(Minghui.org) Non è insolito per i regimi autoritari utilizzare metodi subdoli per diffamare i loro nemici, come il grande incendio di Roma che Nerone usò per denigrare e distruggere i cristiani perseguitati. La nuova svolta a questa tecnica antica di demonizzare un gruppo individuato di persecuzione, è stata portata avanti da un ricco uomo d'affari cinese che, martedì ha tenuto una conferenza stampa a New York e ha messo in scena un elaborato stratagemma di propaganda.
Di fronte ai media occidentali invitati e al resto del mondo, ha tentato di rimettere in atto una propaganda vecchia di anni architettata dal Partito Comunista Cinese (Pcc) per mettere l'opinione pubblica contro il Falun Gong. «L'auto-immolazione», come è ampiamente nota in Cina, è stata allestita in piazza Tiananmen nel gennaio 2001.
Prove fornite da varie fonti indipendenti hanno confermato, molti anni fa, che «l'incidente» è stato creato dal Pcc per diffamare il Falun Gong. Tutto questo viene spiegato chiaramente nel famoso documentario di 20 minuti False Fire (Falso Fuoco).
Martedì scorso a New York, due delle presunte vittime dell'auto-immolazione sono state portate sul palco per testimoniare la linea del partito e la propaganda viziosa attuata per sostenere che il Falun Gong abbia causato «l'incidente». Il magnate cinese ha sostenuto che avrebbe donato soldi per interventi di chirurgia plastica ricostruttiva alle due presunte vittime.
Questo tentativo più recente di diffamare il Falun Gong arriva in un momento in cui la persecuzione del Falun Gong sta perdendo terreno in Cina. Questa era la situazione anche nel 2001, quando la beffa dell'auto-immolazione era andata in scena.
Coloro che sono responsabili della persecuzione stanno cercando disperatamente di sostenere le loro tesi perché sanno che, una volta giunta alla fine, di certo essi saranno portati davanti alla giustizia per i loro crimini. La «conferenza stampa» a New York, questa settimana, sembra quindi essere niente altro che un trucco di propaganda, in questo caso giocato nei confronti dei media occidentali, per cercare di sostenere la persecuzione del Falun Gong, con le stesse vecchie bugie che avevano guidato la persecuzione 12 anni fa.
Sfruttare le vittime
Chiunque rimanga ferito in un incendio merita compassione. Tuttavia, si aggiunge la beffa al danno, quando le vittime di una simile tragedia vengono ancora una volta utilizzate per alimentare la propaganda di odio in una campagna di persecuzione degli innocenti.
Non fatevi ingannare, «l'auto-immolazione» era davvero una trovata propagandistica, ed era stata molto efficace. Lo stratagemma è riuscito a mettere milioni di cittadini cinesi contro il Falun Gong. I media controllati dallo Stato cinese hanno trasmesso la propaganda dell'immolazione più e più e più volte, per anni. Come i despoti e i tiranni sanno da secoli, quando una bugia viene ripetuta abbastanza spesso, prima o poi la gente comincia a crederci.
Nel corso della brutale persecuzione del Falun Gong, milioni di praticanti sono stati ingiustamente arrestati, detenuti o imprigionati. Almeno 3.731 praticanti sono stati confermati morti come conseguenza della persecuzione; centinaia di migliaia sono inviati ai centri di lavaggio del cervello dove subiscono gravi maltrattamenti, sia fisici che mentali, per costringerli a rinunciare al loro credo nei principi del Falun Gong di Verità, Compassione e Tolleranza.
Dopo tutto questo tempo, ci si può chiedere perché il regime comunista cinese stia cercando di far riemergere questo vecchio caso e in un posto così sensibile com'è New York. Ma gli osservatori della Cina sanno già la risposta: lo fanno per creare quelle notizie anti-Falun Gong al di fuori della Cina che sia il regime che i media statali possano ripetere più e più volte per ingannare nuovamente il pubblico cinese.
Il Falun Gong è contro l'omicidio e il suicidio
Gli insegnamenti del Falun Gong proibiscono esplicitamente l'omicidio o il suicidio. Dalla sua introduzione al pubblico nel 1992, negli ultimi 21 anni, nessun praticante dei 100 milioni dentro e fuori la Cina si è mai dato fuoco. Eppure il Pcc, pur sapendo che tali azioni sono contro i principi del Falun Gong, ha tuttavia deciso di attribuire a questo gruppo di meditazione pacifica l'accusa di questo comportamento scioccante e tragico.
