(Minghui.org) Una relazione completa sul campo di lavoro forzato Masanjia è stata pubblicata dalla rivista Lens in Cina nell'aprile 2013, intitolata "Uscire da Masanjia". La relazione espone brutali torture e maltrattamenti di detenuti presso il campo di lavoro, che si trova nella provincia di Liaoning, Shenyang. In seguito a ciò, le autorità della provincia di Liaoning, hanno organizzato una squadra di indagine e in breve hanno concluso che, com'era prevedibile, il rapporto era "gravemente incompatibile con i fatti".
Sono stata illegittimamente detenuta nel Campo di lavoro forzato di Masanjia per due volte e lì sottoposta a crudeli persecuzioni. Quattro delle persone interrogate dall'autore di "Uscire da Masanjia" sono state detenute nella mia stessa squadra. In verità, la brutale tortura subita dai praticanti del Falun Gong è di gran lunga peggiore di quanto è stato esposto nella relazione pubblicata sulla rivista Lens, e le sanguinose atrocità commesse nel campo di lavoro forzato di Masanjia non possono essere negate.
Il mio nome è Wang Chunying. Ho 59 anni e sono una praticante del Falun Gong della città di Dalian. Prima di andare in pensione, ero direttore di un’unità infermieristica in un ospedale. Prima di iniziare a praticare il Falun Gong, soffrivo di varie malattie. Avevo la gastrite cronica, colite, artrite e tiroidite cronica che richiedeva l’utilizzo di un farmaco permanente al fine di controllare la funzione tiroidea. Vivevo la mia vita nel dolore costante.
Ho iniziato a praticare il Falun Gong nel 1998. In soli pochi giorni, i miei malesseri fisici scomparvero tutti e oltre al benessere fisico ho recuperato anche la felicità. Dopo l’inizio della persecuzione del Falun Gong nel 1999, sono stata illegalmente detenuta presso il campo di lavoro forzato di Masanjia due volte. La prima volta è stata tra gennaio 2002 e gennaio 2005, e la seconda volta è stata tra agosto 2007 e novembre 2009, per un totale di cinque anni e tre mesi. Ero sottoposta a gravi persecuzioni, tra cui essere privati del sonno, picchiata, allungata, appesa per le manette e costretta a fare lavori duri.
La prima tortura alla quale sono stata sottoposta – Sospensione diagonale
La mattina del 29 dicembre 2007, il terzo mese della mia detenzione presso Masanjia, mi sono rifiutata di firmare un modulo richiesto a tutti i detenuti, perché il primo punto del modulo era un'ammissione di colpa. Pratico il Falun Gong secondo i principi stessi di Verità – Compassione - Tolleranza, per essere una persona migliore. La mia pratica non è un errore. Non ho commesso nessun crimine ed esercito la libertà di credo concessa dalla Costituzione Cinese, così mi sono rifiutata di firmare. Il capo Divisione Zhang Chunguang e il capo politico Li Mingyu, assistente di Zhai Yanhui e un totale di sei guardie carcerarie mi hanno sottoposta ad una forma di tortura nota come sospensione diagonale. Questa viene eseguita ammanettando entrambe le mani, una alla parte superiore di un letto a castello di ferro e l'altra alla parte inferiore di un altro letto a castello in ferro. In questo modo, una persona non può stare né in piedi né accovacciata. Le manette sono saldamente fissate ai polsi.
Ricostruzione tortura: sospensione diagonale, un metodo di tortura impiegato sui praticanti del Falun Gong dalle guardie al campo di lavoro forzato Masanjia |
In inverno la temperatura nella città di Shenyang è -17/-18 °C, tuttavia sudavo copiosamente con straziante dolore e presto le mie mani si sono gonfiate fino a diventare di un colore porpora nerastro.
Mentre ero agganciata ai letti, le guardie li separavano con poderosi calci, così che le mie braccia erano allungate ulteriormente. Avevo la sensazione che il mio corpo fosse fatto a pezzi. Ogni due o tre ore, le guardie agitavano le mie mani ammanettate per intensificare il dolore. La sensazione era come se fosse stato gettato del sale sulle mie ferite aperte.
Durante tutto il tempo in cui sono stata torturata in questo modo, le guardie mi esortavano ripetutamente a firmare il modulo. Ho rifiutato e la tortura è continuata. Per tutto il tempo non mi hanno dato né un boccone di cibo né una goccia d'acqua, né mi è stato permesso di utilizzare il bagno.
Hanno finito di torturarmi alla 1 e mezza del mattino. La mattina seguente, sono stata appesa allo stesso modo per altre 16 ore. Le mie mani erano molto gonfie e la pelle dei polsi era stata lacerata in molti punti dalle manette ed era incrostata dal sangue secco.
