esserci tanta malvagità. Hanno messo in dubbio l'umanità delle guardie, se mai ne abbiano alcuna, e si chiedono come i colpevoli possano essere così senza cuore da torturare individui utilizzando quei metodi brutali.
Mentre i lettori dell'articolo si stanno ancora riprendendo dallo shock dei crimini commessi a Masanjia e li condannano, un documentario dal titolo "Sopra le teste dei fantasmi: Le donne del Campo di Lavoro Masanjia" è stato proiettato per la prima volta il 1° Maggio, e ha posto Masanjia sotto i riflettori.
Le atrocità commesse a Masanjia erano state ampiamente riportate dai media all'estero già nel 2000. Il campo di lavoro ha guadagnato crescente notorietà intensificando la tortura dei praticanti del Falun Gong.
All'interno della Cina però, Masanjia era camuffato e abbellito. Le sue atrocità contro i praticanti del Falun Gong detenuti hanno fatto guadagnare ai capi del campo di lavoro numerosi premi e significativi stanziamenti governativi dall'ex capo del Partito Comunista Cinese Jiang Zemin e dai suoi complici. Il sostegno del PCC a questo campo di lavoro penale sottolinea l'ipocrisia del regime e la sua astuzia.
Il regime Comunista distribuisce un generoso sostegno finanziario a Masanjia
L'articolo di Lens ha indicato che "gli edifici del campo di lavoro sono stati costruiti nel 2000 e sembravano molto spaziosi e luminosi".
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Dopo aver ispezionato Masanjia all'inizio del 2000, Wang Maolin e Dong Yufa, funzionari dell'Ufficio 610 centrale, hanno decantato le lodi nella persecuzione del Falun Gong applicata nel campo di lavoro e hanno fornito una dettagliata relazione a Jiang Zemin. Jiang aveva appena stanziato sei milioni di yuan per il campo di lavoro e ordinato al capo dell'Ufficio 610 Liu Jing di istituire il più presto possibile "la riforma attraverso l'educazione a Masanjia". Il progetto poi si gonfiò di altri 10 milioni di yuan e alla provincia di Liaoning fu dato il compito colmare il deficit di finanziamento.
Inoltre, per ogni praticante della provincia di Liaoning inviato a Masanjia, il governo locale elargiva al campo di lavoro 10.000 yuan. Da ottobre 1999 ad aprile 2004, Masanjia ha ospitato più di 4.000 praticanti. In altre parole, i fondi incanalati verso Masanjia dalle amministrazioni locali della provincia hanno raggiunto più di 40 milioni di yuan.
Un funzionario, di alto rango della provincia, dell'ufficio giudiziario di Liaoning ha partecipato ad un incontro per "liberare i detenuti" del 2004, "La somma stanziata utilizzata per trattare con il Falun Gong ha superato quella necessaria a combattere una guerra". A quel tempo, non erano nemmeno cinque anni che era iniziata la persecuzione. Oggi che la persecuzione si è protratta per 14 anni, si può solo dedurre quanto denaro sia stato assegnato per la persecuzione della pratica.
Gli attacchi spietati di Masanjia nei confronti dei praticanti vincono i favori dell'Ufficio 610
Perché Masanjia riceve questo trattamento speciale da parte dell'ufficio 610? Principalmente a causa dei suoi sforzi senza scrupoli nel far soffrire i praticanti del Falun Gong.
Nei primi anni della persecuzione, la maggior parte dei praticanti sono stati detenuti in campi di lavoro del regime. Mentre gli altri campi di lavoro stanno ancora contemplando cosa fare con queste persone innocenti, Masanjia aveva già attuato un sistema di tortura e di lavaggio del cervello. Le sue tattiche contro il Falun Gong hanno vinto il sostegno e la lode da parte di Jiang Zemin. A nessuno meravigliava che il regime comunista continuasse a pompare soldi a Masanjia con premi e riconoscimenti.
Il capo dell'Ufficio 610 Liu Jing e il segretario del Comitato degli affari politici e legali Luo Gan sono andati a Masanjia molte volte per conoscere i nuovi sviluppi nelle sue tattiche anti-Falun Gong. Il duo ha diretto anche personalmente le guardie per fare pressione sui praticanti e per costringerli a rinunciare al loro credo. Masanjia una volta ha trasmesso il discorso di Liu Jing, che era pieno di menzogne e calunnie sul fondatore del Falun Gong.
Luo Gan e Liu Jing hanno contribuito a diffondere le tattiche di Masanjia ad altri campi di lavoro nella provincia di Liaoning, e poi li hanno diffusi in tutto il resto del paese. Come risultato, tutti i campi di lavoro hanno intensificato i loro attacchi contro i praticanti del Falun Gong.
Masanjia è così diventato un "manifesto" della persecuzione del Falun Gong vincendo il sostegno di Jiang e la propria devozione alla politica di Jiang.
