Domenica 27 ottobre 2013, dalle 10.30 alle 18.30 circa, i praticanti di Roma hanno organizzato un'attività al mercatino dell'antiquariato di piazza Verdi, nel quartiere Parioli, al fine di chiarire la verità sulla malvagia persecuzione portata avanti dal regime cinese contro i praticanti del Falun Gong in Cina.
I praticanti hanno potuto disporre i materiali di chiarimento della verità nell'area di due stand, messi a disposizione gratuitamente dal responsabile del mercatino. Tra i materiali, c'era la petizione promossa dalla DAFOH, che chiede che si indaghi sul crimine di espianto forzato di organi per mano del Partito Comunista Cinese (Pcc) ai danni dei praticanti del Falun Gong in Cina.
Tra le tante persone che sono passate vicino allo stand della Dafa, molte si sono soffermate a guardare i praticanti che dimostravano i cinque esercizi della Falun Dafa, hanno letto il materiale informativo e ascoltato ulteriori notizie raccontate dai praticanti, apprendendo così i fatti in modo più approfondito; un buon numero di persone resesi conto delle atrocità commesse dal regime cinese, ha sottoscritto la petizione.
La maggioranza delle persone non conosceva la Dafa né i fatti sulla persecuzione e per questo si sono dimostrate solidali verso i praticanti ed allo stesso tempo amareggiate per ciò che sta accadendo in Cina, nel silenzio generale dei mezzi di comunicazione. Alcune persone hanno espresso il desiderio di voler imparare la pratica, un signore ha acquistato lo Zhuan Falun (il libro principale della Falun Dafa disponibile gratuitamente anche sul sito ufficiale www.falundafa.org) e ha detto che sarebbe andato al sito di pratica.
Un altro signore conosceva già la natura malvagia del comunismo ma non appena ha appreso che la Falun Dafa è una disciplina meditativa per ritrovare se stessi, che mira al miglioramento del proprio carattere morale secondo i principi di Verità-Compassione-Tolleranza e che in Cina è perseguitata brutalmente dal Partito Comunista Cinese, è rimasto scioccato e prima di andarsene ha detto benevolmente: «Oggi al mondo ci sono tante cose cattive ma voi state facendo una cosa buona, continuate quello che state facendo perché è davvero una cosa buona».
Terminata l'attività, i praticanti hanno raccolto le loro cose e se ne sono andati con la consapevolezza che molte persone del luogo e di altre zone della città, così come di altre regioni o Paesi, hanno potuto apprendere la verità sulla Falun Dafa.
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