La seconda volta che sono stata appesa con le manette
Dopo essermi rifiutata di firmare il modulo di valutazione, sono stata portata ogni mese a Masanjia. A volte, le guardie istigavano un certo numero di detenuti affinchè firmassi il modulo e le mie mani sanguinavano poiché vi conficcavano la punta della penna.
La seconda volta in cui sono stata sottoposta a tortura è stata il 7 ottobre 2008, nuovamente per il rifiuto di "ammettere la mia colpa" e firmare il modulo di valutazione. Questa volta Yang Jian, il direttore del campo di lavoro di Masanjia insieme con il capo divisione Wang Yanpin, che è responsabile del funzionamento complessivo di Masanjia, l’ex capo divisione Zhang Chunguang e Li Mingyu più due guardie uomini, Peng Tao e Zhang Liang della sezione educazione, mi hanno sottoposta ad un'altra forma di tortura nota come "appendere".
Peng Tao e Zhang Liang hanno ammanettato strettamente i miei polsi con lunghi pezzi di stoffa e legata alla testata del letto. Essi si erano posizionati ai piedi del letto, uno da un lato e l'altro dall'altro e tiravano i miei piedi. Tutto il mio corpo subiva una forte tensione. L'intero peso del mio corpo era sui polsi. Inoltre un panno largo sei centimetri era strettamente avvolto ad entrambe le ginocchia e piedi. Ero completamente incapace di muovermi. Sentivo tutto il mio corpo come fosse stato fatto a pezzi. Sudavo in maniera incontrollata. I miei vestiti erano bagnati dal sudore. Sono quasi svenuta. Le mie mani e i polsi ben presto sono diventati viola. Il calvario è durato 23 ore. L'atrocità di questa tortura superava quella precedente. Non trovo le parole per descrivere il forte dolore che provavo.
Cicatrici da tortura |
Un' infermiera ha cercato di farmi ingoiare delle pillole per scongiurare un attacco di cuore, ma mi sono rifiutata di aprire la bocca. L'infermiera ostacolava il mio respiro chiudendomi il naso e colpendo la mia bocca fino al punto in cui ero costretta a boccheggiare per prendere aria. Quando ho aperto la bocca per respirare, lei ha rapidamente inserito dentro nove pillole.
Il capo divisione Wang Yanpin e il malvagio Peng Songtao mi tenevano per i capelli e mi schiaffeggiavano ripetutamente. Mentre mi colpiva, Wang Yanping ha detto "così hai anche scritto un articolo su di me nel sito internet Minghui?" Gran parte dei miei capelli sono stati strappati. Proprio allora, un altro ufficiale è arrivato con delle pillole per il cuore. Ha afferrato il mio naso per cercare di farmele ingoiare. Qualcuno gridò: "non farlo. Le abbiamo già fatto ingoiare forzatamente nove pillole".
Poco dopo le 8 quella sera alcune persone, provenienti da due differenti divisioni, andarono in una stanza di fronte per prendere le lenzuola e preparare il letto. Ho detto: "la Falun Dafa è buona!" "Falun Dafa è la via retta!", gli ex capo divisione Zhang Chunguang e Li Mingyu si sono precipitati con del nastro adesivo urlando "hai ancora il coraggio di dichiarare ad alta voce che la Falun Dafa è buona e il coraggio di gridare in questo modo?" Così, mi hanno aggredita applicando sulla mia bocca del nastro giallo largo circa 15 cm. e con lo stesso mi hanno avvolto la testa. Il mio naso è stato schiacciato. Era molto difficile respirare. Sono rimasta in questa situazione fin dopo le 10 del giorno seguente. Quando hanno strappato il nastro giallo, ad esso erano rimaste attaccate molte ciocche dei miei capelli. Il mio naso e la bocca sanguinavano.
Ripetutamente le guardie strattonavano le mie manette provocandomi dei tagli ai polsi, la pelle intorno era tutta lacerata. Questo è andato avanti fino alle 14 e mezza dell’ 8 ottobre, per un totale di 23 ore. Durante quelle 23 ore, le guardie non mi hanno fornito cibo o acqua, né mi hanno permesso di usare il bagno. Al termine della tortura non avevo più nessuna sensibilità nelle braccia e nelle mani. Quando finalmente sono potuta andare in bagno, non riuscivo neanche ad utilizzare le mani per tirare giù i pantaloni. La pelle intorno ai miei polsi era tutta lacerata e coperta di sangue secco. C'erano anche molte vesciche di varie dimensioni.
Conseguentemente i muscoli dei miei arti superiori si sono atrofizzati e rimpiccioliti, come le braccia di un bambino. Inoltre, anche le mie mani si sono atrofizzate, la pelle nella parte posteriore delle dita è diventata sottile e conservano ancora oggi una forma conica. I segni neri sulle mie dita sono ancora molto visibili.