I metodi di tortura citati nell'articolo su Lens non possono essere comparati con quelli usati sui praticanti
Una tortura menzionata nell'articolo di è questa: alle vittime viene ordinato di sedere su piccoli sgabelli per un paio d'ore mentre recitano le regole del campo di lavoro.
Quando la stessa tortura è stato utilizzata su praticanti del Falun Gong, era molto più brutale. È un dato di fatto, i praticanti sono stati spesso costretti a sedersi su piccoli sgabelli per quasi 20 ore al giorno, a volte per diversi mesi di fila.
Masanjia ha anche esportato questo metodo nell'intero paese. Nel 2005, la prigione della provincia femminile dello Yunnan ha inviato un gruppo di funzionari a Masanjia per conoscere i suoi metodi di tortura. Al ritorno, i delegati non solo hanno adottato il metodo "piccolo sgabello", ma lo hanno portato ad un livello successivo. Le praticanti di Yunnan sono state costrette a stare in piedi su piccoli sgabelli senza muoversi per lunghi periodi di tempo. Ogni piccolo movimento comportava pestaggi brutali. Spesso non sono state rimosse dallo sgabello fino a che le natiche non erano doloranti e trasudavano pus.
Secondo un documento classificato dall'Ufficio centrale 610 e dal Ministero della Giustizia, a partire da Novembre 2011, Masanjia aveva ricevuto un totale di più di 500 visitatori da 25 province e da 31 campi di lavoro.
Ciò che è stato esposto in questo articolo di Lens è solo un assaggio del quadro generale. Successivi colloqui con le vittime hanno rivelato dettagli ancora più scioccanti.
Gai Fengzhen dal distretto di Tiexi della città di Shenyang, provincia di Liaoning, è stata una delle vittime dell'articolo di Lens, che è stato due volte arrestata a Masanjia perchè praticante del Falun Gong. Ha detto, "La sera del 9 o 10 settembre 2008, intorno alle 21:30, mentre stavo andando in bagno, ho visto le guardie carcerarie torturare due praticanti del Falun Gong. Sei guardie, uomini, picchiavano una praticante soprannominata Zhang. Hanno usato tamponi di cotone e altra roba sui suoi genitali. Alla fine, hanno picchiato la praticante a morte".
"Sei uomini indossavano guanti bianchi e hanno portato via il corpo, ma non sapevamo il nome della praticante. Molti di noi detenuti hanno assistito alla scena. Anche i capi di Masanjia e la divisione sicurezza era presente”.
"Abbiamo visto le guardie seppellire qualcosa dietro il campo. Il giorno successivo, li abbiamo visti sotterrare un po' di vestiti macchiati di sangue - era una divisa da detenuta. Abbiamo riferito l'accaduto alla procura di Chengjiao e abbiamo portato il pubblico ministero nel campo di lavoro per raccogliere prove, ma i funzionari della Procura e quelli di Masanjia hanno negato questa morte".
Il campo di Masanjia e i suoi funzionari hanno ricevuto numerosi premi per i loro sforzi contro i praticanti del Falun Gong
Jiang Zemin e i suoi complici hanno inondato Masanjia di numerosi premi, e hanno apertamente celebrato i suoi attacchi brutali contro il Falun Gong.
Il 26 febbraio del 2001, le varie agenzie del governo centrale, incluso il Dipartimento Organizzazione e il Dipartimento di Propaganda del Comitato Centrale del Partito, il comitato degli affari politici e legali, il Ministero della Pubblica Sicurezza, il Ministero degli Affari Civili, il Ministero delle Risorse Umane, e l'Ufficio 610 centrale, hanno tenuto una conferenza presso la Grande Sala del Popolo. Su Jing, capo della Divisione Due del campo di lavoro di Masanjia, è stato invitato a tenere una relazione. Naturalmente lei non ha menzionato la tortura dei praticanti del Falun Gong effettuata a Masanjia. Ha descritto la brutalità come "prendersi cura di loro con tenerezza."
La divisione due ha ricevuto numerosi premi, tra cui Modello di Civilizzazione della città di Shenyang, il Modello anti-Falun Gong del paese e il livello provinciale, la bandiera rossa della provincia di Liaoning, il Modello per il sistema giuridico e di riforma.
Anche a Su Jing stessa sono stati dati innumerevoli premi, tra cui il premio come eccezionale educatore dell'Ufficio Giudiziario, soddisfacente Poliziotta nel sistema politico e giuridico Provinciale, e ottima servitrice pubblica della provincia di Liaoning.
Conclusioni
Masanjia non è il solo campo di lavoro sostenuto dal denaro e dalla fama del regime. Tutte le prigioni e i campi di lavoro dove sono reclusi i praticanti del Falun Gong sono guidati da interessi monetari e riconoscimenti. I crimini continuano a causa del sostegno del PCC. Il suo metodo è quello di far fare a chiunque altro il suo sporco lavoro, e istigare i suoi seguaci per realizzare le sue politiche premiandoli con soldi e fama.
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