Violazioni delle leggi cinesi

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(Clearwisdom.net) E’ nostra convinzione che quando la verità sulla persecuzione del Falun Gong in Cina sarà rivelata completamente, la persecuzione terminerà, perché il mondo semplicemente non la potrà più tollerare. Il fatto che i leader comunisti abbiano tentato in ogni modo di nascondere e coprire le loro azioni fin dal 1999 indica che anche loro pensano questo.

A questo proposito, presentiamo una serie di articoli scritti per denunciare in modo più completo e cronologico la persecuzione del Falun Gong in tutte le sue molteplici sfaccettature. Invitiamo i nostri lettori a rivedere con noi durante questi mesi gli articoli che documentano i crimini contro l’umanità commessi dal Partito Comunista Cinese negli undici anni in cui ha perseguitato il Falun Gong.

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Mentre la maggior parte dei lettori riconoscono che la Cina è un sistema a partito-unico, con un sistema giudiziario differente da quello delle società democratiche, pochi comprendono fino a che punto il sistema legale cinese sia soggetto ai capricci del Partito Comunista Cinese (PCC). Dato che in Cina ci sono centinaia di migliaia di avvocati, migliaia di giudici e di tribunali, i praticanti del Falun Gong imprigionati ingiustamente hanno un luogo ove appellarsi? Coloro che subiscono gli abusi, hanno forse modo di denunciare i loro aguzzini? La risposta è che, nonostante riferimenti retorici al “governo della legge”, ottenere giustizia attraverso il sistema legale cinese è impossibile per i praticanti del Falun Gong. Di fatto, la campagna contro il Falun Gong è continua a ricordare l’abilità del PCC di ignorare la costituzione, controllare saldamente il sistema giudiziario e palesemente non rispettare gli impegni assunti nel quadro dei trattati internazionali sui diritti umani.

Violazioni delle Leggi Cinesi

Non è raro che i funzionari del Partito Comunista Cinese (PCC) rifiutino le accuse riguardo alle violazioni dei diritti umani affermando che tali critiche valutano ingiustamente le politiche cinesi con standard stranieri. Anche se questi argomenti sono di per sé problematici, risultano essere irrilevanti nel caso del Falun Gong. Questo perché nella persecuzione di questo gruppo, il PCC non soltanto calpesta gli obblighi assunti a livello internazionale, ma viola sistematicamente le stesse leggi cinesi.

Oltre alla tanto decantata recente aggiunta di una disposizione che afferma che "lo Stato rispetta e rispetta i diritti dell'uomo", (articolo 33) la Costituzione cinese contiene 16 altre disposizioni che delineano specifici diritti e libertà. Questi includono il diritto alla libertà di religione (articolo 36), il diritto alla libertà di espressione (articolo 35), e il diritto all'istruzione (articolo 46). Ci sono anche articoli che vietano la detenzione illegale (articolo 37) e la violenza contro le donne, i bambini e gli anziani (articolo 49).

Tuttavia, come dimostrato dalle informazioni contenute nelle pagine di questo sito, nella persecuzione del Falun Gong ognuno di questi articoli è stato violato.

Le violazioni non si sono limitate alla sola costituzione. Come sottolineato dall’avvocato dei diritti umani cinese Gao Zhisheng, nel caso del Falun Gong il PCC ha ignorato i dettami del codice penale cinese, così come i principi generali della legge, come la proibizione di leggi retroattive (notizia). In un suo rapporto, anche Human Rights Watch ha similmente fatto riferimento a ciò che ha chiamato il “governo della legge apparente”, mettendo in luce il fatto che le leggi citate dai funzionari cinesi come base legale per la messa al bando di fatto erano passate nell’ottobre 1999, oltre tre mesi dopo il lancio della persecuzione (notizia)

In altre parole, quando Jiang Zemin ha voluto agire contro il Falun Gong, per lui non contava nulla il fatto che non esistessero leggi rilevanti, né che le misure che ordinava fossero incostituzionali – se non c’erano leggi a sostegno delle sue azioni, avrebbe fatto ciò che voleva e in seguito avrebbe creato quelle leggi.

Di fatto la campagna contro il Falun Gong ricorda continuamente che il PCC ha la capacità di non tenere conto in alcun modo della costituzione, il nucleo del sistema legale della PRC. Come detto dall’esperto di diritto cinese Daniel Chow, “la strutture reale del potere in Cina non si trova in alcun punto della costituzione. Il vero potere giace nelle mani del Partito Comunista.” [1]

Per un elenco dettagliato di articoli specifici della costituzione cinese e delle leggi penali violati nella persecuzione del Falun Gong, vedere qui

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Riferimenti e fonti:

[1] D. Chow, The Legal System of the People’s Republic of China (St. Paul, 2003), p114.

B. Edelman and J.T. Richardson, “Falun Gong and the Law: Development of Legal Social Control in China,” Nova Religio, Vol. 6, No. 2, April 2003, pp. 312-331, 312.

R. Berring, Professore di Diritto, University of California (Boalt Hall), dichiarazione giurata presso il Tribunale del Distretto della California nel caso di Jane Doe I contro Liu Qi, sulle disposizioni della legge cinese rilevanti nella persecuzione del Falun Gong e sul ruolo di Liu come ex sindaco di Pechino. (link)

Falun Gong Human Rights Working Group, "The Chinese Government's State Violence against Women [Violenza di Stato del Governo Cinese Contro le Donne – ndt]," 2002 presentato all’Ispettore Speciale delle Nazioni Unite per le Violenze Contro le Donne (link).

Fonte: http://faluninfo.net/print/489/
Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/html/articles/2010/7/11/118495.html

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