Non avere idea di cosa fare con mani e piedi. (Mei Hsu/Epoch Times) |
L’espressione idiomatica «Non avere idea di cosa fare con mani e piedi» può essere tradotta come “essere perso”. Letteralmente, significa non sapere dove appoggiare mani e piedi.
L’espressione deriva dall’ottavo capitolo dei Dialoghi di Confucio (1), raccolta di idee attribuita al filosofo cinese Kongzi (noto come Confucio) (2) e ai suoi contemporanei durante il periodo degli Stati combattenti (476 – 221 a.C.).
Wei era uno Stato molto forte durante il Periodo delle primavere e degli autunni. Quando il re Ling morì nel 493 a.C., fu nominato re suo nipote Chu, poiché il figlio, il padre del re Chu, fu deposto ed esiliato nello Stato di Song.
Per ottenere il trono, il padre del re Chu, Kuaikui, lottò contro suo figlio. Il conflitto tra padre e figlio indebolì Wei, rovinando la sua reputazione. Allora il re Chu chiese aiuto a Kongzi, che tuttavia si rifiutò.
Zi Lu, il discepolo di Kongzi, che lavorava per Wei, chiese al suo maestro cosa avrebbe fatto per prima cosa se avesse deciso di aiutare ad amministrare il governo.
Kongzi rispose che avrebbe fatto quanto necessario per rettificare il nome dello Stato e insegnò a Zi Lu: «Se i nomi non vengono istituiti in modo appropriato, le istruzioni non verranno accettate. Se le istruzioni non vengono accettate, non si raggiungerà nessun obiettivo. Se gli obiettivi non vengono raggiunti, i riti e la musica non potranno prosperare. Se le convenzioni sociali e la musica non prosperano, le punizioni non verranno eseguite con giustizia. Se le punizioni non vengono eseguite con giustizia, la gente sbaglierà con facilità e non saprà come muovere mani e piedi. Quindi se i nomi sono stabiliti, un gentiluomo può parlare e le azioni potranno essere compiute. Ciò che un gentiluomo dice non può che essere giusto».
KuaiKui riuscì a ottenere il potere nel 478 a.C. e fu nominato re Houzhuang. Tre anni dopo, venne ucciso e Chu prese di nuovo il suo posto.
L’espressione idiomatica «Non avere idea di cosa fare con mani e piedi » proviene dall’insegnamento di Kongzi al discepolo. Oggi viene usata quando si è in una situazione di panico, non si hanno soluzioni e una persona si è persa completamente.
Note:
1. Il libro Dialoghi di Confucio è conosciuto anche come Lunyu. È probabile che sia stato scritto più tardi dai suoi discepoli durante il periodo degli Stati combattenti (476-221 a.C.).
2. Kongzi visse tra il 551 e il 479 a.C. Si tratta di uno dei più famosi maestri e filosofi del Periodo delle primavere e degli autunni (770-476 a.C.). I suoi insegnamenti mettevano in evidenza la moralità, la giustizia, la sincerità e le relazioni sociali.
* * *
Potete stampare e diffondere gli articoli ed i contenuti pubblicati su Clearharmony, ma per favore citate la fonte.