Quella volta altri praticanti furono sottoposti alla tortura, tra cui Qi Zhenhong, Zhang Yinglin, Lu Lin, Zhong Shujuan e Yan Junhua. Le torture subite da Qi Zhenhong li hanno causato dei disturbi mentali. Quanto a Zhang Yinglin, dopo alcuni giorni, le sue braccia sono state fratturate dall’estrema forza usata dalle guardie per costringerla a scrivere il suo nome su un pezzo di carta.
Ricostruzione tortura: Appeso per le manette – La sig.ra Wang Chunying è stata sottoposta a questa tortura al campo di lavoro forzato Masanjia |
Esami del sangue forzati – possibile preparazione per l’espianto di organi
Il 12 maggio 2008, a circa 200 persone, tra cui i praticanti del Falun Gong e i detenuti delle divisioni 1 e 2, sono stati effettuati gli esami del sangue. Già l'8 marzo 2006 i media all'estero avevano fornito informazioni riguardo ai crimini dell'espianto sistematico di organi sui praticanti del Falun Gong, quindi sapevo che le analisi del sangue venivano condotti per prepararci ai trapianti di organi. Poiché mi sono rifiutata di fare gli esami del sangue, numerose guardie hanno fatto un passo avanti verso di me per costringermi a entrare. Stringevo saldamente la maniglia della porta lottando con tutte le mie forze, ma alla fine sono stata vinta da nove guardie, tra cui le due guardie uomini dell'ospedale di Masanjia che erano lì per fare i prelievi del sangue. Mi hanno obbligata a distendermi sul letto. Non potevo muovere nessun muscolo, così ho gridato: "la Falun Dafa è buona! Perseguitare i discepoli della Dafa è un crimine!"
Wang Yanping ha afferrato un cuscino e lo teneva sopra la mia faccia. Improvvisamente, tutto è diventato scuro e non potevo più respirare. Ho scosso disperatamente la testa da un lato e ha sbattuto contro il muro. Ho trovato in qualche modo un piccolo vuoto per respirare tra il cuscino e il muro e ho scampato la morte per soffocamento.
Questo è il modo in cui le guardie sono riuscite a farmi un prelievo di 5 millilitri di sangue.
Ho trascorso 30 anni come infermiera. Ho fatto analisi biochimiche e so che per gli esami di funzionalità epatica e renale, sono necessari solo 2 millilitri di sangue. Ne hanno prelevati 5 millilitri.
Xin Shuhua, una praticante di Benxi, fu imprigionata con me a Masanjia. Anche lei fu torturata ripetutamente tra il 2002 e il 2004 per esser rimasta ferma nella sua convinzione. Il Commissario politico di Masanjia Wang Naimin le ha detto: "non stai praticando l’essere compassionevole? Sii compassionevole e dona il tuo cuore". Xin Shuhua ha risposto: "Avrei bisogno di essere viva per poter praticare". La risposta di Wang Naimin fu: "non spetta a te decidere. Ti manderò a Sujiatun". Sujiatun è il nome dell'ospedale dove si suppone siano stati eseguiti un gran numero di espianti sui praticanti del Falun Gong.
Wang Naimin poi ha prontamente chiamato l’ospedale di Sujiatun, li hanno risposto che sarebbero passati a prenderla alle ore 9 di quella sera e avrebbero inviato un mezzo, ma nessun veicolo si è presentato. Il giorno successivo, Wang Naimin ha chiamato nuovamente l'ospedale. È stato programmato il ritiro per il pomeriggio, ma ancora una volta nessuno si è fatto vivo. Il terzo giorno è successa la stessa cosa. Alla fine, Wang Naimin non ha potuto fare nulla e ha lasciato cadere la questione.
Con me c’era anche Wei Yanhua, una praticante di Tieling, che conosceva molti fatti sulla persecuzione dietro le quinte. Wang Naimin disse: "quelle come te dobbiamo inviarle a Sujiatun". In una notte del 2005, Wei Yanhua fu portata via da diversi ufficiali uomini e non se n’è più avuta notizia.
Le varie forme di tortura a cui ero sottoposta a Masanjia rappresentano la punta dell'iceberg della persecuzione che i praticanti del Falun Gong sono costretti a subire.
Faccio appello alla comunità internazionale di avviare un'inchiesta indipendente sui presunti crimini a Masanjia, sulla base delle prove e pubblicarne i risultati, in modo che tutti coloro che sono coinvolti nella persecuzione siano rintracciati e portati davanti alla giustizia. Questo perchè tutte le torture che i praticanti del Falun Gong hanno subito e stanno ancora subendo a Masanjia possano ottenere giustizia.
(*)GLOSSARIO
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