Riduzione in miseria

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(Clearwisdom.net) E’ nostra convinzione che quando la verità sulla persecuzione del Falun Gong in Cina sarà rivelata completamente, la persecuzione terminerà, perché il mondo semplicemente non la potrà più tollerare. Il fatto che i leader comunisti abbiano tentato in ogni modo di nascondere e coprire le loro azioni fin dal 1999 indica che anche loro pensano questo.

A questo proposito, presentiamo una serie di articoli scritti per denunciare in modo più completo e cronologico la persecuzione del Falun Gong in tutte le sue molteplici sfaccettature. Invitiamo i nostri lettori a rivedere con noi durante questi mesi gli articoli che documentano i crimini contro l’umanità commessi dal Partito Comunista Cinese negli undici anni in cui ha perseguitato il Falun Gong.

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Accanto alle forme più brutali di violenza, come la tortura e il prelievo degli organi, una forma tranquilla e sistematica di violenza compiuta contro i Falun Gong su larga scala sono la riduzione in miseria e costretti a divenire fuggiaschi.

Anche se il numero dei praticanti del Falun Gong obbligati a divenire senza tetto e a vivere come fuggitivi è attualmente sconosciuto, innumerevoli testimonianze e racconti riferiscono di decine di migliaia di praticanti scomparsi nella Cina continentale e questo suggerisce che la miseria sia dominante. Ci sono diverse ragioni che spiegano questo fenomeno.

Primo, i Falun Gong sono stati espulsi da scuola e dai dormitori, licenziati dai loro impieghi ed è stata negata loro l’opportunità di trovare un nuovo impiego a causa della loro fede o di una aperta resistenza alla persecuzione. (Maggiori informazionsi sulla persecuzione al lavoro e a scuola). Questa situazione, inoltre, è andata avanti per oltre 10 anni. Senza alcun mezzo finanziario di sostentamento, coloro che non possono più contare sul sostegno della famiglia o degli amici sono stati costretti a diventare senza tetto.

In secondo luogo, i praticanti sono stati ridotti alla bancarotta tramite furti e estorsioni. È ben noto che la polizia, l’Ufficio 610 e i funzionari locali saccheggiano le case dei praticanti dopo averli arrestati. In altri casi la polizia obbliga i familiari a pagare pesanti multe per assicurare il rilascio dei loro congiunti ed evitare loro di essere torturati.

Terzo, molti praticanti sono diventati fuggitivi senza fissa dimora per evitare di essere ulteriormente perseguitati. Dopo essere stati arrestati e torturati ripetutamente, e conoscendo la natura arbitraria di tali arresti, che possono aver luogo quando i funzionari locali ricevono nuovi ordini o ogni volta che si avvicina la data di una anniversario importante, i praticanti hanno spesso scelto di lasciare le loro case e vagare di dove in dove per sfuggire i loro persecutori.

Oltre all’Ufficio 610 e alle forze di polizia locali, il Partito Comunista Cinese usa anche un sistema di comitati di vicinato e di quartiere. Con un sistema molto simile a quello usato nella Germania dell’Est, la versione della RPC della sorveglianza del vicinato usa persone in pensione che trascorrono le loro giornata spiando i loro vicini – non per denunciare furti o reati, ma l’affissione di poster, la distribuzione di volantini o la pratica della meditazione. Con un tale sistema, i Falun Gong, non potendo sentirsi sicuri in alcun luogo per un lungo periodo di tempo, vanno in giro come vagabondi di luogo in luogo.

Quarto, alcuni praticanti hanno lasciato le loro case per alleviare le sofferenze dei loro familiari provocate dalle pressioni della polizia. Maltrattamenti e prepotenze non cessano quando i praticanti vengono rilasciati. Dopo essere tornati a casa, i praticanti devono subire visite frequenti, se non quotidiane, da parte della polizia o dei funzionari locali. Questi cercano di scoprire dove si trovano altri praticanti e vogliono assicurarsi che il praticante appena rilasciato mantenga la “visione corretta”. Queste visite non sono sempre cordiali.

Infine neppure i bambini dei praticanti del Falun Gong sono stati risparmiati. Con entrambe i genitori incarcerati, in fuga dalla persecuzione o uccisi, bambini di appena tre anni, come Kaixin, hanno dovuto badare a se stessi. Mentre alcuni sono andati a vivere con altri familiari o con altri praticanti, alcuni sono diventati senza casa. notizia).

Alcuni praticanti sono riusciti a scappare nell’Asia sud orientale o in altri paesi e hanno ottenuto l’asilo politico nei paesi ospiti. Un grande numero di praticanti è stato costretto a diventare profugo in patria o, come dicono i cinesi, è divenuto esule nel suo stesso paese per sfuggire la persecuzione.

Oltre a tutto questo, per affittare un appartamento o ricevere un salario, i cittadini cinesi possono ricevere la richiesta di presentarsi con un documento di identità dalla polizia. Temendo di essere riconosciuti come Falun Gong, e essendo in alcuni casi già schedati come persone ricercate per aver commesso il crimine di aver distribuito volantini o appeso dei poster informativi, i praticanti non possono iniziare una nuova vita o sentirsi sicuri in alcun luogo in Cina.

Fonte: http://faluninfo.net/topic/16/
Tradotto da: http://www.clearwisdom.net/html/articles/2010/7/9/118463.html

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