Durante la conferenza stampa di New York, le due vittime dell'auto- immolazione, come indicato dal ricco uomo d'affari, hanno ripetuto menzogne che diffamano il Falun Gong. Un giornalista ha chiesto a una di loro, la signora Chen Guo, perché si sarebbe auto-immolata, quando gli insegnamenti del Falun Gong vietano chiaramente sia l'omicidio che il suicidio. Chen ha risposto che stava ascoltando Liu Yunfang, una donna apparentemente dietro al piano.
Liu Yunfang, una dei sette presunti auto-immolati, non si è ferita durante gli eventi che si svolsero in piazza Tiananmen quel giorno di gennaio del 2001, né ha risposto alle domande dei giornalisti circa la sua motivazione.
Liu Baorong, un altra presunta auto-immolata e sopravvissuta, ha fornito una testimonianza piuttosto assurda durante un apparizione televisiva. I suoi commenti sfuggenti sul «fumo nero» e sul «fumo bianco» non hanno alcun fondamento negli insegnamenti del Falun Gong.
Smentire la propaganda
Meno di due minuti dopo l'inizio delle fiamme, il luogo degli auto-immolati è stato circondato da agenti di polizia muniti di estintori. Da dove venivano? Gli agenti di pattuglia regolari non avevano mai portato estintori in piazza Tiananmen.
Il video girato dalle telecamere di sorveglianza ha mostrato un poliziotto filmare l'intero evento da vicino. Secondo i giornalisti che hanno speso anni per scoprire cosa accadde nella piazza quel giorno, la polizia di solito non porta con sé delle videocamere. Questi filmati ravvicinati sono stati successivamente utilizzati nella propaganda negativa contro il Falun Gong.
Le autorità cinesi hanno affermato che le riprese ravvicinate fossero di CNN, ma la stessa ha risposto di non aver filmato l'incidente, perché le loro macchine fotografiche erano state confiscate dalla polizia in piazza, quasi subito dopo il verificarsi dell'evento.
C'è anche un primo piano di un altro presunto immolatore, Wang Jindong, nel video di CCTV. Un agente di polizia sta accanto a lui con in mano una coperta antincendio, ma non la utilizza, come fosse in attesa che Wang termini il suo copione. Dopo che Wang grida alcune parole che apparentemente implicano il Falun Gong, l'ufficiale di polizia, come a un segnale convenuto, copre immediatamente la sua testa con la coperta. Mentre i vestiti di Wang sono bruciati e a pezzi, una bottiglia verde di plastica, presumibilmente piena di benzina, rimane intatta tra le sue gambe.
Tutte le prove confermano il sospetto che «l'auto-immolazione» fosse un sistema per diffamare il Falun Gong e ingannare il pubblico. Ulteriori informazioni si possono trovare nel documentario di 20 minuti False Fire.
Dopo un'indagine approfondita, il giornalista Philip Pan del Washington Post ha pubblicato un articolo in prima pagina dal titolo Human Fire Ignites Chinese Mystery [Il fuoco umano accende il mistero cinese]. Secondo il rapporto, i vicini di Liu Chunling, una presunta vittima che morì nell'incidente, non è mai stata vista praticare il Falun Gong. Invece, i testimoni hanno riferito che: «a volte picchiava il suo bambino, ha mandato la sua anziana madre via di casa e lavorava in un night club e guadagnava soldi tenendo compagnia a uomini».
Purtroppo, questa donna instabile e sua figlia di 12 anni sono diventate vittime della crudele macchina di propaganda sostenuta dal governo. Dopo la loro morte, le loro fotografie sono state utilizzate come parte dell'inganno per il pubblico, compresi i bambini in età scolare, inducendoli a temere e odiare il Falun Gong.
I praticanti del Falun Gong Liu Chengjun e il signor Liang Zhenxing, che con coraggio hanno raccontato al pubblico la verità intercettando segnali televisivi pubblici per trasmettere i fatti riguardanti l'incidente, sono stati gravemente perseguitati. Entrambi sono morti dopo intensi maltrattamenti fisici, compresa la tortura.
Filantropia o propaganda
Ci si può chiedere perché questo ricco uomo d'affari cinese stia donando fondi per aiutare queste due vittime che enunciano la propaganda del partito anti-Falun Gong. Perchè piuttosto non aiutare le persone che hanno rischiato la loro vita per parlare dell'ingiustizia, o le famiglie delle innumerevoli vittime della persecuzione? Quali sono i veri motivi, e chi sta tirando i fili?
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