(Minghui.org) Il 30 agosto 2013 un’ambulanza correva a sirene spiegate fuori della città di Harbin, nella provincia di Heilongjiang, procedendo sull’autostrada di Ha-Tong.
Una donna dal viso pallidissimo giaceva distesa dentro l’ambulanza, aveva gli occhi chiusi e le veniva dato l’ossigeno dalla mascherina. Nell’ambulanza, vicino agli infermieri, tre parenti della donna dall’aria molto agitata e preoccupata soffrivano insieme a lei.
L'ambulanza proveniva direttamente da un campo di lavoro forzato e riportava la donna a casa: i responsabili del campo non volevano che morisse sotto la loro custodia.
La signora Zhao Juan |
Una persona veramente buona che aiutava i suoi alunni
La donna nell’ambulanza era la signora Zhao Juan, un’insegnante di 49 anni della scuola superiore N°1 a Shuangyashan, nella provincia di Heilongjiang. Zhao aveva iniziato a coltivare la Falun Dafa alla fine del 1995, la sua neurostenia era presto scomparsa, così come i problemi gastrici di cui aveva sofferto per oltre dieci anni: in passato, la signora Zhao non aveva nemmeno il coraggio di bere un sorso di acqua fredda, ma dopo aver iniziato a praticare la Dafa tutti i suoi disturbi erano spariti.
La Dafa ha aiutato Zhao a capire come essere una persona veramente buona: nel tempo libero dava sempre una mano nello studio ai suoi alunni senza chiedere alcun compenso, aiutava finanziariamente gli studenti provenienti da famiglie in difficoltà economiche ed era molto apprezzata dai suoi studenti.
Arresti, perdita di lavoro e divorzi a causa della persecuzione
Da quando il Partito Comunista Cinese ha iniziato a perseguitare il Falun Gong nel 1999, anche Zhao ha subito la persecuzione: è stata arrestata otto volte, rinchiusa in campi di lavoro forzato per tre volte e molestata molte altre volte; ha anche perso il suo lavoro da insegnante per essere trasferita ad altra posizione. In più suo marito ha chiesto il divorzio.
Il 10 settembre 2012 Zhao, che in quel periodo era diventata una senzatetto, è stata arrestata nuovamente, insieme alle sue amiche Liu Lijie, Xiang Xiaobo, Wang Yingxia, Ren Shuxian, Zhang Shuying e Cui Xiuyun, solo perché erano andate a farle visita. Tutte le sette donne sono state così prese e condotte nel campo di riabilitazione e di lavoro forzato della provincia di Heilongjiang. Zhao nel periodo di detenzione è stata rinchiusa in una stretta cella di isolamento, costretta a sedersi su un piccolo sgabello e privata del sonno.
Liu Lijie, Zhao Juan, Ren Shuxian, e Xiang Xiaobo |
Cui Xiuyun |
La sofferenza della famiglia
Subito dopo essere stata rinchiusa nel campo di lavoro forzato, la signora Zhao ha cominciato a mostrare i sintomi di una grave malattia cardiaca, causata dalle torture subite, e ha rischiato di morire diverse volte: la madre settantenne vive in uno stato di perenne preoccupazione per lei, mentre il fratello ha dovuto viaggiare tra Harbin e Jiamusi per cercare di salvarla.
Ma ovunque andasse, gli impiegati degli enti governativi competenti lo hanno sempre respinto. Era molto preoccupato, al punto di arrivare a sviluppare lui stesso un cancro colorettale: si è preso cura della sorella minore in pericolo di vita, ma ha dovuto raggiungere Harbin, Pechino ed altre località per ottenere un intervento chirurgico.
Campi di lavoro forzato chiusi ma praticanti ancora prigionieri
Dai mesi di luglio ed agosto di quest'anno, i campi di lavoro in tutta la Cina hanno iniziato a rilasciare i detenuti. Tuttavia, quando i parenti di Zhao hanno fatto richiesta alle autorità del campo della provincia di Heilongjian, queste ultime hanno rifiutato di rilasciarla.
Alla fine di agosto quasi tutti i detenuti erano stati rilasciati, tranne alcuni praticanti. Zhao e molti altri hanno protestato e hanno iniziato uno sciopero della fame. Presto la salute di Zhao si è deteriorata fino al punto di rischiare la morte; ciononostante, il campo di lavoro ha ordinato all’Ufficio 610 (*) di Shuangyashan di prelevarla in modo da poterla tenere sotto sorveglianza.
Delle sette praticanti arrestate e portate al campo di lavoro insieme a Zhao, Xiang Xiangbo – che attualmente soffre di disturbi mentali dovuti alla persecuzione – è stata rimandata a casa dall'Ufficio 610 della città di Jiamusi ed è tuttora in uno stato confusionale; ed anche Zhao, ridotta in fin di vita, è stata mandata a casa dall'Ufficio 610.
Cinque praticanti, invece, sono ancora detenute: Liu Lijie, Wang Yingxia, Ren Shuxian, Zhang Shuying e Cui Xiuyun. Il campo di lavoro, d’accordo con l'Ufficio 610, ha imposto ai familiari di recarsi presso la Commissione per gli affari politico-giuridici per scrivere una “dichiarazione di garanzia” (*) – per poi tornare al campo di lavoro insieme ad un rappresentante di Partito della commissione stessa – sostenendo che questo fosse l’unico modo per ottenere il rilascio delle praticanti.
(*) GLOSSARIO
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